Sullo sfondo c’è ormai anche nel Pd provinciale il tema della ormai prossima scissione di Matteo Renzi. Potrebbe essere annunciata alla Leopolda numero 10, in programma a Firenze dal 18 al 20 ottobre. I renziani stanno spingendo (da Mariaelena Boschi a Dario Nardella), l’ex rottamatore finora ha frenato ma l’assetto dei sottosegretari ha rappresentato un punto di non ritorno. In provincia di Frosinone i segnali che arrivano sono tutti concordanti: è in corso un posizionamento marcato dei big. Nulla di nuovo per quanto riguarda gli schieramenti, ma la perentorietà delle sottolineature dice che il momento è arrivato.
Prendiamo la componente Dem maggioritaria sul territorio, Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Maurio Buschini e Sara Battisti: sono loro i referenti del segretario Nicola Zingaretti nel collegio. Hanno voluto che si capisse benissimo. E ci sono riusciti. Poi hanno evidenziato la vicinanza al neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, con il quale De Angelis è stato gomito a gomito per cinque anni in Europa. Quindi Mauro Buschini ha fatto gli auguri a Gian Paolo Manzella, Lorenza Bonaccorsi e Roberto Morassut, tutti e tre zingarettiani, tutti e tre legati all’esperienza del Lazio.
Bruno Astorre, senatore e segretario regionale del Partito, ha fatto emergere che lui è legato da sempre a Dario Franceschini, di AreaDem.
A quel punto Antonio Pompeo, presidente della Provincia, dell’Upi Lazio e sindaco di Ferentino, ha capito che era il momento di accelerare. Gli auguri ad Achille Variati, sottosegretario al ministero dell’Interno, non sono di circostanza. E non riguardano neppure le dinamiche tra correnti. No. Achille Variati era il numero uno dell’Upi quando, nel novembre 2017, nominò Antonio Pompeo nel direttivo dell’Unione delle Province d’Italia. Dopo che a Pisa erano stati insieme in uno dei tanti tavoli dei lavoro sulle Province.
Pompeo aveva testimoniato la sua esperienza, quello che stava facendo a Frosinone, nell’ambito di un’area vasta con la quale si poteva andare oltre l’elemento delle competenze specifiche. La scintilla fu quella.
Il ragionamento politico oggi è più complesso. Con Variati in quel posto il tema del rilancio delle Province torna prepotentemente ai primi punti dell’agenda del Governo. Ora, Variati e Pompeo hanno lavorato insieme affinché la riforma Del Rio non sancisse la fine delle Province. Delineando perfino la nuova mission degli enti: creare la Casa dei Comuni, per dare nuovi servizi e risorse alle Province. Restituendo a questi enti centralità e dignità.
Quando Pompeo sottolinea il suo legame con Variati lo fa per lanciare un messaggio forte: puntare sugli amministratori locali. Ed è quello che farà, ancora prima e indipendentemente dall’adesione all’eventuale partito di Renzi . Il legame del presidente della Provincia con il capogruppo al Senato Andrea Marcucci è fortissimo. Ma è il tema del rilancio delle Province la vera scommessa politica.