La scossa per rianimare il Pd arriva dai Giovani

I giovani danno la scossa che potrebbe rianimare un Pd che a Frosinone è in stato catatonico. La 'reggente' di fatto Stefania Martini convoca il Congresso. E loro si organizzano per tracciare una strada. Che i 'grandi' non hanno saputo trovare

La scossa con cui rianimare il Partito Democratico di Frosinone potrebbe arrivare dalla nuova generazione. Quella dei Giovani Democratici: il serbatoio di idee nuove, la spinta al rinnovamento che parte dal basso, secondo alcuni i facchini del Partito che devono mettere e togliere le sedie quando i ‘grandi’ devono fare i discorsi.

E invece sono loro a prendere in mano la questione del Circolo Dem di Frosinone. Organizzando una riunione nella quale decidere la linea. Lontani dai condizionamenti, fuori dalle spinte dei ‘big’.

L’alzata di testa

Andrea Palladino, Stefania Martini, Angelo Pizzutelli © Giornalisti Indipendenti

La data ancora non c’è: questione di giorni però stabilirla nel calendario. I Giovani Democratici hanno preso atto dello stato in cui vegeta il Partito Democratico a Frosinone. La presidente provinciale Stefania Martini ha retto la situazione oltre ogni umana parola, sollecita da mesi la ricostruzione dei quadri dirigenti: assiste ad una specie di teatro dell’assurdo. Nel quale tutti sembrano pronti a fare la loro parte per individuare una quadra per il Congresso. Ma all’atto pratico si ritrova sempre da sola al momento di compiere i passi necessari.

A rompere gli indugi alla fine è stata proprio la presidente Stefania Martini, nell’ultimo anno è stata di fatto la reggente del Circolo: ha compiuto tutti i passi che dovevano portare ad un Congresso; in assenza di un punto d’approdo ben definito ha deciso di fare quello che prevedono il buon senso e lo Statuto. E cioè convocare gli iscritti ed affidare a loro la scelta sul prossimo gruppo dirigente che dovrà guidare il Pd in città. Di fatto è la convocazione del Congresso: si terrà intorno al 10 maggio prossimo.

Michele Marini (Foto: Giornalisti Indipendenti / Ciociaria Oggi)

Quali sono i passi che hanno portato al nulla? A spingere per il Congresso erano anche i tre Consiglieri del Gruppo Pd in Comune: il capogruppo Angelo Pizzutelli, l’ex candidato sindaco Fabrizio Cristofari e l’ex presidente del Consiglio Comunle Norberto Venturi. Reclamavano una figura autorevole, dall’indubbio spessore, indipendente da tutte le componenti. Un profilo che ripondeva essenzialmente ad un nome: Michele Marini.

L’ex sindaco ha ascoltato le proposte. La sua elezione a Segretario del Pd di Frosinone sarebbe stata la definitiva composizione della frattura avvenuta una dozzina di anni fa. All’epoca il Pd si spaccò sulla sua rielezione a sindaco: c’era un avviso di garanzia che stava per essere recapitato, Michele Marini sicuro della propria correttezza, andò dritto per la sua strada: una parte del Partito lo seguì solo al ballottaggio. Troppo tardi. Iniziò l’epopea del centrodestra che ancora resiste a Frosinone. Michele Marini ora però ha altre priorità: di carattere personale.

Il piano B

Luca Fantini con Sara Battisti

Il Segretario provinciale Luca Fantini allora ha tracciato il punto. Lo ha fatto con una serie di riunioni: confrontandosi con la reggente Stefania Martini, con il Presidente regionale del Pd Francesco De Angelis e la consigliera regionale Sara Battisti. Tutti sono stati concordi con le indicazioni date dal Gruppo: autorevolezza, spessore, indipendenza; ed hanno preso atto della indisponibilità, per ragioni superiori, di Marini. A quel punto Fantini è andato da Pizzutelli – Cristofari – Venturi dicendo nella sostanza “Ragà, vi tocca”. Cioè: uno di loro come Segretario del Pd di Frosinone.

A cancellare la percorribilità di quella strada alternativa sono stati i ragionamenti politici di Angelo Pizzutelli. Che ha tracciato una linea di demarcazione: al Gruppo tocca l’azione amministrativa in Aula, l’opposizione, l’assedio ed il logoramento della maggioranza. Mentre al Circolo tocca l’azione politica, l’attivismo, la mobilitazione e la sensibilizzazione degli elettori. Mettere la stessa persona a capo delle due entità, per Pizzutelli sarebbe un rischio: un appiattimento. Per il capogruppo, il Circolo deve stimolare l’azione del Gruppo.

Una situazione che ha creato uno stallo. O per alcuni un pantano. Con il quasi totale immobilismo.

La scossa dei Giovani

Una situazione che è stata affrontata l’altra sera da una riunione dei Giovani Democratici. Hanno detto che è giunto il momento di assumersi le responsabilità. Riteniamo che siano maturi i tempi per aprire un dibattito, con il quale sgomberare il campo da ogni ambiguità. Questo Partito deve tornare a fare politica tra la gente di Frosinone, ascoltarla, tradurre in azione politica le richieste che arrivano dagli studenti, dai pensionati, dai salariati, dai pendolari”.

I Gd pronti ad assuemere la guida del Pd? “Non è questo il tema. Il tema vero è che vanno ricostruiti ora gli organismi dirigenti di un Partito. Si apra il dibattito e ci sia chi si assuma la responsabilità della guida politica del Pd in un Comune capoluogo dove il Partito ha il dovere di farsi trovare pronto se intende affrontare seriamente la sfida alle Destre che da oltre dieci anni governano la città”.

Il segnale è forte. La scossa è intensa. Capace di rianimare. O di bruciare in maniera definitiva.

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