La capretta? Serviva solo per avere un po’ di fama

La Commissione che doveva occuparsi del disagio giovanile e della capretta morta la scorsa estate? Fuffa. La discussione è durata 45 secondi

Allora ditelo che non vi interessava. E che la storia dell’impegno per evitare che altre caprette fossero uccise a calci era soltanto fuffa. Buona solo per stare sotto alle telecamere, approfittando del clamore mediatico generato a suo tempo.

Una considerazione amara. Ma è l’unica che si può fare a margine della riunione della Commissione Sicurezza che si è tenuta ieri ad Anagni.

Il bilancio piglia pure la capretta

Vero è che si doveva parlare anche di Bilancio; e che la discussione è stata fagocitata dalle discussioni sulle consistenti (2 milioni di euro) variazioni sul Conto. Di cui si parlerà nel consiglio comunale in programma venerdì, a partire dalle 19. Ma è vero anche che si doveva parlare del regolamento della consulta pensato per affrontare il disagio giovanile. Con riferimento, ovviamente, al caso dei giovani che a fine agosto sono stati accusati di avere ammazzato a calci una povera capretta in un agriturismo di Anagni.

Su quella vicenda, per settimane, si sono scatenate le discussioni in tutta Italia; con analisi sociologiche e considerazioni catastrofiste sulla deriva morale e valoriale dei giovani della provincia di Frosinone e non soltanto. Senza dimenticare il can can mediatico generato da chi ha ritenuto necessario creare una vera e propria gogna, facendo nomi e cognomi di qualcuno che, se non altro perché ancora minorenne, doveva restare protetto, anche se comunque aveva sbagliato.

Ad Anagni, a settembre, si era discusso della questione con grande passione; chiedendo a gran voce la creazione di una consulta giovanile, proprio per affrontare il tema del deserto morale dei giovani di oggi.

La perdita dei valori

La manifestazione in favore della capretta

Un quadro fosco, quello che era stato fatto a suo tempo; oltre al caso della capretta erano state trattate anche altre questioni inerenti alla deriva valoriale dei giovani della zona: dal caso dei colpi di pistola sparati contro una saracinesca, agli atti vandalici che più volte sono verificati all’interno della città, alle zone buie nel centro storico in cui, di sera, accade praticamente di tutto.

Si era chiesto l’intervento delle agenzie educative, la scuola, la famiglia.  Insomma, era stato invocato a gran voce un intervento importante, proprio per cercare di porre argine a tutto questo.

Nulla di tutto ciò è stato oggetto di discussione in commissione. La discussione riguardo al tema si è esaurita in 45 secondi netti. Necessari per annunciare una bozza di regolamento, nell’attesa che arrivi la copia definitiva. Che verrà poi analizzata e discussa in una successiva commissione. Non proprio un problema di stretta attualità, diciamo.

Per tutti, bene chiarire, maggioranza ed opposizione. E allora. Viene da dire che tutta quella volontà di attenzione verso i giovani, tutta quella esigenza di fare in modo che casi del genere non si ripetano più, evidentemente doveva essere soltanto un modo per assecondare il clamore mediatico e le telecamere che di questo chiedevano conto in quei giorni. Giorni che purtroppo sembrano diventati improvvisamente ricordi lontani. E pazienza se adesso un’altra capretta verrà presa a calci. O peggio.

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