Luciano D’ARPINO per IL MESSAGGERO
Benvenuti nel mondo alla rovescia. Questa settimana la cronaca ha offerto spunti degni della cultura carnevalesca con conseguenze, però, drammatiche sulle vittime.
Il primo: un sindacalista ciociaro è stato arrestato a Latina perché invece di difendere i lavoratori, avrebbe favorito la cooperativa che li avrebbe sfruttati in maniera ignobile. Invece di combattere la disoccupazione, l’avrebbe invocata rivolgendosi direttamente a Babbo Natale. Lo si evince da un suo sms che sarebbe stato inviato a un altro sindacalista: “A Babbo Natale – ha scritto – ho chiesto 4.000 disoccupati e un gatto”. Perché per ogni pratica di disoccupazione la Fai Cisl avrebbe incassato 40 euro.
Lui si è difeso affermando che la storia dello sfruttamento non sarebbe vera e che tutti i soldi, incassati regolarmente, sarebbero finiti sui conti del sindacato. Ha torto? Ha ragione? Ora saranno i giudici a stabilirlo: per ora la storia ha fatto molto scalpore e il sindacato ha preso le distanze da lui.
Sottosopra, poi, si sono sentiti anche i circa 1600 lavoratori che da mesi attendono di incassare l’assegno di mobilità in deroga del 2018. Il Governo centrale gialloverde ha annunciato di aver trovato i soldi e ha scaricato sulla Regione la responsabilità della mancata erogazione.
L’ente, governato dal centrosinistra, ha ribattuto che sarebbe ora di finirla con la propaganda e che i soldi non sono ancora stati resi disponibili dal Governo. Poi, l’altro giorno, hanno incontrato i sindacati e spiegato che, dal momento del via libera ufficiale, la Regione effettuerà i pagamenti fino al 9 marzo prossimo con i 14 milioni stanziati. I lavoratori hanno annunciato che vigileranno e che se i soldi non arriveranno subito torneranno a fare le barricate.
«Le nostre famiglie sono allo stremo – ha detto uno di loro – Si preannunciano ancora tempi lunghi e noi non possiamo più aspettare. Se entro lunedì tutta la questione non sarà stata definita ci faremo sentire».
A Frosinone, infine, c’è anche il tempo che scorre alla rovescia con i tazebao elettronici del Comune. Quegli schermi fissi che dovrebbero informare i cittadini in tempo reale.
Loro almeno riescono a far sorridere, seppure involontariamente, perché non vengono aggiornati in modo tempestivo. I display segnalano la data e l’ora giusta tipo: 18 gennaio 2019 ore 11,50 ma, subito dopo, si legge che domenica 6 gennaio ci sarà la Befana itinerante nel centro storico.
Si tornerà indietro nel tempo, quindi. Che si vuole di più?