Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 6 dicembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 6 dicembre 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 6 dicembre 2023.

TOP

GILBERTO PICHETTO FRATIN

Gilberto Pichetto Fratin (Foto: Leonardo Puccini © Imagoeconomica)

Due cose due sul ministro Gilberto Pichetto Fratin. Di certo è un uomo cauto e questo fa di lui un politico equilibrato. Che questo dipenda o meno dal suo carattere o da quanto il titolare dell’Ambiente abbia messo lo stesso a giogaia di una condotta “light” non è dato saperlo. Cause a parte però, l’effetto è quello.

Fratin ha affrontato temi caldissimi, a volte roventi, con una capacità assoluta di mediare tra mandato istituzionale, realtà innegabili e battage politico. E finora ci è riuscito, un’eccezione lodevole, in un Esecutivo che non riesce quasi mai ad uscire dai ranghi dell’intruppamento partitico.

Su Terna ad esempio Pichetto Fratin ha espresso concetti chiari e condivisibili. “Terna collegherà Sicilia, Sardegna e Campania, ma a unire le regioni sarà qualcosa di più di un cavo ad alta tensione. Perché e su cosa? “Tra Palermo, Cagliari e Salerno nascerà un laboratorio diffuso, un centro di formazione di eccellenza distribuito su tre riferimenti del Sud che guarda al futuro. Iniziative come questa sono validi antidoti alla fuga dei cervelli”.

L’argomento trattato dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,è quello che è stato recente oggetto del Master del Tyrrhenian Lab, promosso da Terna in collaborazione con le Università degli Studi di Cagliari, Salerno e Palermo. L’affluenza era stata alta e Fratin ha lodato “i giovani, che dimostrano di avere compreso il valore del Tyrrhenian Lab”.

Lo scopo è quello di creare sinergie che non siano solo strutturali tra una certa idea obsoleta di Meridione e quello che il Sud dell’Italia deve diventare. Cioè locomotiva appaiata, non vagone di coda senza alcuna motrice.

Il ministro Fratin, che sta per chiedere anche una proroga sulla fine delle tariffe controllate in tema bollette. questo lo ha capito benissimo. E nella misura in cui sa benissimo che per gran parte si tratta di una utopia irrealizzabile. Perciò fa l’equilibrato. E ne esce bene, per ora.

Pianta un Pic(c)hetto.

CARDILLO e VIRGILI

Antonio Cardillo

La politica è (anche) potere. Ed il potere viene difeso: con le unghie ed i denti. È un costante assedio condotto da chi vorrebbe scalzare quelli che stanno al governo: non tanto per cambiare le cose ma più banalmente per prenderne i privilegi. Il Congresso provinciale di Fratelli d’Italia domenica scorsa ha ribaltato molti paradigmi.

Il primo è quello di un Partito con le radici che dovrebbero affondare nella nostalgia del ventennio ed invece impone a tutte le Federazioni di tenere congressi democratici e trasparenti, inviando dovunque osservatori indipendenti.

Il secondo è quello di un Partito che non si adagia sulla rendita di posizione ma stimola l’allargamento, allarga la base, cerca di inserire nei centri decisionali anche figure nuove ma di collaudata esperienza. Domenica scorsa sono emerse in questo senso due figure: quella di Giuseppe Virgili a Ferentino e quella di Antonio Cardillo a Pignataro Interamna. Con visioni, prospettive ed obiettivi diversi. (Leggi qui: La caparra di FdI sul futuro di Ferentino. E leggi anche Cardillo, l’Homo Novus dei Fratelli d’Italia).

Il segnale però è evidente ed è di rottura con un modello generale secondo il quale il potere va difeso e mai condiviso. Se Virgili e Cardillo, con i loro progetti, saranno capaci di portare valore aggiunto avranno la possibilità di continuare a disegnare il loro percorso politico. A partire dalla creazione del circolo FdI a Ferentino (Virgili) e dalle prossime Provinciali (Cardillo). Altrimenti toccherà ad altri nomi. È la nuova legge della politica.

Seconde linee a chi?

FLOP

BEPPE SALA

Beppe Sala

Per quanto realtà immanente e regole di sistema complesso siano il più delle volte poco coincidenti e comunicanti il problema c’è. C’è e va risolto per la parte che attiene i compiti ed il ruolo dell’amministrazione che a Milano ha in Beppe Sala l’uomo di punta. La metropoli lombarda è di fatto cresciuta non solo nel mercato immobiliare bucaniere, ma anche e soprattutto in ordine alla criminalità diffusa.

Premessa: non servono gli “spiegoni” maligni del Tg4 o la campagna media settata contro Beppe Sala per spiegare che a Milano il crimine comune ormai domina. E’ quello più pervasivo, numericamente più gagliardo e quello che incide di più sulla qualità della vita dei cittadini. E lo fa in negativo oggi come forse non mai, a togliere il decennio nero Vallanzasca-Turatello-Berenguer.

Beppe Sala è quindi sotto assedio per il suo ruolo, e la “sua” città è sotto assedio per il suo cosmopolitismo in iperbole e il periodo natalizio è alle porte. Con tutti i pericoli del caso. E forse perché bisognerebbe agire di più, anche se in Italia un sindaco più parafulmine che ruota dentata.

Ha detto Sala: “indubbiamente la situazione continua a essere delicata e so anche che certamente bisogna fare di più, sia in termini di controllo, sia anche rispetto al fatto che c’è la sensazione di uno scarso rischio da parte di chi delinque. Il primo cittadino ha tenuto summit con Prefetto e Questore.

Ed ha precisato: “Sono veramente lontano da immaginare un sistema ordinamentale della giustizia troppo aggressivo ma così alla fine si rischia veramente poco e questo non va bene”. Insomma, la colpa per lui è della macchina giudiziaria carente. Sarà anche vero, ma ognuno si prenda la sua fetta di responsabilità.

Scaricabarile.

BARBARA DI ROLLO

Barbara Di Rollo

I ponti servono per unire. E sono fondamentali. Soprattutto in politica: mettono in contatto due sponde diverse che altrimenti non si incontrerebbero. Nessuno può negare che in questi anni la presidente del Consiglio Comunale di Cassino Barbara Di Rollo sia stata un ponte. Che ha messo in comunicazione il suo elettorato civico ma orientato a destra con un progetto di centrosinistra che è diventato vincente anche grazie a quell’ampliamento della base.

Non solo. Ha messo in comunicazione l’amministrazione del sindaco Enzo Salera con la componente alla quale la presidente Di Rollo politicamente è organica: Pensare Democratico fondata da Francesco De Angelis ed oggi guidata da Sara Battisti.

Poi i rapporti si sono deteriorati, progressivamente, consumati, fino a rompersi. Non sul piano amministrativo, bensì sul piano politico ed ancor di più su quello umano. Il vero problema sono le strategie messe in campo dalla presidente all’insaputa della sua stessa componente. Che non ha mai rivelato questa circostanza ed anzi l’ha sempre coperta nel nome dell’unità. Ma il pranzo semi clandestino con cui progettare una candidatura alternativa a quella di Enzo Salera non era concordato con Pensare Democratico. E nemmeno le dichiarazioni che alzavano sempre di più la temperatura fino a raggiungere quella di fusione.

Le evidenze di questi giorni dicono che Pensare Democratico sosterrà la rielezione di Enzo Salera. Barbara Di Rollo non si sa. E questo la spinge sempre di più in un personale, incomprensibile quanto profondo isolamento politico. La cui dimensione la fornisce un dettaglio che riferisce Ciociaria Oggi.

Il luogo è il Teatro Manzoni a Cassino ed a confrontarsi sono il sindaco Dem Enzo Salera con la storica esponente della destra destra cittadina Angela Abbatecola. Sollecitato dai cronisti, a proposito delle intenzioni future della presidente d’Aula il sindaco dice: “Chissà cosa ha in testa. Perché non ve la prendete voi?”. Senza un secondo di esitazione la leader della destra ribatte “Ma cosa dici Enzo? Lei attualmente si trova in una situazione difficile, nessuno ha il coraggio di stringerci alleanze”.

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