Una differenza di 0,550477 tanto per essere precisi. Basta questo a spalancare la porta del Parlamento di Bruxelles al leghista Matteo Adinolfi di Latina e chiuderla al sindaco di Fondi Salvatore De Meo (Forza Italia). Che per entrare in Ue dovrà aspettare che il Regno Unito faccia la Brexit e vengano riassegnati i seggi.
A ribaltare la situazione è stata in serata la suprema Corte di Cassazione. Lo ha fatto dopo avere effettuato il conteggio di verifica sui verbali delle elezioni del 26 maggio scorso. Infatti, fino a questo momento era Adinolfi l’eletto che doveva stare in panchina ad attendere la Brexit, mentre De Meo entrava con il primo aereo per l’Europa. (leggi qui L’Europa si fa attendere: Adinolfi stop per Brexit, Patriciello aspetta Silvio, Rachele pronta per il Senato).
La norma stabilisce che ad aspettare i 3 seggi ‘italiani‘ del dopo Brexit debbano essere i candidati eletti con il quoziente più basso. Uno di questi tre seggi è quello della circoscrizione Italia Centrale, nella quale è inserito il Lazio.
Il prospetto ufficiale diffuso in serata stabilisce che Salvatore De Meo ha una parte decimale del quoziente che è 0,047999. Invece Matteo Adinolfi ha lo 0,598476. Tanto basta per consentirgli di scavalcare il sindaco di Fondi e prendere l’aereo al posto suo.
Nessun problema invece per il seggio del sindaco di Terracina Nicola Procaccini, che entra in Europa dopo la cavalcata trionfale nel centro Italia e la rinuncia di Giorgia Meloni che gli ha così lasciato la via libera.