“Bisogna cambiare, altrimenti siamo destinati alla morte politica. Se lo capiscono bene, altrimenti andrò comunque avanti da solo”. Lo ha detto Nicola Zingaretti ieri a Piazza Pulita, la trasmissione in onda su La 7, condotta da Corrado Formigli.
Ad intervistare il Governatore del Lazio anche Antonio Padellaro (Il Fatto Quotidiano) e Alessandro De Angelis (Huffington Post).
Zingaretti ha ribadito tutti i concetti espressi nella due giorni di Piazza Grande, (leggi qui La Piazza Grande di Zingaretti dice «C’è un modello alternativo all’odio») sottolineando che il motivo principale della disfatta del 4 marzo per il Pd è quello di non essere riuscito a sintonizzarsi sulla profonda crisi delle famiglie italiane, impoverite e arrabbiate.
E’ lì che si è infilato il Movimento Cinque Stelle ed ecco perché è fondamentale provare ad andare a riprendersi quei voti.
Come? Con un’alleanza larga di centrosinistra, aperta alla società civile, con programmi inclusivi e orientati al sociale, ma pure mettendo in evidenza le contraddizioni e i rischi di un governo come quello formato da Lega e Cinque Stelle.
“Perché – ha spiegato Zingaretti – non credo che i tanti che hanno votato Cinque Stelle oggi siano contenti del condono varato da questo Governo e in virtù del quale chi per anni non ha pagato le tasse corrisponderà di meno di chi invece ha fatto il suo dovere”.
Un governo gialloverde che Zingaretti ha dipinto così: “La maggioranza è dei Cinque Stelle, ma la leadership è della destra di Matteo Salvini. I pentastellati appaiono al tempo stesso complici e vittime, questa è la verità”.
Confermata anche la distanza incolmabile che lo separa da Matteo Renzi. (leggi qui A Trieste Zingaretti porta il Pd alla seduta di analisi) Nicola Zingaretti ha ripetuto continuamente che bisogna necessariamente lasciare la strada che ha portato a tante sconfitte.
Il presidente della Regione Lazio non tornerà indietro. E se il congresso non glielo faranno fare?, ha chiesto Alessandro De Angelis. Nicola Zingaretti ha risposto: “Non fare il congresso sarebbe la morte del Pd”.
Lui però andrebbe avanti lo stesso.