Stellantis, dopo Atessa toccherà a Cassino

Via agli incontri al Mimit sul futuro di Stellantis. Il calendario è già stabilito. Si comincia con Melfi, poi Mirarfiori e Atessa. A seguire c'è Cassino Plant. Perché tardano gli incentivi

Il calendario è già stabilito: il 5 aprile si discuterà del futuro dello stabilimento di Atessa che è il polo dei veicoli commerciali in Italia, poi nelle settimane successive toccherà ai destini di Cassino, Pomigliano, Modena e Termoli. Partono domani i tavoli sugli stabilimenti di Stellantis in Italia, convocati al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nelle stesse ore di lunedì verranno diffusi i dati sulle vendite di marzo in Italia. Il tutto mentre le case automobilistiche aspettano ancora gli ecobonus promessi dal Governo: fino a 13.500 euro per un ammontare complessivo di 950 milioni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dato il via libera ma non c’è stato ancora il necessario passaggio a Palazzo Chigi.

Realisticamente, gli incentivi non arriveranno prima di maggio. Prima devono esserci le necessarie verifiche della Corte dei Conti: avrà un mese per i suoi controlli.

Il calendario

Il primo incontro in agenda per il ministro Urso sarà quello sulla fabbrica di Melfi. Per paradosso, a quell’incontro non parteciperà Stellantis: per la “policy aziendale legata agli incontri nel periodo di campagna elettorale“. L’indomani c’è in agenda il destino di Mirafiori: è uno degli stabilimenti sul quale si concentrano le maggiori preoccupazioni dei sindacati. Il 5 aprile l’attenzione si sposterà sul settore Industrial e quindi i destini di Sevel – Atessa. Poi toccherà a Cassino Plant ed al suo quasi gemello il Vico di Pomigliano d’Arco per poi concludere con Modena e Termoli.

L’obiettivo dichiarato in più occasioni dal ministro Adolfo Urso è quello del milione di veicoli prodotti in Italia. La posizione di Stellantis è altrettanto annunciata: l’Italia ed i suoi impianti sono centrali ma occorre abbassare i costi di energia e fiscalità.

Per creare una concorrenza, Urso vorrebbe portare in Italia un altro produttore. Ma al momento non c’è altro oltre alle intenzioni. L’attenzione è puntata sul mercato asiatico e su quello nord americano: aziende cinesi e Tesla sono i possibili candidati.

L’ora degli incentivi

Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica

Il piano di incentivi messo a punto dal Governo riguarda anche le auto con motore termico a basse emissioni. Potrà dare una mano a Stellantis e spingere le vendite in particolare della 500 elettrica prodotta a Mirafiori. Il piano ha l’obiettivo di stimolare la rottamazione delle auto altamente inquinanti: quelle con motorizzazioni da Euro0 ad Euro3. Sono ancora tantissime sulle strade italiane, si stima che un quarto del parco circolante sia composto da vetture di quel segmento.

Il sistema prevede agevolazioni più significative per i nuclei con Isee fino a 30mila euro.

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