Europee senza la sinistra pontina: la perdita di una identità

I 36 anni di consiliatura di Titta Giorgi nel 2012 (Foto: Ignazio Romano)

Ancora una volta il Pd sceglie di non coinvolgere i territori. E candida figure di fuori. Lasciando spazio libero al centrodestra che invece è presente in massa con i suoi nomi. Nonostante questa sia una terra dove la sinistra è stata grande. Ma il Pd lo ha dimenticato.

O Signore, non sono degno. (Il centurione di Cafarnao. Mt 8, 8)

Ma chi votare? Se la destra e i centristi presentano alle elezioni Europee candidati locali della provincia di Latina, il Pd pontino… Il Partito Democratico punta sul livello altro e salta l’area pontina e il sud Lazio.

In lista ci sono la Segretaria Elly Schlein, l’ex governatore del Lazio Nicola Zingaretti, Camilla Laureti seguita dall’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Quindi Beatrice Covassi ed il sindaco di Firenze Dario Nardella, poi Daniela Rondinelli ed il sindaco di Pesaro Matteo Ricci. Quindi Elena Improta, Humberto Insolera, Alessia Morani, Marco Pacciotti, Teresa Bartoli, Antonio Mazzeo, Michele Franchi.

Non c’è il candidato locale: tutto il Sud del Lazio non ha la sua carta sulla quale giocare la partita. Esattamente com’è avvenuto alle scorse elezioni Politiche: il Partito ha candidato Matteo Orfini, che sarà pure l’ex presidente nazionale ma per essere eletto ha dovuto candidarsi qui. Gli elettori del Pd sono un poco sconcertati.

Questo non è bene

Nicola Zingaretti

Salvatore De Meo già sindaco di Fondi e parlamentare europeo uscente per Forza Italia sfida il già sindaco di Terracina ed altrettanto parlamentare Ue in cerca di rinnovo Nicola Procaccini. La deputata leghista di Latina Giovanna Miele prova giocare la partita del Carroccio mentre il sindaco di Minturno e presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli sotto la bandiera di Renzi combatte la sua. Ma il Pd dov’è? In questa sfida di territorio si chiama fuori.

Come direbbe Zio Titta: “questo non è bene, non è bene per niente“. Il Pd in provincia di Latina se vuole evitare l’estinzione politica ha bisogno di uno scatto: governa solo a Cisterna nelle grandi città. A Sezze i civici vanno sempre più a destra e Latina, Aprilia, Cisterna, Fondi, Formia, Sabaudia, Terracina sono da un’altra parte. La roccaforte lepina, pure senza Sezze, non è proprio solida. Ecco la scelta di saltare la partita identitaria rischia di far saltare il turno ai pontini.

Una corsa in salita per i democratici che debbono portare candidati da fuori con il gap aggiuntivo di non aver mai avuto un parlamentare europeo pontino. I pontini sono a digiuno di risultati rischiano di fare la figura della Salernitana davanti a Inter, Juve e Milan. Loro contano le stelle i pontini manco l’uscrizione al campionato.

Oltre le elezioni

Francesco De Angelis

È un tema da affrontare perché di una opposizione c’è necessità, l’autopposizione della Destra non può funzionare. Un Pd forte servirebbe anche a rafforzare una destra che senza alternative sviluppa rigetto da se stessa con guerre intestine. A Roma il Pd pare puntare ad una autoconservazione romana, ma i soldati non possono essere solo romani. Soprattutto se poi i territori hanno le loro giuste sollecitazioni da portare sui tavoli nazionali e non hanno chi li rappresenti.

In questo tempo questo è il nodo: a giugno mancherà il Pd europeo e questo fa tanto male alla democrazia locale. Possibile che non ci sia una pontina, un pontino in grado di fare la sua corsa o la sinistra di questa provincia non è degna della sfida? Lo stesso vale per la Ciociaria: avevano mobilitato Francesco De Angelis, Presidente regionale del Pd, uno che alle scorse Regionali ha messo sul piatto 17mila preferenze attraverso la sua componente. Se n’è fatto nulla: inutile porsi domande. Presunzioni romane.

Diranno ‘ma questa è provincia di destra‘ sapendo di mentire. Perché questa è la provincia della strage di Roccagorga, della occupazione delle terre, di Pietro Ingrao, degli scioperi alla rovescia, della rivolta delle arance a Fondi. È la terra dei sindaci riformisti dei Lepini e non solo, di Antonio De Santis… Ma la sinistra e il Pd, semplicemente, lo ha dimenticato.

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