Smeriglio, l’uomo che sussurra al Movimento Cinque Stelle

Massimiliano Smeriglio Foto © Imagoeconomica, Raffaele Verderese

L’eurodeputato e già vicepresidente di Nicola Zingaretti invita a costruire le condizioni per un’alleanza tra il polo civico progressista e i pentastellati. Intanto il Governo va ancora in crisi sulla riforma della giustizia

Massimiliano Smeriglio, europarlamentare eletto come indipendente nelle liste del Pd, è tra quelli che auspicano un dialogo tra i Democrat e il Movimento Cinque Stelle. Dicendo chiaramente che, in caso di crisi conclamata di Governo, dovrebbe essere il Parlamento a cercare di trovare una soluzione.

Il perimetro Smeriglio lo ha già individuato, quando ha detto: “A Bruxelles i Cinque Stelle hanno votato Sassoli e, soprattutto, votando la presidenza Von der Leyen, hanno deciso da che parte stare. Un fatto nuovo, politicamente rilevante, che può alludere a un patto contro le forze autoritarie. La sfida è un mutamento radicale del continente, superando le politiche di austerità che hanno gonfiato le vele dei sovranisti e dei razzisti. Urge un accordo sul comune destino europeo e politiche di cambiamento su giustizia sociale, clima, salario minimo e accoglienza capaci di sottrarre i popoli dalle grinfie sovraniste”.

Massimiliano Smeriglio è stato vicepresidente della Regione Lazio fino a pochi mesi fa. Conosce alla perfezione Nicola Zingaretti. È stato l’architetto di Piazza Grande e alle regionali ha gettato le basi per quella coalizione civico-progressista alla quale il Partito Democratico oggi guarda con attenzione.

Ma Smeriglio sa pure che per battere il centrodestra salvinian-meloniano occorre di più. Occorrono alleanze, in Parlamento e alle elezioni. E obiettivamente non ci sono spazi diversi se non quello di un dialogo con i Cinque Stelle. O almeno con una parte di loro. Nella notte appena trascorsa si è consumato l’ennesimo strappo in consiglio dei ministri, dopo nove ore di inutili tentativi di trovare una sintesi sulla riforma della giustizia proposta dal ministro Alfonso Bonafede.

L’accordo non si è trovato perché tra Lega e Cinque Stelle il solco è sulla prescrizione. Punto chiave. Politico più che tecnico.

La situazione potrebbe avere delle accelerazioni improvvise. Perciò la proposta di Massimiliano Smeriglio resta sul tavolo. Nonostante le smentite dovute.

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