Europee, bipolarismo mio non ti conosco

Europee pontine, bipolarismo mio non ti conosco e la resa dei conti dopo il voto. In questa tornata, fuori le alleanze e dentro le differenze

Eccole le Europee: a Latina come ovunque. Finiscono i poli e torna l’anarchia di ciascuno per sé. Una competizione reale a fronte della plastica facciale del bipolarismo.

Ma cosa hanno in comune i liberali di Berlusconi con i nostalgici della italica fratellanza? Anche il lessico è diverso: i cittadini di Tajani diventano patrioti di Meloni cozzando con la Patria spezzatino della Lega di Salvini.

Si salvi chi può: si vota col proporzionale.

Diversi fuori e dentro

Giovanna Miele

Ma anche dentro i Partiti come fa il pragmatico figlio della sinistra Dc Enrico Tiero a stare con il militante della destra identitaria Nicola Procaccini? Le Europee fanno emergere contraddizioni: come l’idea di militanza dello stesso Procaccini con il senatore Nicola Calandrini che della politica è innamorato, lo è anche della sua amministrazione e meno dell’ideale.

Giovanna Miele della Lega e anche lo stesso Massimiliano Carnevale non è che amino il generale Roberto Vannacci e le sue battute forzate per esistere. Classi differenziate a scuola? Oppure Mussolini era un bravo statista? “Non condivido”: è questo il commento del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’intervista rilasciata dal Generale a La Stampa. Vannacci è stato paracadutato da Matteo Salvini nel collegio del centro Italia, nel quale Mario Abbruzzese e Susanna Ceccardi stanno rivoltando ogni zolla elettorale per conquistare preziose preferenze. Da qualche giorno è stata mobilitata anche Giovanna Miele.

Anche la deputata di Latina si ritrova davanti ad un collega di lista che definisce Mussolini uno “statista” e propone classi separate per gli alunni disabili. Non è della Lega Vannacci, diciamo così” ha risposto Giorgetti ai cronisti che gli chiedevano se fosse d’accordo con la candidatura del Generale.

Nasce un minotauro politico con la faccia feroce del toro e il corpo umano. Non siamo ai Partiti raccoglitori di voti ma vuoti di idee.

Fuori le alleanze, dentro le differenze

Gerardo Stefanelli

Poi c’è Salvatore De Meo che punta al pieno moderato di Forza Italia post Berlusconi. Che vuole dire proporsi forza ragionevole e fuori dai Vannacci e dai Meloni. Come vedete spariscono le alleanze ed ed emergono le differenze.

Poi ci prova il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli. Lui gioca il jolly su un tris servito, perché può perdere ma rischia di vincere. Sta comodo.

Ma tutto questo a giugno diventa… un mondo diverso, un altro mondo in una Latina, intesa come provincia. Che dopo i deliri leaderistici deve tornare a fare politica. Cinque le carte servite, i candidati: ora è da vedere chi sarà in partita e chi entra tra le carte da cambiare.

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