Cardillo, l’Homo Novus dei Fratelli d’Italia

Il Congresso Provinciale di Fratelli d'Italia ha aperto le porte a nuovi volti. Come Antonio Cardillo. Chi è. Questo segnala l'apertura e l'espansione del Partito. Consigliere a Pignataro Interamna è candidato alle Provinciali.

Uno come Gaio Mario a Roma in epoca tardo repubblicana aveva un peso specifico. Generale, sette volte volte console: ma la sua vera peculiarità era un’altra, oltre alle grande predisposizione per gli affari politici. Era un Homo novus, in pratica un uomo che si era fatto da solo, cioè non apparteneva ad una famiglia della nobiltà romana. Insomma conquista la sua ribalta partendo da zero: da Arpino per la precisione. Il Congresso Provinciale di Fratelli d’Italia che domenica ha eletto Massimo Ruspandini come presidente provinciale del Partito ha avuto il merito di aprire le porte a più di un Homo novus.(Leggi qui: Chi vince e chi perde nel Congresso FdI che incorona Ruspandini).

Volti nuovi

Antonio Cardillo

Non è stata un’operazione di apparato. Non è scattata la conventio ad excludendum cioè l’intesa per tutelare solo la parte più strutturata del Partito. A dirlo sono almeno un terzo dei nomi che compongono adesso la nuova Direzione provinciale. Il segnale è quello di un Partito che si apre e si allarga: segnale chiaro ad una Lega che non vive i Congressi dai tempi del Trota e degli investimenti in diamanti. All’epoca fu necessario costruire una successione che portasse il Carroccio fuori dal suo punto più basso.

È il concetto di potenziale scalabilità del Partito a rendere Fratelli d’Italia la cosa più lontana dai Fratelli d’Italia delle origini. Come dimostra anche il nome di Antonio Cardillo tra i nuovi dirigenti che governeranno Fratelli d’Italia insieme all’onorevole Massimo Ruspandini. (Leggi qui: I have a dream: FdI fa democrazia invece di proclamarla).

L’Homo novus tra i “big brothers” è uno sconosciuto fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori. Che invece hanno annotato il suo numero di targa sui notes da quando ne hanno notato il nome tra i candidati alle elezioni Provinciali nella lista di Fratelli d’Italia. Un po’ come Giuseppe Virgili, volto nuovo in FdI e che al Congresso ha lasciato a sua volta un segno partendo da Ferentino. (Leggi qui: La caparra di FdI sul futuro di Ferentino).

Cardillo chi?

Mentre Virgili aveva già conquistato la sua fetta di riflettori sfidando Antonio Pompeo per la carica di sindaco e poi obbligandolo a portarlo all’interno della sua Giunta, Antonio Cardillo ha avuto una partenza più soft. Agente di polizia penitenziaria, per 14 anni a Milano ed ora in forza nella casa circondariale di Frosinone. Sposato, padre di tre figli. Come prima esperienza politica annovera la candidatura alla carica di consigliere comunale a Pignataro Interamna: è il primo degli eletti dell’opposizione ed il secondo calcolando tutti i pretendenti allo scranno della massima assise pignatarese.

Qualche decina di preferenze lo separano dal primato assoluto: 114 voti in un paese di circa 2500 abitanti. A Pignataro è tra i fondatori del circolo di Fratelli d’Italia ed il giorno dell’inaugurazione ci sono il deputato e coordinatore provinciale Massimo Ruspandini ed il dirigente Gabriele Picano. Poi sotto con il tesseramento. Antonio Cardillo fa la sua parte non solo per il comune di appartenenza, ma in tutto il cassinate. Dimostra che qualche entratura ce le ha, in diversi Comuni.

Nasce da qui la decisione del Partito di schierarlo alle Provinciali del 22 dicembre: non lo porta l’apparato, rientra a pieno titolo tra gli outsider, ma trattandosi del partito di Giorgia Meloni anche underdog va bene. È l’uomo nuovo dal cassinate fino alle porte del sorano. Le Provinciali sono il primo banco di prova per testare quanto può crescere in un Partito che scommette sul rinnovamento.