Lo strano caso di Ferentino: il Consiglio è a ruoli invertiti

Senza una chiara logica politica. Il Consiglio comunale di ferentino ha registrato un'inversione dei ruoli. Con la maggioranza a fare l'accesso agli atti e votare con l'opposizione. E la minoranza votare con il gruppo di Governo

La maggioranza fa l’opposizione e l’opposizione fa la maggioranza: benvenuti a Ferentino. Il Consiglio comunale che si è riunito giovedì sera ha messo in luce una serie di incongruenze. Sulle quali ora il sindaco Piergianni Fiorletta sta facendo le sue riflessioni.

Piccolo remind per chi non vive a Ferentino. Dalla scorsa primavera è sindaco per la terza volta Piergianni Fiorletta, lo era stato prima dei dieci anni nei quali ha governato il suo successore Antonio Pompeo. Appartengono a due aree dello stesso Pd che stanno in contrapposizione. Al momento di scegliere il candidato sindaco a prevalere è stata la contrapposizione e non la sintesi politica: la pancia e non la testa.

È andata a finire che Piergianni Fiorletta è stato indicato come candidato dalle Primarie aperte alle quali il Pd non ha partecipato; ha vinto senza sforzi al primo turno le elezioni sostenuto da mezzo centrosinistra e tutto il centrodestra che però s’è presentato in blocchi separati. Perché a sua volta non è stato capace di trovare un candidato sindaco della propria area.

La confusione ideologica

Piergianni Fiorletta

Solo così si riesce a spiegare il consiglio comunale di giovedì sera. Che di logica politica ha poco o nulla. Ma ha messo in campo quella che una volta nelle sezioni del Pci bollavano come “confusione ideologica”. Un esempio? I consiglieri di maggioranza fanno le istanze di Accesso agli Atti per verificare la regolarità delle decisioni prese. Ma se sono consiglieri di maggioranza, logica vuole che le scelte siano condivise e quindi non ci sia bisogno di alcun Accesso. Per questo è uno strumento in uso solitamente alle opposizioni.

Invece a Ferentino il consigliere di maggioranza Gianni Bernardini ha fatto un Accesso alla Polizia Municipale. E nei giorni precedenti un altro lo aveva fatto Maurizio Beretta, anche lui consigliere di maggioranza. (Leggi qui: Segnali ostili per la maggioranza Fiorletta)

Ad aumentare la confusione c’è poi il fatto che l’opposizione guidata da Antonio Pompeo abbia votato insieme alla maggioranza a favore sette (dicesi sette) punti all’Ordine del Giorno.

L’impressione è che il centrodestra stia usando questi cinque anni per ricompattarsi ed organizzare una sua lista per il dopo Fiorletta. Movimenti di truppe che favoriscono il ritorno al dialogo tra Fiorletta e Pompeo. (Leggi qui: Ciao nemico, Pompeo e Fiorletta tornano a sorridersi).

E quella sul voto

Antonio Pompeo

Quella di Fiorletta è una maggioranza amministrativa e non politica. Il collante è il progetto di Fiorletta per Ferentino, non l’ideologia di Partito. Ad aumentare questa condizione giovedì sera è stata la mozione presentata da Antonio Pompeo per dire no all’Autonomia Differenziata. È un progetto di riforma del Paese in discussione al Parlamento: il Pd è contrario con forza ritenendo che creerebbe un’Italia a due velocità, un Nord sempre più ricco ed un Sud sempre più isolato. Ha chiesto a tutti i suoi iscritti di far schierare contro i loro Comuni. Ma Fiorletta ha mezza maggioranza di centrodestra: che non può votare contro.

La soluzione è stata quella di lasciare libertà di voto. E fin qui nulla ci sarebbe di strano: come insegnava Giulio AndreottiMeglio tirare a campare che tirare le cuoia”. E infatti tre consiglieri del centrodestra hanno votato contro: Maurizio Berretta, Giuseppe Virgili e Luca Zaccari hanno votato contro. Meno plausibile è il voto di Gianni Bernardini, vicino al Movimento 5 Stelle ma eletto nella lista Insieme Fiorletta Sindaco Ferentino in Movimento. La stessa dove è stato eletto anche Ugo Galassi, esprimono un assessore in giunta che è Piera Dominici.

Non basta. Bernardini ha votato contro anche la proposta sulle migliorie infrastrutturali nel quartiere Pontegrande. Allora sta con l’opposizione? No, perché quando si è parlato di manutenzione ci sono stati aspri scontri tra lui ed i consiglieri di minoranza in particolare Fabio Magliocchetti, Alfonso Musa ed Antonio Pompeo.

Con chi sta la minoranza

Angelica Schietroma

La minoranza vota con la maggioranza ben sette punti. C’è così il via libera unanime del Consiglio comunale di Ferentino agli sconti sulla tassa rifiuti Tari per i cittadini che adottano un cane randagio sul territorio. La proposta presentata in assise dalla consigliera delegata Federica Mastrangeli su proposta del collega Ugo Galassi prevede 250 euro all’anno per tre anni ai cittadini che a partire dal 2025 adotteranno un cane randagio. I cittadini dovranno presentare la domanda per il contributo economico, dimostrare di aver adottato un randagio che dovrà essere dotato di microchip. Un regalo? Macché, un cane randagio messo in un canile costa molto di più al Comune di 250 euro all’anno.

Il consiglio comunale ha poi votato per la rappresentanza al Consiglio delle Autonomie Locali della Regione Lazio nel quale è candidato il sindaco Piergianni Fiorletta. Il primo cittadino di Ferentino ha ottenuto 13 voti, 12 dalla maggioranza compatta ed uno dalla minoranza. Lo scrutinio è segreto ma il tredicesimo voto probabilmente è arrivato da Angelica Schietroma che poco dopo ha lasciato l’aula per altri impegni improcrastinabili.

Il Consiglio comunale ha votato in modo unanime anche l’Ordine del Giorno sulla Sanità. L’idea di chiedere un ospedale pubblico a servizio di tutta la provincia di Frosinone in zona Stazione proposta da Fabio Magliocchetti del Pd è stata fatta propria dalla maggioranza che ha integrato un punto all’Odg presentato per l’amministrazione da Maurizio Berretta e riguarda il potenziamento dei servizi sanitari sul territorio con la nascita della Casa di Comunità. Il punto all’ Odg verrà inviato al manager Asl ed alla Regione Lazio e prevede anche la richiesta di un eliporto sempre nella zona stazione-area industriale di Ferentino.

Il dribling su Pizzotti

Pizzotti con Fiorletta e Berretta

Sul finire del Consiglio comunale sono state votate le mozioni della minoranza sulle deleghe assegnate dal sindaco Fiorletta ai consiglieri di maggioranza. Per Pompeo & co. sono state assegnate deleghe che non si potevano dare perché sarebbero degli assessorati affidati a Consiglieri, mentre sarebbe stato possibile affidargli competenze su situazioni specifiche.

Il voto ha confermato la rottura verticale tra il leghista Maurizio Beretta ed il collega eletto nella sua stessa lista: Claudio Pizzotti che è presidente del Consiglio comunale. A lui è stata assegnata anche una delega. Logica della politica vuole che Beretta votasse contro la mozione che prende di mira Pizzotti e la sua delega. Perché fanno parte della stessa maggioranza e perché sono stati eletti nella stessa lista. Invece Berretta ha preferito non partecipare al voto.

Benvenuti a Ferentino, qui la politica è una cosa mai banale.

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