Mancano mesi al congresso provinciale del Partito Democratico, che si svolgerà soltanto dopo quello regionale, quello nazionale, le europee e le amministrative in 38 Comuni. Insomma, si farà in un contesto completamente diverso da quello attuale.
L’appuntamento prossimo è quello regionale: sarà sfida vera tra il senatore Bruno Astorre e il deputato Claudio Mancini, con Andrea Alemanni che potrebbe essere decisivo se alla fine saranno i delegati a decidere davvero. Nel caso nessuno avrà raggiunto il 50% più uno dei voti. Il Lazio è da sempre una regione strategica e adesso c’è il Governatore Nicola Zingaretti in corsa per la segreteria nazionale. Lui non si è schierato, ma è evidente che la vittoria di Astorre segnerebbe un punto importante.
Per i rapporti politici che i due intrattengono da tempo immemorabile e per il fatto che Mancini fa parte dell’area di Matteo Orfini, non proprio entusiasta della possibilità che sia Zingaretti un giorno a guidare il partito.
Poi il congresso nazionale: il vero avversario di Nicola Zingaretti sarà Marco Minniti, ma anche qui potrebbe verificarsi l’ipotesi che sia l’assemblea dei delegati a decidere. Tra alleanze e colpi bassi. Poi le europee, la variabile maggiore. Non soltanto per la percentuale che il Pd prenderà, ma anche per capire i nuovi assetti del centrosinistra italiano. Gli schieramenti. Nel frattempo però bisognerà preparare le comunali, con gli incastri dei candidati a sindaco e al consiglio comunale.
Soltanto alla fine di tutto questo si arriverà al congresso provinciale. Al momento il grande favorito per la riconferma è Domenico Alfieri, sindaco di Paliano, consigliere provinciale e “reggente”. Sia lui che Nazzareno Pilozzi hanno adesso un asse di ferro con Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti.
Però bisognerà vedere quali saranno le evoluzioni e le dinamiche di questi mesi. Si potrebbe per esempio stabilire che il nuovo segretario provinciale sia un esponente del cassinate, magari donna. Sarah Grieco e Barbara Di Rollo i nomi possibili. Oppure si potrebbe convergere su Nazzareno Pilozzi o Alessio Gentile. Sempre che l’area di Antonio Pompeo non decida di dire la sua, puntando su un sindaco o un amministratore: Simone Cretaro, Marco Galli, Germano Caperna.
Ci sarà tempo. Ma fino ad un certo punto. E’ come aspettando Godot, una condizione dell’attesa.