Elezioni provinciali, i sindaci più forti dei Partiti

Sindaci di fronte alla prefettura di Frosinone - Foto: © Stefano Strani

Con il meccanismo del voto ponderato i primi cittadini hanno un valore aggiunto determinante e alcuni di loro (Ottaviani, Pompeo) possono fare le prove generali per successive candidature a Camera e Senato.

Nicola Ottaviani (Frosinone), Antonio Pompeo (Ferentino), Roberto De Donatis (Sora), Giuseppe Morini (Alatri), Daniele Natalia (Anagni), Simone Cretaro (Veroli), Roberto Caligiore (Ceccano), Anselmo Rotondo (Pontecorvo), Vincenzo Quadrini (Isola del Liri). E poi naturalmente tutti gli altri. I sindaci, specialmente quelli dei Partiti più grandi, sono il vero valore aggiunto delle provinciali del 7 aprile prossimo. Perché guidano delle maggioranze che hanno tanti voti ponderati e necessità di avere una rappresentanza tra i 12 consiglieri.

Possono determinare almeno quanto i partiti, se non di più. Specialmente se riescono a raggiungere un accordo. Anche a due.

I Partiti non possono prescindere da loro. Non può farlo il Partito Democratico, che difficilmente riuscirà a centrare lo stesso risultato di due anni fa: sei consiglieri. Non può farlo la Lega, che al momento ha un solo sindaco: Filippo Capogna, di Arnara. Ma sta per annunciare l’adesione di Nicola Ottaviani, che a Frosinone può letteralmente fare strike.

Non possono farlo Forza Italia e Fratelli d’Italia, che hanno unito le forze proprio per capitalizzare  i consensi ponderati. Poi naturalmente le elezioni provinciali saranno anche un modo per contarsi, in particolar modo per i big. Il discorso vale per il prossimo leghista Nicola Ottaviani come per il presidente della Provincia Antonio Pompeo e per il leader di Pensare Democratico Francesco De Angelis. Ma pure per Mario Abbruzzese.

Per capire quanto valgono i leader nel popolo dei rispettivi amministratori. Al di là delle percentuali dei sondaggi e di tutto il resto. Perché la partita alla quale tutti guardano è quella per le politiche. A parole si ripete che il governo durerà altri quattro anni, ma nei fatti sono tutti convinti che dopo le europee, le elezioni anticipate saranno ad un passo.

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