Top e Flop, i protagonisti di martedì 28 novembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 28 novembre 2023

TOP

FRANCESCO ROCCA

Comunque la si voglia mettere, nelle ore scorse il Governatore del Lazio Francesco Rocca ha portato a casa oltre un miliardo di euro dal Governo nazionale per destinarli ad interventi sulla competitivà delle imprese, l’energia, l’ambiente, la cultura e la riqualificazione urbana.

È la benzina da mettere nel motore che gli Stati generali della provincia di Frosinone appena qualche settimana fa avevano chiesto di mettere in moto. Più di metà dei fondi (quasi 780 milioni) andrà sui Trasporti e la Mobilità, altri 206 milioni di euro andranno a mettere la quota regionale necessaria per partecipare ai progetti finanziati per la restante parte dall’Unione Europea. Le imprese avevano chiesto infrastrutture, norme più chiare, strumenti per produrre nel Lazio: arrivano 61 milioni per la competitività delle imprese, altri 70 per l’Ambiente, ce ne sono 45 per la Cultura, 30 milioni per la riqualificazione urbana, 19 milioni vanno all’energia e quasi 2,6 milioni per ad altri interventi.

Impegni precisi. Quasi 510 milioni andranno alla messa in sicurezza delle linee ferroviarie e delle stazioni, si investirà sulla Roma-Lido e sulla Roma-Viterbo. Cento milioni sono destinati alla Cisterna-Valmontone, altrettanti per interventi sulla rete stradale nazionale (55,2 milioni) e regionale (44,3 milioni),. Ci sono 15 milioni per la ciclabile Ostia-Colosseo. Verranno impiegati quasi 54 milioni per l’acquisto di bus per Atac e Cotral. E ancora 68 milioni per il contrasto al dissesto idrogeologico.

L’elenco è lungo ma non è tutto. A presentare quell’intesa ieri è andata la premier Giorgia Meloni: non accadeva da 22 anni che un Presidente del Consiglio dei Ministri andasse in visita alla Regione Lazio: l’ultimo fu Silvio Berlusconi.

 Nelle stesse ore, la Regione registrava un clima di collaborazione tra maggioranza ed opposizione sull’impiego dei fondi Pnrr: per fare in modo che i bersagli vengano centrati. A prescindere dal colore politico. (Leggi qui: Un’altra commissione speciale per la Regione Lazio).

Sul piano politico sono tre risultati di assoluta concretezza, capaci di dare una svolta alla Regione Lazio. La sfida ora sarà spendere quei capitali e bene. Il governatore del lazio lo sa:  «Queste risorse ci faranno recuperare terreno per le grandi infrastrutture, il vero volano dell’economia dei nostri territori. Ci stiamo concentrando sul rilancio dell’economia e delle nostre imprese per ricomporre questa frattura sociale che abbiamo ereditato».

Il difficile comincia adesso.

LAURA BOLDRINI

Laura Boldrini (Foto: Livio Anticoli © Imagoeconomica)

La sua è una descrizione da Guerra dei Mondi ma non pecca certo di fronzoli letterari. Però è truce, e vera. “Il Colosseo non c’è più, intorno solo distruzione e corpi bruciati. Il Duomo di Milano è stato abbattuto e con esso tutti gli edifici intorno. Le bellissime colline toscane sembrano un deserto, così come le isole della Grecia”.

Cosa ci passa tra una cosa vera ed una cosa verosimile? Nulla, a ben vedere solo il matto che dà la patente alla seconda. Laura Boldrini lo sa benissimo ed ha twittato: “Nei campi olandesi non ci sono più tulipani colorati e in Provenza la lavanda è sparita. Nessuno per le strade, neanche un essere vivente né umano né animale. Non è un film di fantascienza: è quello che succederebbe se una delle potenze mondiali che hanno armi nucleari decidesse di usarle.

Poi, fuori di iperbole, l’analisi che al contempo è anche monito. “È un rischio reale: siamo letteralmente seduti su una polveriera. Per questo parteciperò a New York al meeting dei parlamentari in occasione della Conferenza del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari. L’evento, come informa la parlamentare dem ed ex Presidente della Camera, è organizzato dalla campagna ICAN.

Parliamo di un gruppo che nel 2017 aveva ottenuto il Premio Nobel per il suo impegno contro la proliferazione della cultura dei “funghi atomici”. Boldrini chiosa: “E’ un appuntamento molto importante, che ci riguarda da vicino”.

E denuncia: “E a cui, invece, il governo italiano ha deciso di non essere presente”. Forse sbagliando in punto di scelta, di certo facendolo in punto di inerzia voluta. Perché la geopolitica ti fa cassare anche l’Etica della Sopravvivenza.

Cassandrismo lucido.

FLOP

ALVARO SUGAMOSTO

Sandro Sansoni (Foto: Ettore Cesaritti)

A fare da portavoce è il professor Alvaro Sugamosto: letterato ed autorevole esponente del Partito Democratico di Anagni. È lui ad avere annunciato l’intenzione di lasciare il Pd espressa da un altro autorevole esponente: il dottor Sandro Sansoni.

È pronto a seguirlo. Spiegando che la sua «coscienza di militante mi impone di intervenire. E agli attuali dirigenti dico: fermatevi finché siete in tempo. Non facciamo come nel 2018, quando la dirigenza del Partito sfiduciò, dal notaio, il proprio sindaco Fausto Bassetta, causando per gli anni a venire sonore sconfitte, di cui ancora oggi stiamo pagando le conseguenze. Sandro Sansoni si dimette perché sembra che ci sia già un accordo per l’elezione del nuovo Segretario. Chi ha più tessere vorrebbe imporre un Segretario che ha già rivestito quel ruolo proprio durante la vicenda Bassetta».

Inaccettabile. Nella forma e nella sostanza. Soprattutto per una persona che milita in un Partito che già nel suo nome richiama la Democrazia. Perché è proprio il principio democratico a stabilire che sia la maggioranza a decidere e non un uomo solo dall’alto. Questo Paese è nato democratico sulle macerie lasciate da un uomo che decideva affacciato da un balcone.

Chi è in minoranza può decidere di opporsi oppure di formare una maggioranza alternativa. E se non ha i numeri significa che non è rappresentativo della maggior parte degli iscritti.

L’uscita fatta da Sugamosto è politicamente inaccettabile anche nella forma. Perché il dibattito politico si fa nelle Sezioni di Partito e non sulle pagine dei giornali. Lì ci si va dopo il dibattito per mettere in chiaro quale sia stata la propria posizione. Non prima. Tentando di avvelenare un dibattito prima che avvenga democraticamente nella sua sede naturale.

Poco democratico di sinistra.

PAOLO ZANGRILLO

Paolo Zangrillo

Il ministro della Pubblica Amministrazione in forza al governo guidato da Giorgia Meloni ha una qualità che gli va riconosciuta. Non è mai stato nel novero di quelli inquilini di Palazzo Chigi che hanno fatto della loro mission istituzionale occasione robusta per creare grane politiche.

Paolo Zangrillo fa il suo, parla pochissimo e la stampa lo tampina spesso invano perché per lo più tende a dribblare caselle ideologiche troppo nette. Tutto questo fa di Zangrillo un titolare di dicastero dal profilo basso, il che di questi tempi “urlati” è una qualità assoluta. Tuttavia resta il dato per cui se uno fa il ministro deve innanzitutto fare bene il suo dovere, oltre che evitare di “rompere” con presenzialismo social e mistica da slogan di bottega.

Ecco, in questo ambito Zangrillo sta zoppicando decisamente. Chi lo dice? La Corte dei Conti. Chi ci ha intinto calamo polemico? Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, coordinatore dei sindaci dem e presidente di ALI-Autonomie Locali Italiane. Sì ,a, partigianeria politica a parte, cosa si imputerebbe a Zangrillo quale rappresentante di vertice della PA? Ricci l’ha messa bene, senza scadere a sua volta nel settarismo eccessivo.

“La Corte dei Conti dice una cosa che sappiamo. La PA è in difficoltà nell’attuazione PNRR a causa del la limitata dotazione di personale specializzato. Poi la stoccata generalista. “E il governo cosa fa? Taglia i fondi agli Enti Locali, così si bloccano le assunzioni e si affossa il PNRR. Il contesto è quello, serio assai, della relazione presentata dalla Corte dei Conti in Parlamento.

Ecco, secondo quel report ufficiale quale mancano 65mila figure professionali e scientifiche nella Pubblica amministrazione italiana. E si tratta, come spiega AdnKronos, di un “gap che rischia di creare difficoltà all’attuazione del Pnrr”. Anche di quello rivisto e bollato in Ue da qualche giorno.

Zangrillo sarà pure discreto, ma tra encomiabile discrezione e deprecabile ignavia ci sarà pure una via di mezzo no?

Profilo basso, quasi rasoterra.

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