Cassino – Prg, passa la variante tra dietrofront e figuracce

Cassino/Variante via Molise, passa la proposta della maggioranza tra dietrofront e figuracce CASSINO – Dopo lo spettacolo andato in onda martedì sul palco della sala consiliare Di Biasio, quando se ne sono viste di tutti i colori pur di non veder garantito il numero legale, la seduta consiliare di ieri ha senza dubbio rispettato gli…

Cassino/Variante via Molise, passa la proposta della maggioranza tra dietrofront e figuracce

CASSINO – Dopo lo spettacolo andato in onda martedì sul palco della sala consiliare Di Biasio, quando se ne sono viste di tutti i colori pur di non veder garantito il numero legale, la seduta consiliare di ieri ha senza dubbio rispettato gli stessi standard della precedente. Ma ieri i presenti erano 22, solo Mignanelli, Volante e Di Mascio sono rimasti a casa. Da registrare ancora una volta la folta presenza degli attivisti del Movimento per Cassino 5 stelle impegnati nell’operazione #FiatoSulCollo.

Prima ancora dell’apertura dei lavori sull’Odg, Carlino ha suggellato la “dichiarazione di indipendenza” di Danilo Picano, dimessosi ufficialmente da capogruppo dei Democratici per Petrarcone ma non ancora fuoriuscito dalla maggioranza. Poi il consigliere Fausto Salera ha chiesto ai colleghi Alberto Ficaccio ed Andrea Velardocchia, di uscire dal gruppo di Sel. I due esponenti di maggioranza infatti, risultavano ancora membri del gruppo vendoliano. Una situazione alquanto “particolare” che lo stesso consigliere provinciale Velardocchia ha definito prettamente «formale» e che ha promesso di risolvere appena possibile.

Poi è iniziata la discussione sull’Ordine del giorno. Il primo, relativo all’interrogazione presentata da Palombo sulle attività svolte dal nucleo di valutazione e sul caso degli assenteisti, ha visto chiarire, una volta per tutte, che l’inchiesta «Torno subito 2” non è ancora chiusa e che, come affermato dall’assessore al personale Igor Fonte, «alcuni dirigenti un tempo abituati, con le vecchie amministrazioni ad ottenere retribuzioni accessorie a prescindere dai risultati, trovano oggi non poche difficoltà a raggiungere gli obiettivi prefissati». Risposta ritenuta da Palombo «insoddisfacente». In ogni caso il consigliere d’opposizione, secondo quanto ammesso da Fonte, potrà avere contezza delle relazioni del NdV non nella massima assise civica ma con una normale ed ordinaria richiesta di accesso agli atti.

Passano facilmente l’esame del voto, in entrambi i casi unanime, il punto sulla “No Ogm-zone” e quello contro la privatizzazione della Croce Rossa. Poi il quarto e più atteso, riguardante il cambio di destinazione d’uso dell’area compresa tra di via Molise e via Degli eroi. Dopo una lunga discussione e tra le proteste dei 5 stelle, è passata la proposta dell’amministrazione (cessione gratuita di 3900 mq di suolo sui 9mila e passa dell’area) con 11 voti favorevoli: Fiorentino, Iemma, Tortolano, Salvucci, Testa, Velardocchia, Di Marco, Ficaccio, D’Onofrio, Giannandrea e Carlino hanno detto sì. 7 i contrari: Danilo Picano, Gabriele Picano, Vincenzo Durante, Fausto Salera, Carmelo Palombo, Franco Evangelista e Robertino Marsella. Iannone e Di Rollo hanno preferito alzarsi dai banchi al momento del voto. E’ stato invece bocciato per 9 voti a 8 (decisive le astensioni di Salvucci, Tortolano e Carlino) l’emendamento presentato dal consigliere Fausto Salera che aveva chiesto di destinare a verde pubblico l’intera area. Ha avuto il placet dell’assise invece quello di Luigi Di Marco che ha chiesto di inserire nel testo della delibera le osservazioni scritte del dirigente del settore Pio Pacitti. Quest’ultimo infatti ha risposto punto per punto, alle osservazioni fortemente critiche emerse nella missiva inviata (e recapitata solo 24 ore prima dell’assise) all’amministrazione dall’avvocato Di Sotto, legale dei 9 privati proprietari dell’area in questione. Nella lettera Di Sotto ha contestato la proposta avanzata dal comune ai suoi assistiti in quanto gli standard urbanistici esistenti (in relazione al verde e ai parcheggi) sarebbero a suo dire soddisfatti e per una presunta disparità di trattamento con altri privati. Tutte criticità su cui aveva abbondantemente relazionato l’assessore al ramo Mario Costa.

Ma è quanto accaduto prima della votazione che ha davvero lasciato senza parole gran parte del pubblico presente e di qualche consigliere. Dopo un intervento-fiume del consigliere Di Marco che ha letto parola per parola l’intera (e corposa) relazione del dirigente Pacitti, Fausto Salera ha candidamente ammesso di aver dato il proprio assenso alla proposta sul cambio di destinazione d’uso, in sede di commissione consiliare, senza essere a conoscenza dei fatti e dei documenti relativi all’area di via Molise. «Solo dopo essermi informato – ha spiegato al pubblico incredulo – ho capito che la proposta non andava affatto bene». Uno scivolone poi parzialmente “mitigato” dalla presentazione dell’emendamento (poi bocciato) sulla destinazione del 100% dell’area a verde pubblico. Poi l’altro dietrofront, per certi versi meno esilarante ma non meno fregoroso, ovvero quello di Danilo Picano. L’ormai ex capogruppo dei Democratici ha infatti spiegato all’assise «che pur avendo deciso, da presidente della commissione specifica, di votare a favore della proposta, ad oggi ritengo che siano necessarie delle riflessioni sull’intera proposta. Troppi sono infatti i dubbi sorti, soprattutto dopo la lettura della missiva dell’avvocato Di Sotto. Il comune avrebbe dovuto opporsi alla sentenza del tar e magari inviare una lettera al consiglio di Stato per spiegare che è la città si sta dotando di un nuovo Prg. Ma nulla di tutto questo è accaduto».

Negli interventi precedenti da evidenziare quello del consigliere Vincenzo Durante, che ha proposto di espropriare l’area al prezzo stabilito (circa 400euro al mq) il terreno privato per «creare un altro polmone verde, un’ altra Villa Comunale». Un progetto che avrebbe potuto trovare le risorse necessarie per la realizzazione attraverso «una sottoscrizione spontanea dei cittadini». Poco prima lo stesso consigliere dei Carc aveva incalzato la maggioranza ricordando che con il voto favorevole al cambio di destinazione d’uso, in ogni caso, il «privato avrebbe ovviamente fatto ricorso, e così si sarebbero comunque allungati i tempi tanto da permettere, al sindaco Petrarcone, di portare a conclusione la campagna elettorale senza particolari problemi».

ALBERTO SIMONE per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Danilo Picano e Fausto Salera sbattono la porta. Nel consiglio comunaledi ieri sera hanno palesato il loro voto contrario alla variante al Prg e di fatto sono con un piede fuori dalla maggioranza. Ok alla variante Nonostante tutto, grazie a 10 voti favorevoli e 7 contrari (tra cui, appunto, Salera e Picano) l’assessore all’urbanistica Mario Costa è riuscito ad incassare il sì alla variante che prevede la possibilità di edificare in viadegli Eroi: circa 5.000 mq saranno a disposizione dei proprietari, i restanti 3.902 ceduti gratuitamente al Comune per aree verdi e parcheggi. Bocciato, invece, l’emendamento proposto da Salera.

Il sindaco, per conflitti di interesse, ha preferito non partecipare al voto, mentre si è astenuto il presidente del Consiglio Francesco Carlino. Tra i 7 contrari, oltre ai due della maggioranza, anche Evangelista, Marsella, Palombo, Durante e Gabriele Picano.

Ma la vera notizia – più che l’approvazione della variante, che sebbene sudata appariva scontata, sono state le nuove crepe che si sono aperteall’interno della maggioranza: Danilo Picano ha abbandonato “I Democratici per Petrarcone” e si è dichiarato indipendente, mentre Fausto Salera ha dato il benservito ai “Riformisti” per aderire al gruppo di Sel.

Masochismo a sinistra. Non solo: il consigliere neo eletto ha chiesto anche a Velardocchia e Ficaccio, visto che non fanno più parte del partito, di fare le valigie e lasciargli spazio. Appello immediatamente raccolto da Velardocchia, che non ha mancato però l’occasione per una tirata di orecchie a Salera, spiegando che non era necessario arrivare in assise per risolvere tale questione.

Ma siccome a sinistra il gusto di dividersi e di farsi male non si perde mai, con un masochismo imbarazzante e a tratti incomprensibili, ci ha pensato Danilo Picano a gettare ulteriore benzina sul fuoco bocciando Petrarcone e rimproverndogli di aver tradito il patto dei “12 apostoli”. In una nota il consigliere argomenta: «La scelta di dichiararmi indipendente è stata dettata dalla mancata attuazione delle cinque condizioni che Petrarcone aveva garantito “ai famosi dodici apostoli” nel novembre scorso per ritirare le proprie dimissioni».

Tuona Picano: «In particolare il ritiro delle dimissioni erano condizionate all’approvazione da parte dei consiglieri che gli avrebbero rinnovato la fiducia dei seguenti punti: realizzazione funivia; ampliamento cimitero; area pedonale con piste ciclabili e trasformazione di Piazza Labriola in Piazza salotto; approvazione piano regolatore, realizzazione del piano urbano del traffico e città digitale; implementazione del circuito turistico. Ad oggi – tuona Picano – nessuno di questi punti è stato attuato. Purtroppo il motivo dell’inerzia dell’ammi – nistrazione è da ricercare in un affannoso percorso, intrapreso da più mesi, indirizzato a trovare delle continue quadrature politiche che non ha certamente giovato alla buona amministrazione. . Se qualcuno crede che basti incasellare i “capibastone” al posto giusto per formare una coalizione vincente – conclude Picano – sta sbagliando di grosso, perché il giudizio dei cittadini si forma in base al programma attuato e non alle strategie politiche». Amen!

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