La voragine nella Sanità che fa rischiare Frosinone

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Il buco certificato nei conti della Sanità del Lazio rischia di mettere in discussione i progetti per Frosinone. Ecco i numeri

La commissione Bilancio della Regione Lazio ha approvato in queste ore due proposte di legge. La n° 22 del 28 aprile 2023 sul Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. a), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. E la  n° 23 del 28 aprile 2023: “Modifica dell’articolo 3 della legge regionale 30 marzo 2023, n. 1, concernente le disposizioni per la copertura del disavanzo sanitario“.

In maniera comprensibile

Tradotto in maniera potabile? Con il primo provvedimento, viene riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Lazio. Sono le spese impreviste, derivanti da sentenze esecutive. Per un valore complessivo di euro 27,6 milioni di euro.

Con la proposta di legge n° 23 invece viene apportata una modifica alla Legge di stabilità regionale 2023. Viene incrementata di 2 milioni la copertura del disavanzo sanitario. Cioè vengono messi a disposizione altri due milioni per coprire la differenza tra spese e ricavi in Sanità. Decisione presa dopo la riunione congiunta del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e Regione Lazio.

Anche qui, la vogliamo fare più potabile? È il tavolo che sta monitorando il piano di rientro della Regione nella copertura del buco miliardario in Sanità ufficializzato ai tempi di Marrazzo; il tavolo che monitora i livelli della qualità nell’assistenza sanitaria. In quella riunione è emersa la necessità di provvedere ad un accantonamento ulteriore di risorse, pari appunto a 2 milioni di euro, in aggiunta ai 216 milioni già stanziati.

Debiti per 23 miliardi

Inoltre, venerdì  la Giunta regionale ha approvato la proposta di legge concernente il “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2022“. È il provvedimento che certifica un debito di circa 22,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2022. A questi vanno aggiunti i 218 milioni di disavanzo sanitario. Ora sarà sottoposto al procedimento di parifica da parte della Corte dei Conti.

La situazione per le casse della Regione è estremamente complicata. Lo è ancor più quella relativa al disavanzo nella Sanità, che è pari a quasi 220 milioni di euro. Numeri che fanno tremare i polsi. Ecco perché nei giorni scorsi si è molto parlato dell’ipotesi del commissariamento della Sanità laziale da parte del Governo Meloni. Circostanza ancora non del tutto scongiurata.

In questo quadro è difficile ipotizzare investimenti oltre quelli previsti del Pnrr, per migliorare l’offerta sanitaria sui territori. Così come è difficile prevedere trasferimenti di risorse importanti ad esempio, per il potenziamento dei  pronto soccorso di Frosinone, Alatri, Sora e Cassino. Oppure, per abbattere gli insostenibili tempi di attesa per esami e visite specialistiche che i cittadini della Ciociaria devono sostenere.

Attese infinite nella Sanità

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Per comprendere bene la situazione è sufficiente andare sul portale Salute Lazio, al link Monitoraggio tempi di attesa (TDA) per prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso.

Nel periodo 27 marzo – 30 aprile in provincia di Frosinone si rilevano forti criticità: le prenotazioni entro lo standard sono minori del 50% sul totale delle prenotazioni per il periodo selezionato. Ad esempio per una visita urologica, dove su 454 prestazioni non si è raggiunto mai, in nessun periodo, lo standard del 50%. Oppure  per la risonanza magnetica del cervello e del tronco encefalico con metodo di contrasto: anche qui su 178 prestazioni erogate non è stato mai raggiunto lo standard.

L’elenco delle criticità è lungo, basta scorrere la schermata di report delle prestazioni effettuate nella locale Asl e vedere quante insufficienze ci sono. In queste condizioni dovranno fare i salti mortali sia il Presidente della Regione Francesco Rocca che l’assessore al Bilancio Giancarlo Righini e la presidente della Commissione Sanità Alessia  Savo. Dovranno fare i salti mortali per trovare le risorse finanziarie.

I nuovi numeri potrebbero mettere in discussione tutti i progetti di modernizzazione della Sanità in provincia di Frosinone. Dove l’Atto Aziendale (cioè la mappa sulla quale incamminare lo sviluppo sanitario dei prossimi anni) prevede un’assistenza tarata su una Ciociaria sempre più anziana e nella quale nascono sempre meno bambini, con patologie legate all’invecchiamento, con una specialistica tale da trasformare lo Spaziani di Frosinone in un Dea di II Livello con cui evitare i quotidiani voli in elicottero verso Roma. Frosinone attende, con fiducia.

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