Renzi pensa all’appoggio esterno, Zingaretti non si scompone

Foto © Imagoeconomica, Sara Minelli

Il leader di Italia Viva “tentato” da una manovra clamorosa, soprattutto in vista dell’approvazione del nuovo sistema elettorale. Il segretario del Partito Democratico pronto a rideterminare i confini del centrosinistra. Il premier Conte va avanti.

Matteo Renzi sta pensando alla soluzione di un appoggio esterno al Governo Conte. Almeno fino a quando non sarà chiaro il nuovo sistema elettorale che la maggioranza giallorossa vorrà approvare. L’impianto è quello del proporzionale, ma tutto si giocherà sulla soglia di sbarramento.

Matteo Renzi

Il Corriere della Sera dà notizia dell’ipotesi in campo. Scrive: “Prendendo a pretesto le divergenze sulla prescrizione e le concessioni autostradali, infatti, Renzi potrebbe decidere di «strambare», manovra tipica nelle regate per chi si trova nel cono di vento delle barche avversarie e deve rimontare. E se è vero che l’ex premier mira a costruire un nuovo centro, è altrettanto vero che in queste ore sta meditando se ritirare la sua delegazione dal governo e annunciare l’appoggio esterno a Conte.

Di questa idea c’è traccia nelle analisi che ha svolto nel suo Partito dopo il voto in Emilia-Romagna: «Pensavo che la vittoria di Bonaccini portasse il Pd a virare su una linea marcatamente riformista. Se invece andasse dietro ai 5Stelle…». Così Italia Viva immagina di rilanciare il suo progetto per arrivare a quel 10% di consensi che rappresenta il break even dell’operazione: per riuscire nell’impresa punta a incrociare sulla sua rotta Azione e +Europa, e scommette in prospettiva sull’avvicinamento di un pezzo di Forza Italia. È un’impresa ad alto rischio, ma non c’è dubbio che se Renzi decidesse di lasciare il governo, indebolirebbe Conte”.

Certamente, almeno finora, le percentuali dei sondaggi accreditati non danno una dimensione soddisfacente di quelle che erano le ambizioni di Italia Viva. Anche perché il Partito Democratico di Nicola Zingaretti sembra aver assorbito benissimo la scissione.

Si apre una fase convulsa all’interno della maggioranza. I Cinque Stelle hanno già rinviato gli Stati Generali, Matteo Renzi pensa all’appoggio esterno. Il Pd si avvia invece ad una stagione di rifondazione non tanto del Partito quanto del perimetro del centrosinistra. Cercando di rendere sistematica un’alleanza che va dai movimenti civici alle Sardine.

Nicola Zingaretti

Intanto però il Governo Conte bis va avanti. Alla fine è questa la vera novità di chi pensava che potesse durare poco. Finora la prova di governo ha ulteriormente indebolito i Cinque Stelle e non ha determinato lo scatto di Italia Viva. Stabile il Pd.

L’orizzonte però è la fine della legislatura. Ed è quello che conta.

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