Top e Flop, i protagonisti del giorno: venerdì 8 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 8 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo venerdì 8 aprile 2022

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Zingaretti e De Angelis

Piani per la riqualificazione e il rilancio del settore industriale della provincia di Frosinone. Fondi (38 milioni) e progetti (42) nero su bianco. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti li ha illustrati ieri insieme a Francesco De Angelis, che guida il Consorzio industriale unico del Lazio.

Zingaretti ha usato più volte la frase “scommessa vinta”. Non a caso, perché l’idea del Consorzio unico aveva scatenato malumori, dubbi e forti contrapposizioni da parte di tutti quelli che proprio non riescono a capire che nel mondo attuale soltanto l’unione di enti e di obiettivi può riuscire a far effettuare uno scatto ai territori.

Da qualche settimana Nicola Zingaretti è tornato con una certa frequenza in Ciociaria. Certamente anche per motivazioni elettorali (si vota nel capoluogo), ma soprattutto per iniziare l’ultimo anno di mandato alla guida di una Regione che ha cambiato profondamente.

Strategia lucida e determinata.

TOMMASO CICCONE

Tommaso Ciccone

Il sindaco di Pofi si candiderà per la terza volta consecutiva alla fascia tricolore. Potrà farlo grazie alla norma recentemente approvata dal Parlamento che ha fatto cadere il limite dei due mandati per i  sindaci di Comuni fino a 5.000 abitanti. Prima era solo per quelli fino a 3.000. (Leggi qui Ciccone ringrazia il governo e si candida la terza volta).

Tommaso Ciccone è amministratore molto discreto, che nel 2018, quando era coordinatore di Forza Italia, si candidò alla presidenza della Provincia per spirito di servizio nei confronti del centrodestra. Avrebbe meritato maggiore lealtà dagli amministratori-elettori della sua parte politica. Ma è andata così e lui è stato bravo a lasciarsi alle spalle quella brutta pagina e a concentrarsi sul suo paese.

Oggi ha la possibilità di continuare il lavoro intrapreso e portato avanti. Dovrà fare i conti con Angelo Mattoccia, che cinque anni fa fu il candidato sindaco più giovane in Italia ed oggi è forte di cinque anni d’esperienza all’opposizione. Questa volta sarà la sfida tra la conferma ed il rinnvamento. Grazie anche ad un’opportunità colta al volo: la riforma della legge. (Leggi qui Pofi swing come l’Ohio. Il centrodestra, il terzo mandato ed il giovane in campo).

Un po’ di fortuna non guasta.

FLOP

SALVINI-BERLUSCONI

Berlusconi e Salvini

Come volevasi dimostrare. E’ iniziata la lunga e prevedibile manovra di sganciamento dalla maggioranza per fini elettorali da parte della Lega di Matteo Salvini e di Forza Italia di Silvio Berlusconi. I due si sono telefonati e hanno fatto capire che sono più fedeli agli elettori rispetto che al Governo.

Si dimostra ancora una volta l’impostazione populista di un centrodestra che in questi ultimi dodici mesi di legislatura prenderà le distanze su un numero sterminato di provvedimenti del Governo di Mario Draghi: dalla delega fiscale alla politica estera, come già si è capito per le spese militari.

In più sia la Lega di Salvini che Forza Italia di Berlusconi hanno la necessità di recuperare il terreno perduto nei confronti di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, partito leader del centrodestra, che però all’opposizione c’è stata coerentemente dall’inizio. Lega e Forza Italia, invece, usciranno all’ultimo miglio per motivazioni solo elettorali.

Mancanza assoluta di cultura di governo.

ROSY BINDI

Punto di riferimento insostituibile dell’Ulivo, della Margherita-Ppi e dell’impegno dei cattolici in politica. Rosy Bindi ha detto: “Siamo ormai in un’economia di guerra ed è paradossale che, dopo due anni di Covid ed emergenza sanitaria, nei prossimi anni vedremo aumentare le spese militari e diminuire la spesa sanitaria rispetto al Pil. Qui scatta il grande tema dell’eticamente inaccettabile”. Lo ha detto a Radio Popolare.

In linea astratta, ma molto astratta, Rosy Bindi ha ragione. Ma sul piano della concretezza, non fa i conti con la spaventosa aggressione militare della Russia all’Ucraina.

In questi giorni stiamo scoprendo orrori indicibili perpetrati dall’esercito di Putin: sterminio dei civili, deportazioni, stupri, fosse comuni. L’aumento delle spese militari, in un’ottica Nato, serve per sostenere già ora l’Ucraina. Altrimenti Rosy Bindi dica come concretamente (non astrattamente) si ferma Vladimir Putin.

Cado dalle nuvole.

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