di KELLY MCLAUGHLIN
per The Daily Mail
Le immagini strazianti della battaglia di Montecassino, durante la II guerra mondiale, rivivono in un nuovo libro sull’offensiva militare che fa luce sulle atrocità commesse.
Per quattro mesi gli Alleati lanciarono assalti alla linea Gustav, in Italia, dove erano stanziate le forze tedesche che bloccavano il cammino verso Roma. Lungo il percorso c’era anche la famosa abbazia di Montecassino con il suo monastero medievale in cima a una collina. Gli alleati si trovarono di fronte pendii rocciosi e montagne inaccessibili dove li aspettavano le mitragliatrici dei soldati tedeschi.
L’UFFICIALE POLACCO
«Sembra impossibile che gli uomini possano vivere in un tale olocausto. Respirando una preghiera, ho tentato con prudenza di affacciarmi verso l’apertura di una grotta. Era piena di corpi, che si fronteggiavano tra loro. La maggior parte di loro erano senza vita».
«I difensori erano così abilmente nascosti e così abili a sparare che anche la più breve esposizione allo scoperto avrebbe significato per noi una morte o una ferita grave. Non sapevamo più dove sparare o chi mirare».
LE ATROCITA’ SUI CIVILI
Un esempio di questo tipo fu la notte del 19 maggio 1944, subito dopo il crollo della linea Gustav, quando 12.000 soldati coloniali marocchini chiamati ‘Goumiers’ e altre truppe coloniali si sono lanciate su un gruppo di villaggi di montagna della provincia di Frosinone commettendo violenze di massa.
Il sindaco di una città di 2.500 abitanti ha riportato la violenza di 700 donne tra cui due sorelle, di 15 e 18 anni, violentate da più di 200 soldati.
Alcuni giovani furono violentati, gli edifici furono distrutti e tutto il valore fu rubato.
Un testimone oculare italiano ricorda: «Abbiamo pensato che una volta che eravamo dietro le linee alleate, i nostri problemi sarebbero finiti; infatti erano appena inizio. I soldati marocchini hanno puntato la pistola contro il marito e violentato la moglie davanti ai suoi occhi. Praticamente tutte le donne che sono state violate da loro sono morte. Lentamente tutti sono morti».
Un altro ha dichiarato: «Abbiamo subito più durante le 24 ore di contatto con i marocchini che negli otto mesi sotto i tedeschi».
Si stima che durante la campagna italiana siano state violentate circa 60.000 donne, di età compresa tra 11 e 86 anni, mentre un paese dopo l’altro era sotto il controllo di Goumiers.
Circa 800 uomini civili che hanno cercato di proteggere le loro famiglie sono stati uccisi anche.
LA STALINGRADO ITALIANA
«La battaglia di Montecassino sarà sempre ricordata come la più lunga battaglia mai combattuta sul suolo europeo, paragonabile a perdite a quelle battaglie costose come La Somme, Verdun o Stalingrado».
«È stato il più sanguinoso confronto bellico con una prima linea tedesca ben fortificata sul fronte occidentale. Montecassino era una battaglia epica solo per il coraggio dei soldati che l’hanno combattuta. Era una lotta per la sopravvivenza: contro il nemico e il campo di battaglia stesso».
«Di tutti gli assalti con le baionette, le scambi di granate, il combattimento selvaggio, spesso con le mani nude per catturare un cortile di terreno roccioso o un mucchio di macerie sotto l’oscurità, la pioggia e la neve, una cosa spicca: la pura determinazione, la forza e il coraggio del soldato medio».