Tra Saf e Comune è scontro sui conti: ma un po’ a tutti conviene

La relazione dell’assessore Riccardo Mastrangeli per l’approvazione del bilancio consolidato: “Non è corretto che la crescita delle spese della Saf si ripercuota in addizionali  sulle tariffe che dobbiamo pagare”. Gli stessi numeri ma visti dall'altra parte. Dialogo tra sordi? Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire 

I conti non quadrano. Raccontano due storie diverse. Eppure sono numeri: quelli indicati dall’assessore alle Finanze del Comune di Frosinone Riccardo Mastrangeli e quelli inseriti nel Bilancio della Saf, la società pubblica per la lavorazione dei rifiuti. Il capoluogo è socio in parte uguale a quella di tutti gli altri Comuni ciociari.

 

I numeri di Mastrangeli

Il bilancio consolidato si basa su una serie di principi economici. Tra questi, uno stabilisce che i conti debbano riflettere la situazione patrimoniale-finanziaria come “un’unica entità economica composta da più soggetti giuridici”. In altre parole: nel bilancio ci devi mettere anche i ricavi e le perdite delle tue quote in altre società.

Nel caso del Comune di Frosinone, oggi nel perimetro del consolidamento, rientrano soltanto due società: il Consorzio Asi e la Saf. In termine tecnico si chiamano “partecipate”.

L’argomento è stato approvato dal consiglio comunale, ma nella sua relazione l’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli ha fatto “pelo e contropelo” alla Saf. Sostenendo: «Sintomatiche appaiono, dalla lettura del bilancio tra l’altro, le spese del personale che in rapporto ai ricavi della Saf sono cresciute, a fronte di una decrescita del fatturato”.

Mastrangeli ha illustrato le cifre relative alle spese del personale della Saf:

Un aumento del 13,18%.

Quindi l’assessore ha indicato i valori della produzione (ricavi) della Saf nello stesso periodo:

Cioè un – 8,80%.

 

Riflette Riccardo Mastrangeli: “La tendenza all’aumento delle spese del personale della Saf non è coerente con l’andamento delle spese del personale del Comune di Frosinone nello stesso triennio”.

Nell’apposita tabella emerge che, per quanto riguarda le spese del personale del Comune di Frosinone, le cifre sono:

Per un complessivo – 4,52%.

L’analisi dell’assessore alle Finanze è: «Non risulta corretto che l’aumento delle spese della partecipata si ripercuotano in costi addizionali sulle tariffe che il Comune di Frosinone deve pagare, riducendo a sua volta il proprio personale. Entrambe le linee devono essere coerenti, i sacrifici vanno ripartiti». Tradotto: Io Comune diminuisco le spese per il Personale ma mi trovo comunque a dover pagare in più perché aumenta il personale in una società mia partecipata, nella quale i ricavi scendono.

 

I numeri della Saf

Spulciando le carte della società pubblica che si occupa della lavorazione dei rifiuti in provincia di Frosinone si trovano gli stessi numeri. Ma è possibile leggerli in maniera diversa.

Il primo dato: oggi il personale è ai livelli del 2014. Infatti il presidente Lucio Migliorelli non ha rinnovato nel 2018 le 18 assunzioni a tempo che erano state fatte durante le gestioni precedenti. I costi del personale quindi sono tornati quelli del passato, né più né meno.

Ma Mastrangeli fa riferimento proprio al periodo precedente. Quindi le sue cifre vanno lette esattamente come ha fatto l’assessore? No, se si tiene conto del secondo dato: l’aumento della tariffa a carico dei Comuni (per la quale l’assessore Mastrangeli ha avuto da ridire) fa riferimento ai costi registrati nel 2014. Non al 2015, né al 2016 o al 2017.

 

Ma allora perché i numeri vengono letti in modo diverso? Differenti chiavi di lettura. Che si inseriscono in un clima di scontro tra i due enti: culminato nel blocco dei camion con la spazzatura del Capoluogo ed una riunione di fronte al prefetto. (leggi qui Roccasecca batte cassa, Saf blocca i camion dei Comuni che non pagano)

Un clima di scontro sui numeri che però ha creato un corridoio da un milione e mezzo di euro: somme versate in più nelle casse Saf, stando all’interpretazione del Comune. Infatti, Frosinone reclama il ristoro per la presenza del un centro di trasferenza rifiuti sul suo territorio. Saf ritiene che le somme siano ben più basse.

In attesa di definire chi abbia ragione, il Comune ha inserito nel suo Bilancio di Previsione quel milione e mezzo come somma esigibile. Che, nel frattempo, ha consentito di garantire la copertura alle spese nel settore Sociale.

 

Dialogo tra sordi? In realtà non c’è peggior sordo di chi non abbia convenienza di sentire.

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