Lui ha detto che in maggioranza non ci va. E che resta orgogliosamente in opposizione. Però gli inviti ai pranzi orientati politicamente ci sono eccome. A questo punto, sembra di capire, è solo questione di trovare il ristorante ed il menu giusto per sapere se e quando ci sarà ad Anagni un ennesimo passaggio dalla minoranza alla maggioranza di governo.
Battute gastronomiche a parte, il dato politico è che un paio di giorni fa si è tenuto in città, presso un noto ristorante posto a qualche metro dal casello autostradale della città dei papi, un pranzo a sfondo politico, organizzato dalla sezione locale della Lega.
L’invito a cena per De Luca
Sulla carta, un normale incontro conviviale pensato per rafforzare i legami nel Partito. Per discutere sul da farsi e sull’attuazione del programma, adesso che si entra nella fase calda della seconda consiliatura Natalia. Il problema è che tra gli invitati non c’erano (come sarebbe stato giusto e sacrosanto) solo i consiglieri e gli iscritti del partito di Salvini in città. Ma anche altri esponenti politici locali, magari orientati verso quell’area, ma non (ancora) entrati né nella Lega nè (tantomeno) in maggioranza.
Tra i nomi contattati figurava anche quello del consigliere comunale Giuseppe De Luca. Che però, come è noto, siede sui banchi della minoranza dal giugno scorso, dopo essere stato sconfitto alle comunali con la coalizione Anagni futura, che aveva come candidato a sindaco Danilo Tuffi.
Un invito che, come detto, è caduto nel vuoto, visto che Giuseppe De Luca ha risposto picche, assieme allo stesso Tuffi ( un altro di cui si parla ogni due per tre di un possibile ritorno nel centro destra di Natalia). Ma, come si dice in questi casi, il problema non sta tanto nel fatto che l’invito sia stato rifiutato (e ci mancherebbe), quanto nel fatto che sia stato inviato.
Il senso della logica
Se la logica ha un senso infatti (anche se non sempre questo accade in città), un invito si fa a chi si pensa che possa accettarlo. E questo vuol dire che De Luca, quantomeno, è considerato non troppo lontano da quelle posizioni. Il che non consente di mettere la mano sul fuoco sul futuro prossimo venturo dell’ex (bene ricordarlo) assessore al Bilancio della prima giunta Natalia.
Un’altra domanda sensata sarebbe anche: perché invitare un esterno ad un pranzo di Partito? Per allargare il Partito, ovvio. Ma perché? Secondo qualche maligno, la Lega di Anagni ha, e non da oggi, un problema con Vittorio D’Ercole, la cui figura viene considerata sempre più evanescente. Di qui l’idea di compensare la cosa aprendo ad altri elementi. De Luca in tal senso potrebbe essere la figura giusta.
E, come detto, in politica molto dipende dal menu che viene messo sul tavolo.