Dell’inutilità del sale (ma almeno in testa mettetelo) – (di L.Marziale)

A spilled salt shaker

di Lucio MARZIALE Opinionista Controcorrente     Tutte le ricette di cucina, nessuna esclusa, impongono l’uso di un ingrediente ritenuto indispensabile: il sale. Addirittura, la cucina si divide in due grandi settori: il dolce e il salato. Laddove il “dolce” viene rappresentato come un surplus, una sorta di premio finale, di frivola golosità, rispetto alla…

di Lucio MARZIALE
Opinionista
Controcorrente

 

 

Tutte le ricette di cucina, nessuna esclusa, impongono l’uso di un ingrediente ritenuto indispensabile: il sale.

Addirittura, la cucina si divide in due grandi settori: il dolce e il salato. Laddove il “dolce” viene rappresentato come un surplus, una sorta di premio finale, di frivola golosità, rispetto alla centralità del “salato”.

Orbene, sappiate che il sale è inutile, semplicemente inutile.

Dannoso per la salute, come da tutti riconosciuto, anche se questo è il minimo, e anche irrilevante. È dannoso, e qui sta il punto, proprio per il cibo, la sua qualità, il suo sapore vero. Elementi, questi, che il sale mortifica e molto spesso uccide.

Da tempo ho ridotto l’uso del sale, da poco l’ho completamente eliminato. E ho recuperato il singolo vero sapore di ogni ingrediente, restituendo vigore e nettezza ad ogni piatto.

Sia chiaro, il sale ha svolto una funzione decisiva nella storia dell’umanità. Prima dell’invenzione del frigorifero e prima dell’utilizzo ormai generalizzato della catena del freddo, il sale ha consentito la conservazione dei cibi e in definitiva il mantenimento in vita della specie umana.

Adesso è solo un retaggio di tempi andati, e andrebbe riservato ad una ristrettissima cerchia di alimenti (baccalà, prosciutti) o come specifico metodo di cottura.

Nella pratica quotidiana, andrebbe eliminato; e i cibi restituiti al loro sapore vero.

E utilizzato in quantità solo nelle tante zucche vuote che a vari livelli governano le nostre vite.

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