Partiamo da un dettaglio, magari casuale, ma significativo; il fatto che ad Anagni l’ultima riunione della maggioranza, in programma qualche giorno fa, sia saltata all’ultimo minuto. Per un motivo inattaccabile; l’emergenza maltempo ha infatti costretto gli uomini della squadra del sindaco Daniele Natalia a seguire da vicino i relativi disagi; togliendo dunque spazio e tempo agli incontri di tipo politico.
Nulla di grave? Forse no, anzi senz’altro. Del resto, le riunioni che servono a fare il punto in maggioranza seguono da sempre una cadenza fissa (una volta al mese salvo emergenze e/o fibrillazioni politiche che, fino ad ora, sembra non si siano verificate); lo stop per il maltempo dunque non è certamente un segno di crisi. Se non fosse per il fatto che proprio questo stop inatteso ha fatto dire a qualcuno, nella stessa maggioranza, che queste riunioni sono di fatto diventate inutili, visto che tutto alla fine viene gestito in prima persona dal sindaco.
È una questione già affrontata diverse volte, ma che ad Anagni torna ciclicamente d’attualità: la giunta del governo cittadino, dicono i buontemponi dell’opposizione ma anche qualche elemento della maggioranza, sarebbe di livello non eccessivo; un po’ perché mancherebbero oggettivamente gli elementi di valore assoluto (al di là di qualche consigliere di peso, che però resta in consiglio e non passa in giunta per ragioni di equilibri interni); un po’ perché al sindaco, si dice, fa oggettivamente comodo avere una squadra sulla quale può spiccare senza troppe difficoltà. Anche qui, nulla di nuovo. È effettivamente il sindaco il valore aggiunto di questa maggioranza.
Solo che poi questo squilibrio produce qualche difficoltà. Gestibile, ma sempre difficoltà. Ad esempio; nelle ultime settimane si sono moltiplicate le indiscrezioni che riferiscono di un Ufficio Tecnico che si lamenta della quantità di lavoro che viene rovesciata sulle scrivanie dei dirigenti. Soprattutto, i funzionari si lamenterebbero molto di un atteggiamento di scarsa programmazione, che impedirebbe di cadenzare per bene i lavori. Producendo poi ritardi e rallentamenti. Basti pensare alla vicenda del parcheggio di San Giorgetto, che si trascina da un anno senza trovare una soluzione definitiva. O i lavori annunciati ma sempre rinviati, come quelli per il museo archeologico, o per la valorizzazione della ex scuola media S Angelo.
Già. Gli annunci. Una consuetudine nella maggioranza. Nella quale non mancano elementi che sanno padroneggiare i mezzi di comunicazione. Sia, come detto, nella fase dell’annuncio, sia in quella della replica polemica alle punture (piuttosto poche, per la verità) dell’opposizione.
Solo che “ormai è un anno e mezzo che siamo al governo– ha bofonchiato a denti stretti uno degli uomini della maggioranza del sindaco- ed il tempo degli annunci dovrebbe essere finito. I cittadini dovrebbero giudicarci per quello che facciamo e faremo, non per gli annunci che diffondiamo”.
Difficile dargli torto.