Ciao nemico, Pompeo e Fiorletta tornano a sorridersi

L'inaugurazione della nuova ala del cimitero di Ferentino ufficializza il percorso di riavvicinamento tra Piergianni Fiorletta ed Antonio Pompeo. Il ruolo di Vittori. E quello della Federazione. Perché un centrodestra unito non si può affrontare divisi

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Sarebbe piaciuta a Henrik Johan Ibsen, il padre della drammaturgia moderna: un Bergman di inizio Ottocento che portò sul palcoscenico la dimensione più intima della borghesia di allora, mettendone a nudo le contraddizioni. Fu lui a coniare l’espressione “Un’immagine vale più di mille parole”.

Gli sarebbe piaciuta tanto l’istantanea scattata ieri mattina al cimitero di Ferentino. L’esatto contrario di una parata di dolore con vespigloni e gramaglie a segnare lacrime inconsolabili. A dispetto del luogo, l’immagine che vede insieme uno accanto all’altro il sindaco Piergianni Fiorletta e l’ex sindaco Antonio Pompeo è la sintesi di una festa. Doppia.

Doppia festa al cimitero

La nuova ala del cimitero di Ferentino

La prima festa è per l’inaugurazione della nuova ala del camposanto Pareti. Opera tanto attesa: nelle intenzioni degli amministratori dovrà risolvere l’annoso problema della mancanza di loculi in città. Nelle ore scorse è stato consegnato il primo lotto con 944 nuovi spazi a disposizione. Ma sono le presenze ad aver colto di sorpresa ed aver fatto molto rumore.

La seconda festa è tutta interna al centrosinistra. Silenziosa per scaramanzia, catacombale per prudenza. È quella per il primo segnale di concreto riavvicinamento tra le due anime Dem che da un paio di anni si combattono. Al taglio del nastro, accanto al sindaco Piergianni Fiorletta c’era infatti il suo predecessore, Antonio Pompeo. Erano mesi che i due non si vedevano sorridenti insieme.

Non è stata una presenza di circostanza, non è stata una vicinanza di buona creanza. Perché Fiorletta ha preso la parola ed elogiato il lavoro fatto da Antonio Pompeo che ha avviato l’opera.

Il lungo lavoro di mediazione

Piergianni Fiorletta con Antonio Pompeo

I loro rapporti si erano incrinati un paio di anni prima della chiusura del mandato Pompeo in Comune. Al momento di discutere della successione, l’area di Piergianni Fiorletta aveva detto di vedere bene un suo rientro come sindaco: lo era stato per dieci anni lasciando poi la fascia proprio a Pompeo. Invece per il sindaco uscente era preferibile andare oltre e guardare verso una figura nuova, cambiando anche di generazione.

Una differenza di vedute che non aveva portato né un dibattito né una sintesi. Ma aveva esasperato i rapporti spingendoli alla rottura: Antonio Pompeo aveva detto allo storico vicesindaco Luigi Vittori (area Fiorletta) di non avere più fiducia in lui revocandogli l’incarico. Era stato l’inizio di una crepa diventata insanabile e culminata nell’affondamento del centrosinistra unito. Fiorletta è tornato sindaco capitanando una coalizione trasversale schierata contro il candidato di Pompeo.

C’è un lungo lavoro di mediazione dietro quella foto e quel riavvicinamento. Un lavoro che parte dal Congresso Regionale in cui sono stati eletti Daniele Leodori Segretario e Francesco De Angelis presidente regionale del Pd. Quello schema ha portato a ridisegnare la Segretaria provinciale tenendo conto dei nuovi equilibri.

Visione futura

Soprattutto tenendo conto di una prospettiva futura. Perché a Ferentino le anime del centrodestra entrate nel governo cittadino all’interno della coalizione civica e trasversale capitanata da Piergianni Fiorletta si stanno organizzando per arrivare ad una candidatura unitaria nella prossima tornata. Una candidatura politica e di centrodestra. E l’unica risposta che il centrosinistra può dare per essere ancora competitivo alle urne è la saldatura della frattura tra Pompeo e Fiorletta, tra i centristi ed i Dem, tra chi oggi vorrebbe più spazio e spinge per ottenerlo.

Sta tutto qui il cemento con cui sta cercando di riunire il Partito. Sta nella visione di prospettiva. Ad impastare quel cemento e cominciare a piegare il ferro ci sta pensando proprio l’ex storico vicesindaco Luigi Vittori. Davanti agli sguardi sgranati dei cittadini presenti al cimitero si è lasciato sfuggire la frase Sono stato io un mese fa a riavvicinare Fiorletta e Pompeo. Al di là dei pensieri e delle scelte politiche io personalmente non ho rancori e non odio nessuno: ad Antonio Pompeo voglio bene“.

È più di un segnale: è un ponte levatoio abbassato verso il dialogo. Antonio Pompeo lo percorrerà? A domanda risponde con un sorriso: “il sindaco Fiorletta mi ha invitato per dovere istituzionale sono andato. Non vedo perché non dovevo andare. Ha elogiato la mia amministrazione per aver avviato i lavori al cimitero mi ha fatto piacere“.

Meno falchi e più colombe

Chiaro che non si può ancora parlare di pace tra i due ma un riavvicinamento c’è ed è evidente. Fiorletta ha più volte detto di voler fare solo un mandato da sindaco: per lui questo è il terzo ed ha promesso alla famiglia che sarebbe stato l’ultimo. Questo ha aperto da subito la corsa alla sua successione.

Una successione che se sarà unitaria, nel centrosinistra avrà numeri solidi per essere competitiva. Un dialogo inevitabile anche alla luce della forte riorganizzazione del centrodestra. Ai leghisti Luca Zaccari e Cristian Piermattei ed a Maurizio Berretta vicinissimo al presidente del consiglio provinciale Gianluca Quadrini di Forza Italia, si è aggiunto da poco Giuseppe Virgili entrato in Fdi con una forza di oltre 130 tessere.

Senza dimenticare l’entrata in Forza Italia dell’ ex assessore ed ex uomo forte del Pd e re delle preferenze, Amedeo Mariani. E l’elenco potrebbe non finire qui.

Dopotutto, il nemico di oggi è l’alleato di domani.