«L’armonia vince lo scandalo della morte»

A Ceccano un emozionante concerto “In Memoriam” per il musicista Francesco Alviti e altri pezzi mancanti di un puzzle: dal disegno incomprensibile ai tanti. Vite spezzate, genitori che piangono figli e viceversa. Ma c’è sicuramente qualcosa al di là della morte: il ricordo in vita. “Cescko” non c’è più da 15 anni, ma rivive ogni anno assieme ad altri. Mamma Vittoria: «Ci manchi, ma c’era un pezzo di Paradiso a San Giovanni». Papà Pietro: «Speranza di fronte alla tragedia». La sua banda giovanile: «Eri lì in mezzo a noi».

Se esiste un Disegno, è incomprensibile ai più. Soltanto la Fede può mettere anziché togliere pezzi importanti da quell’immenso puzzle. Serve il Ricordo per continuare a vederli anche se non ci sono più. Francesco non aveva che 22 anni quando fu stroncato da un male incurabile. Ilenia ne aveva appena 11 quando un tumore se la portò via.

Tante altre vite spezzate, come in cielo così in terra: in altro senso, anche nel dolore di chi resta. Sono state commemorate a Ceccano a 15 anni dalla scomparsa del “Cescko”. Francesco Alviti, compianto percussionista, rivive già in un festival musicale, nell’Aula 1 del conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone e nell’Aula Magna del Liceo scientifico di Ceccano. Gli sono stati intitolati una “Festa della vita” e le sue comunità formative, in cui non era soltanto ma si distingueva.

«Un pezzo di Paradiso a San Giovanni»

Ora l’evento “In Memoriam”, sempre attraverso la potenza della Musica: per Francesco e chi continua a restare profondamente vivo nel cuore di tanti. «L’armonia che vince lo scandalo della morte», la presenta Pietro Alviti. «Ci manchi, ma c’era un pezzo di Paradiso a San Giovanni», si apre così la lettera Vittoria D’Annibale. Pietro e Vittoria sono i genitori del “Cescko”.

All’inizio sentì forti dolori alla schiena, poi una diagnosi spietata. Qualche mese dopo non c’era più. Come si fa a resistere a quel dolore? Anche con la forza dell’amicizia. Perché, nella Collegiata di San Giovanni, «tu eri lì in mezzo a noi».

Parole queste postate dal Maestro Luigi Bartolini e della premiata Banda giovanile di Ferentino: quella in cui Francesco s’innamorò delle percussioni. L’altra sera, hanno suonato tanti giovani musicisti come lui, 22enne per sempre. Si apprende ogni volta la lezione più importante: il grande dono della vita. (Leggi qui Non il ricordo della morte ma una festa della vita).   

Da Ilenia Pirri a Fiammetta Misserville

Ilenia è la compianta figlia di Francesco Pirri, ufficiale dei Carabinieri. Pio Di Meo è stato docente e direttore del coro al Conservatorio Refice. Rico e Valentina sono i genitori del Maestro Mauro Gizzi, direttore dell’eccellenza musicale frusinate. Pasqualina, sorella del mezzosoprano solista Fabiola Mastrogiacomo, morì investita sulle strisce pedonali.

E poi Michelangelo Di Mario, un altro giovane talento musicale strappato alla vita da un tumore. Il supinese Giuseppe Agostini, invece, è stato un grande organista e compositore. Nonché maestro di Mauro Gizzi e Guido Iorio, che ha diretto il coro “Josquin Des Pres”, in cui Vittoria D’Annibale è soprano.

Anche nel ricordo di Rita, figlia di Sandro Battista, morta a 52 anni. E poi ancora un’altra figlia: Fiammetta, un pezzo di cuore spezzato del compianto Senatore Romano Misserville. La comunità sente forte anche la mancanza dell’ingegner Antonio Olmetti, voce irriverente nella politica ceccanese, padre dell’organista Chiara Olmetti, esibitasi nel concerto “In Memoriam”.        

La sua Banda: «Eri lì in mezzo a noi»

Francesco Alviti

Per la Banda giovanile di Ferentino, accompagnata dal sindaco Piergianni Fiorletta, «è stato bello perché tu eri lì in mezzo a noi». Alcuni non erano ancora nati quando Francesco morì, ma hanno suonato in nome e nel ricordo di uno proprio come loro. Altri sono cresciuti, stanno avendo successo nella musica e nella vita. Sono gli amici che, anche attraverso un’associazione, stanno vivendo la loro vita anche per lui.   

Vittoria, sua madre, ha sentito stavolta di dover scrivere qualcosa. «Angelo mio, ci manchi – scrive – ma stasera a messa c’era un pezzo di paradiso a San Giovanni. La chiesa piena, assemblea composta, i ragazzi della banda di Ferentino in silenzio, una celebrazione sentita da tutti».

Sicuro c’era il tuo zampino. La musica è andata da sola, dalla prima nota all’ultima. Parenti, amici, conosciuti e non, comunità ceccanese e di altri paesi. Sembrava di essere al giorno del tuo funerale». Sembra di essere al suo funerale: un giorno che altri tentano di cancellare in ogni modo dalla propria mente. Ma è proprio quello che racchiude più amore.

«Momento pieno di amore e sofferenza»

La messa è stata officiata dal parroco don Tonino Antonetti, assieme a don Simone. Vittoria D’Annibale ringrazia tutti «per aver contribuito alla riuscita di questo momento intenso pieno di amore e sofferenza». È molto credente come il marito Pietro, docenti per una vita, genitori di un figlio morto troppo presto.

«Come dice il vangelo e afferma Papa Francesco – continua Vittoriaquando soffri, lavati il viso, asciuga le lacrime, profumati il capo e sorridi. In ogni famiglia c’è una croce da portare, e noi cristiani dobbiamo portarla con fierezza coraggio, carità, amore e speranza che un giorno torneremo insieme».

E conclude: «Io ne sono certa e ti ringrazio perché la tua presenza è viva, la sento in ogni momento. Grazie Francesco. E, come ha detto don Tonino, aiuta i nostri giovani. Grazie per essere stato con noi, seppure solo 22 anni». La lettera, oltre che dal professor Alviti, è stata ampiamente condivisa dalla rete associativa della Pro loco, di cui fa parte anche sua sorella Loredana: la zia del “Cescko”.

«L’armonia vince lo scandalo della morte»

Secondo Pietro Alviti, «l’armonia vince lo scandalo della morte, l’inaccettabile drammatica realtà si stempera nel suono di voci e strumenti che ricostruiscono un disegno che può apparire incomprensibile ma che sicuramente c’è e restituisce speranza di fronte alla tragedia».

«Un coro, una banda, la chiesa di San Giovanni piena di tanti amici di Francesco Alviti, scomparso nel 2009 a soli 22 anni, per una malattia contro cui aveva vanamente lottato – così ancora Alviti, presidente diocesano dell’Azione Cattolica -. La musica di Jacob Haan con la sua Missa Brevis, insieme a quelle di Bach, Mozart, Agostini, Franck e soprattutto tanta partecipazione e preghiera, come testimoniano i numerosi commenti che vengono pubblicati in queste ore».

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