Alfieri: “Sia la Saf a gestire la prossima discarica”

Domenico Alfieri. Foto: Stefano Strani

La proposta del sindaco di Paliano ed ex segretario del Pd per scongiurare l’emergenza rifiuti: “Ciò significherebbe trasparenza e controllo diretto e continuo dei sindaci, responsabili sanitari”. Ma il suo è anche un appello al Partito Democratico affinché assuma l’iniziativa politica. Il precedente di Francesco Scalia.

Nelle prossime ore alla Regione Lazio ci sarà un vertice per capire come scongiurare l’emergenza rifiuti in provincia di Frosinone, considerando il prossimo esaurimento della discarica di Roccasecca.

Domenico Alfieri, sindaco di Paliano e già segretario del Partito Democratico, scrive sulla sua bacheca Facebook: “In provincia di Frosinone esiste una società che si occupa di rifiuti, la Saf. I soci di questa società sono tutti i Comuni della provincia, compreso il nostro, Paliano”. Aggiunge: “La mia proposta è quella che sia la Saf a gestire la prossima discarica che nascerà in provincia di Frosinone”.

Il contropiede di Alfieri

Foto: Imagoeconomica

Una proposta avanzata in contropiede assoluto. La ratio è quella di affidare ad un solo soggetto la gestione dello stoccaggio e dello smaltimento dei rifiuti. Mentre la fase della raccolta sarebbe comunque a carico dei Comuni, che a loro volta sono soci della Saf. 

Infatti Alfieri lo puntualizza: “Ciò significherebbe che sarebbero direttamente i Comuni a gestirla e non il privato”. Aggiungendo: “Ciò significherebbe trasparenza e controllo diretto e continuo dei sindaci, responsabili sanitari”. Infatti va ricordato che i primi cittadini sono anche responsabili sanitari dei Comuni che guidano.

Ma Alfieri spiega anche: “Ciò significherebbe che non ci sarebbe l’obiettivo del business economico ma del rispetto dell’ambiente e delle regole e anche un risparmio economico degli enti locali e una diminuzione della Tari”.

Infine conclude: “Spero che il Partito Democratico, Federazione di Frosinone, apra una discussione in merito a tale proposta e possibile soluzione”.

Il secondo assist

Antonio Pompeo

È la seconda volta in poche ore che Domenico Alfieri interviene in merito alla questione della nuova discarica da individuare e dello smaltimento dei rifiuti in Ciociaria. Aveva scritto prima: “Penso che sia arrivato il momento da parte del presidente della Provincia di Frosinone e dell’ente che rappresenta di individuare un nuovo sito nella nostra provincia che accolga la nascita di una nuova discarica. E’ tra le sue competenze e siamo in netto ritardo. Ciò concorrerebbe in prospettiva ad evitare il collasso del ciclo dei rifiuti”. Un attacco frontale al presidente della Provincia Antonio Pompeo, anche lui del Partito Democratico.

Una circostanza smentita oggi da Antonio Pompeo nel corso del Consiglio Provinciale. Secondo il quale l’iter scelto è diverso: si passa attraverso il Piano Territoriale Provinciale e questo prevede un passaggio fondamentale anche della Regione.

Il contropiede politico di Alfieri

Ma è evidente che adesso Alfieri va oltre e lancia una proposta all’intero Partito affinché assuma l’iniziativa su una questione fondamentale e importantissima. Sarebbe un’inversione di tendenza anche con un significato politico preciso. Nel senso che i Democrat potrebbero risolvere uno dei problemi più complicati di questo territorio. Come fece un certo Francesco Scalia tanti anni fa, dando vita proprio alla Saf. E realizzando un sistema che ha garantito alla Ciociaria il ciclo completo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento.

È in virtù di questo sistema che in provincia di Frosinone non ci sono state emergenze in questi anni. Adesso però si pone il tema di organizzare una fase nuova e per molti versi differente. Domenico Alfieri prova a indicare la strada.

I nodi al pettine

PAOLO FALLONE E GIUSEPPE SACCO FOTO: AG. ICHNUSAPAPERS

Il caso della discarica che si è praticamente esaurita era stato segnalato con larghissimo anticipo dal sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco.

I fatti dicono che ci sono state scelte precise fatte dopo quell’allarme partito dal municipio. Scelte che sono come nodi venuti oggi al pettine. Infatti un anno fa, quando fu annullata la procedura di impatto ambientale per il V bacino nella discarica Mad di Roccasecca, c’era la possibilità di avviare un procedimento che in sei mesi avrebbe portato la Provincia prima, e la Regione poi, a individuare ed autorizzare una nuova discarica. Invece fu scelta una strada diversa: fu fatto per dare una visione di insieme e più globale. Si scelse di passare attraverso il nuovo Piano Territoriale Provinciale.

Scelta tecnicamente più completa. Ma ci vorranno tre anni (vedi delibera di consiglio provinciale del luglio 2020). (Leggi qui I sindaci: “Regione e Provincia giocano con le parole sulla discarica”).

Una delle soluzioni è la riapertura della discarica di Colleferro. O meglio, il suo riutilizzo. Perché la discarica a Colleferro non è mai stata chiusa. Sono solo cessati i conferimenti dei rifiuti. Lì ci sono ancora 200mila tonnellate di capacità residua. (leggi qui)

Sarebbe come un contrappasso: la chiusura di Colleferro ha determinato il trasferimento a Roccasecca dei rifiuti romani, accelerando il suo esaurimento. E di ciò Domenico Alfieri, tra i protagonisti di quella chiusura, era ben consapevole

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