I protagonisti del giorno. Top e Flop del 14 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

GLI ITALIANI IN CASA

Un Top speciale agli italiani che si sono adattati a stare in casa. Noi che siamo i più sociali e caciaroni d’Europa. Noi che siamo sregolati, quelli che a furia di parlare arrivano al “facciamo due spaghetti aglio e olio?” senza bisogno di invitare o essere invitati. Noi che bussiamo a sorpresa per prendere un caffè pur di farci due chiacchiere. Noi che siamo pronti a dividerci su tutto: in Guelfi e Ghibellini, Milanisti e Interisti, per Coppi o per Bartali, per Berlusconi o per D’Alema, ma solo perché facciamo della vis polemica, dello scontro dialettico, il nostro humus di vita: perché ci piace discutere e stare con gli altri.

Covid-19, il flash mob Foto © Sara Minelli / Imagoeconomica

Noi, cialtroni e spaghettari, abbiamo capito che la faccenda è seria. Ed abbiamo mostrato l’altra faccia degli italiani. Quella della Ariete Combatte che armati di apriscatole si lanciavano contro i tank inglesi, quelli che sono corsi da ogni latitudine per soccorrere Firenze alluvionata. Quelli capaci delle imprese impossibili. Fosse sfidare il K2 o puntare al Polo come fece il generale Nobile.

Un Top per noi. Che abbiamo rinunciato al nostro modo di essere per salvare quante più vite possibile. E da un balcone oggi ci siamo regalati un sorriso. Noi che abbiamo dimostrato oggi all’Europa cosa vuol dire essere italiani. #AndràTuttoBene

ALESSIO D’AMATO

Tu credi che un uomo possa cambiare il suo Destino?”. “Io credo che un uomo debba fare ciò che può, finché il suo destino non si rivela”. È Il dialogo che precede l’epico scontro finale ne L’Ultimo Samurai. L’assessore Regionale alla Sanità Alessio D’Amato oggi ha avuto un attimo di respiro prima dello scontro decisivo con il Covid-19 nel Lazio.

Alessio D’Amato © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

I prossimi sette – dieci giorni, dicono gli esperti, potrebbero essere fondamentali. Finora l’assessore non ha perso un solo minuto di tempo: ha riaperto ospedali, attivato Terapie Intensive, assunto primari, medici ed infermieri, contattato luminari dovunque. Oggi la crescita del Coronavirus nel Lazio è stata più lenta: si iniziano a vedere gli effetti della decisione di tenere tutti in casa.

Con molta probabilità è la quiete prima della tempesta: nei prossimi giorni si vedranno gli effetti della ‘fuga dal Nordfatta esattamente una settimana fa. Alessio D’Amato lo sa. E sa anche che non può cambiare il suo Destino né quello del Lazio. Ma sa che finora ha fatto tutto ciò che può. E ora vedrà il suo destino che si rivela.

Misura le parole, ma le sue comunicazioni sono sempre pesantissime. Ha detto oggi: «Di fronte a tante chiacchiere il Sistema sanitario del Lazio sta compiendo uno sforzo titanico. In 7 giorni si sta aprendo un intero Covid Hospital 2 che affiancherà l’istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. In questo momento occorre unità e concretezza. Fatti e non chiacchiere». In piedi di fronte al Destino.

OTTAVIANI E SACCO

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ed il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco hanno ricordato a tutti il ruolo e l’importanza della figura del sindaco. Mentre tutti stanno in casa al riparo dal Covid-19 ai sindaci tocca coordinare la macchina amministrativa: lo Stato deve continuare a funzionare. Nonostante quella in corso sia – come ha detto l’altro giorno il rettore Giovanni Betta – “una questione di vita o di morte“.

Foto: © A.S. Photo, Andrea Sellari

Proprio per questo Ottaviani e Sacco oggi si sono arrabbiati con i loro concittadini che se ne sono infischiati dei divieti: e sono usciti da casa senza motivo, rischiando di impestare le famiglie, uccidere un genitore o un figlio che ha le difese immunitarie appena più basse del normale.

Nicola Ottaviani ha chiarito allora cosa debba intendersi per assembramento. Ha spiegato: «Sebbene le norme utilizzate nei decreti legge, e nei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non chiariscano cosa si debba intendere per “assembramento”, appare sufficiente applicare i principi generali di buon senso, evitando artifici e furbate che si ritorcono contro la collettività e contro gli autori di certe bravate”.

La regola dovrà essere quella di muoversi da soli; spostarsi in due solo nel caso in cui le persone convivano nello stesso ambiente familiare”.

Giuseppe Sacco invece ha fatto un video su Facebook dicendo “Ragazzi, così non ci siamo” e pronunciando un solenne cazziatone a quelli che escono da casa senza motivo.

Lo hanno fatto al termine di un’altra giornata campale anche sul fronte dei controlli. Quello che non si capisce è la difficoltà di rendersi conto della gravità della situazione. Per sé e per gli altri. Cosa si aspetta. Ottaviani e Sacco hanno dato una spiegazione di buon senso. Per chi ce l’ha. Diretti e opportuni.

FLOP

DONALD TRUMP

Appena cinque giorni fa il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva detto a proposito della pandemia da Coronavirus: «Lo scorso anno 37mila americani sono morti per la comune influenza. La media è tra i 27mila e i 70mila per anno. Nulla viene chiuso, la vita e l’economia vanno avanti».

Donald Trump

Oggi invece ha spiegato agli americani: «Ho fatto il test per il coronavirus. Ci prepariamo al peggior scenario dell’epidemia del nuovo Coronavirus».

Per chi ha l’onore e l’onere di guidare la più importante nazione del mondo non è il mondo. Soprattutto se paragonato alla lucidità con la quale invece il leader cinese Xi Jinping ha gestito dall’inizio l’intera vicenda.

E non ha un sosia.

VITTORIO SGARBI

«L’associazione Patto Trasversale per la Scienza ha presentato un esposto contro Vittorio Sgarbi “per le gravi affermazioni, fatte nel video del 9 marzo scorso pubblicato sul profilo Facebook (ora cancellato) e sul suo canale YouTube, sulla diffusione del virus SARS-CoV-2 e della malattia Covid-19”». Lo riferisce l’Agi.

Vittorio Sgarbi © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Cosa aveva detto Sgarbi? Ecco alcuni stralci «Ma chi di voi sta male veramente sui milioni che siamo in Italia? Quei poveretti che prendono la polmonite stavano male, sarebbero stati male comunque anche senza coronavirus, il quale attende solo un po’ di caldo per morire perché è talmente potente che a 26 gradi muore. Tu bevi un tè caldo ed è già morto. Ma che virus è? Ma qual è questa peste? Ma perchè dobbiamo convincere gli italiani che la loro vita è cambiata? non escono di casa, non vanno al cinema. Io vorrei dirvi io giro ovunque. Fra 15 giorni sarà finito tutto, tutto».

Magari in determinate occasioni sarebbe meglio non avventurarsi su terreni che non si conoscono. Perfino per un uomo della cultura di Vittorio Sgarbi. Stavolta non fa neppure ridere.

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