Nel mirino perché ha delle idee: 150mila $ per ucciderlo

Bernard-Henry Levy (Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Generare idee è talmente difficile da essere considerato pericoloso. Al punto che un filosofo finisce nel mirino ed ai suoi killer vengono promessi 150mila dollari. E poi c'è gente che le idee si rifiuta di averne

Inception è uno dei film di Christopher Nolan. Un thriller fantascientifico basato su un’idea geniale: la nostra testa è piena di informazioni, al punto che i top manager hanno bisogno di guardie del corpo mentali per proteggerle. Il film propone una visione più ampia: estrapolare un’informazione è complesso, introdurla è quasi impossibile. (Leggi qui).

Un’idea diventa come un tarlo, bussa in attesa di una risposta, vuole una soluzione, reclama una spiegazione.

Senza avere visto Inception, i principali filosofi di ogni epoca esortavano i giovani a studiare, istruirsi, sviluppare nuove idee. Perché quelle idee avrebbero fatto crescere il mondo.

Il nostro mondo, quello dei nostri tempi, fa i conti con una figura nuova: i Neet, la generazione che non studia e nemmeno cerca lavoro; si lascia andare. Sono la cifra della sconfitta: se non sai, non puoi capire. Possono farti credere qualunque cosa. Un’idea è dannatamente micidiale.

Ora è facile capire perché i servizi iraniani hanno pagato 150mila dollari per eliminare un intellettuale francese, Bernard-Henry Levy. È una delle voci più ascoltate contro il totalitarismo teocratico iraniano.

Ora togliete gli ayatollah, togliete il filosofo francese: 150mila dollari per assassinare una persona solo perché pensa ed ha delle idee.

Chi legge, chi si aggiorna, chi pensa, è dannatamente pericoloso. E c’è gente che non lo fa. Ma pretende che uno valga uno. Gli ayatollah non spendono 150mila dollari per ammazzare uno qualsiasi.

Senza Ricevuta di Ritorno

Esci dalla versione mobile del sito