di Alessandro SALINES
Giornalista
in zona Cesarini
Quando lo sport batte la disabilità. Le storie di tre ‘eroi’ sulle orme di Bebe Vio
Giuseppe,Fabrizio e Valerio campioni senza barriere
Anche la loro vita è una ‘figata’
“…. io non sono la mia malattia e la mia vita non è finita con i 104 giorni che ho passato in ospedale. E’ vero che oggi non sarei come sono se non avessi avuto la meningite, ma oggi io sono soprattutto una che ce l’ha fatta grazie allo sport e adesso si impegna al massimo per tirare fuori di casa il maggior numero possibile di persone amputate e far loro riscoprire che la vita è una figata!“. Parole e musica di Bebe Vio, la coraggiosa campionessa paralimpica e mondiale di fioretto, simbolo di quanti non vogliono arrendersi davanti alla disabilità. Esempio lampante della forza dello sport che non ha barriere se ci sono passione e determinazione. In Ciociaria ed in provincia di Latina si chiamano Giuseppe Campoccio, Fabrizio Bove e Valerio Catoia i campioni che ogni giorno sfidano un male crudele e grazie allo sport impartiscono a tutti una lezione di vita. Storie di coraggio e sofferenza.
IL TENENTE COLONELLO CHE LANCIA OLTRE OGNI BARRIERA
Ma il destino è terribile e pochi mesi dopo a seguito di una brutta infezione ossea Campoccio riporta una grave cerebro lesione. Perde così la funzionalità del braccio e della gamba sinistra costringendolo sulla sedia a rotelle. Chiunque si sarebbe arreso ma non il Tenente Colonnello che vittoria dopo vittoria, podio dopo podio, record dopo record (19 quelli tricolori), diventa un vero e proprio campione paralimpico nel peso, nel disco e nel giavellotto. Tesserato con il Gruppo Sportivo Difesa, conquista risultati straordinari in tutto il mondo fino al bronzo nel peso con 9.60 ai campionati iridati di Londra. Il sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro nei giorni scorsi lo ha premiato in Comune. Il giusto tributo per un grande uomo che non si limita all’impegno sulle piste d’atletica ma ogni giorno è in campo nel mondo del volontariato per favorire l’integrazione dei diversamente abili. Un esempio per tutti.
L’INCIDENTE CHE NON TI TOGLIE LA VGLIA DI VITA
Ha talento da vendere. Vince molte medaglie, partecipa ai Campionati europei di Jesolo del 2005 e ai Campionati mondiali di Montreux del 2006. Ma Fabrizio non si ferma al tennistavolo. Tesserato con l’Anmil Sport Italia, la sua tenacia è incredibile e vuole superare i suoi limiti. Sempre nello stesso anno inizia a praticare l’atletica, successivamente lo sci da fondo fino ad arrivare alle paralimpiadi invernali di Vancouver nel 2010.
La sua voglia di sport è senza confini tanto che nel 2014 prova con l’handbike, la disciplina diventata famosa grazie ad un altro campione paralimpico come Alex Zanardi. Anche sulle tre ruote dimostra di saperci fare e brucia le tappe. In un solo anno è secondo alla Maratona di Roma, al Giro d’Italia ed ai Campionati italiani assoluti.
Attualmente è tra i protagonisti del Giro d’Italia tanto da indossare la maglia rosa dopo l’ultima tappa di Roccaraso. Le sue gesta non sono passate inosservate e tanti sono i complimenti arrivati all’atleta arpinate.
“Le mie più vive congratulazioni all’amico di sempre l’arpinate Fabrizio Bove per questo meritatissimo successo ottenuto grazie ad una grande volontà e determinazione, doti che appartengono solo ad un vero campione. Una vittoria che sta regalando a tutti noi straordinarie emozioni portando in alto il nome di Arpino e di tutta la Ciociaria A Fabrizio rivolgo un grande in bocca a lupo per i prossimi appuntamenti”, ha detto tra gli altri Gianluca Quadrini, consigliere comunale e provinciale e presidente della XV Comunità Montana.
Fabrizio ama anche la musica e la lettura ma il suo impegno nello sport è diventato una grande lezione.
VALERIO ‘DA GRANDE FARO’ IL BAGNINO’
Giuseppe, Fabrizio e Valerio: una lezione di vita e sport.
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