Il sindaco imita la Dc. E scopre che era tutta un’altra cosa (di F.Ducato)

di Franco DUCATO Conte del Piglio (ma non) in Purezza     Era l’Italia degli anni ’50; la 500, la Vespa, le prime vacanze al mare, Lascia o raddoppia alla televisione. A governare era la Dc, che inaugurava la pratica delle verifiche di maggioranza. Era l’Italia degli anni ’60: sempre Vespa e 500, le vacanze…

di Franco DUCATO
Conte del Piglio
(ma non) in Purezza

 

 

Era l’Italia degli anni ’50; la 500, la Vespa, le prime vacanze al mare, Lascia o raddoppia alla televisione. A governare era la Dc, che inaugurava la pratica delle verifiche di maggioranza.

Era l’Italia degli anni ’60: sempre Vespa e 500, le vacanze in Versilia, Una lacrima sul viso a Sanremo. A governare era la Dc, che portava avanti la pratica delle verifiche di maggioranza

Era l’Italia degli anni ’70; gli anni di piombo, Rischiatutto in tv, la crisi del petrolio, l’austerity, Porci con le ali in libreria. A governare era la Dc, che perfezionava la pratica delle verifiche di maggioranza.

Era l’Italia degli anni ’80: la Milano da bere, i Righeira, il Moncler di piumino, il Drive In. A governare era la Dc, che eccelleva nella pratica delle verifiche di maggioranza.

Era l’inizio degli anni ’90: Mario Chiesa, il Pio albergo Trivulzio, Antonio di Pietro, Tangentopoli. Stava per terminare l’era della Dc e delle sue verifiche di maggioranza.

Anagni 2017; riprede l’epoca delle verifiche di maggioranza. Almeno a giudicare dalle comunicazioni riservate che negli ultimi giorni si sono intrecciate sulla chat interna della maggioranza capitanata dal sindaco Fausto Bassetta. Il primo cittadino, forse per provare a tamponare lo smottamento in atto, con lo scollamento tra Progetto Anagni ed il resto della colazione, avrebbe deciso di fare ricorso a questo antico strumento. Con tanto di consultazioni politiche.

Pare però che non tutto sia filato per il verso giusto. Forse perché, a quanto si racconta, il sindaco avrebbe chiesto di vedere tutti i componenti dei gruppi singolarmente. Una richiesta che da molti è stata interpretata come un tentativo, da parte del sindaco, di spaccare qualche gruppo non del tutto unito, e diminuire il rischio di crisi. Facile pensare a Progetto Anagni.

Ed infatti proprio uno degli esponenti del gruppo ha replicato, sempre sulla chat “Signor sindaco, gli altri gruppi facciano pure come vogliono; Progetto Anagni si presenterà sempre tutto insieme alle consultazioni. E parlerà sempre con una voce sola”. Non proprio un atteggiamento, come dire?, conciliante. Che non lascia ben sperare per il prosieguo della verifica.

La Dc avrebbe fatto senz’altro meglio.

 

Foto: copyright Tg24.info. tutti i diritti riservati, per gentile concessione

 

Leggi tutti gli articoli del Conte del Piglio (ma non) in Purezza

§
Esci dalla versione mobile del sito