Frosinone, motivazioni feroci e stadio bollente: partita-jolly con l’Inter

Cheddira

Nell'anticipo di venerdì sera i giallazzurri sfidano i campioni d'Italia in una gara-chiave per la salvezza. Di Francesco perde Romagnoli oltre allo squalificato Barrenechea. Altro turnover per Simone Inzaghi

La notte ci porta dove i sogni si trasformano in realtà. E la notte dello “Stirpe” potrebbe regalare un grande sogno ai 15 mila e passa tifosi attesi allo stadio di Frosinone: la vittoria contro i campioni d’Italia dell’Inter ed uno scatto verso la salvezza. Nell’anticipo di venerdì sera il Frosinone cerca l’impresa spinto da 6 risultati utili di fila, da un buon momento di forma e dall’entusiasmo dei suoi sostenitori (stadio sold out per la quinta volta).

Si deve parlare ovviamente d’impresa perché l’Inter ha dominato il campionato ed è una squadra zeppa di campioni. Ma al di là delle polemiche e dei sospetti, la sconfitta col Sassuolo potrebbe essere la spia di una formazione appagata e stanca. E quindi bisogna approfittarne. Le motivazioni possono fare la differenza e non è un luogo comune. N’è convinto il tecnico Eusebio Di Francesco. “Mi interessa poco dell’Inter, noi dobbiamo concentrarci su noi stessi. Dobbiamo far prevalere le motivazioni rispetto alla grande forza degli avversari – ha sottolineato il tecnico – Al momento non sappiamo cosa farà Inzaghi, lo valuteremo dalla formazione iniziale. Ho sempre detto una cosa: noi siamo padroni del nostro destino. E’ chiaro che le scelte saranno importanti però dobbiamo mettere davanti la nostra grande motivazione e quella che ha il nostro pubblico”.

Lo “spezzatino” indigesto

Eusebio Di Francesco (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Frosinone-Inter aprirà la 36^ giornata che terminerà lunedì prossimo con i posticipi Lecce-Udinese e Fiorentina-Monza. A 3 giornate dalla fine e con tanti verdetti da emettere la contemporaneità delle gare avrebbe salvaguardato al massimo la regolarità del torneo. Ed invece sarà ancora “spezzatino” per tutelare i diritti tv.

Solo lunedì dunque si conoscerà il vero volto della classifica. “Non amo tanto questo calendario spezzettato – ha osservato l’allenatore giallazzurro – Ha ragione Ranieri: è giusto giocare le ultime partite in contemporanea. Non condivido questa scelta che è molto più televisiva. Questo calendario non aiuta certamente. Ad esempio una partita del lunedì può dare ad una squadra 2 risultati su 3 e non è corretto”.

Il Frosinone, reduce dal pari di Empoli, dovrà provare a muovere la graduatoria e poi aspettare cosa accadrà sugli altri campi. Sabato sera si disputerà Milan-Cagliari. Poi domenica Lazio-Empoli e Verona-Torino. Lunedì come detto Lecce-Udinese. Insomma 4 giorni col fiato sospeso sembrano troppo. Pensate che il Lecce potrebbe salvarsi matematicamente prima di giocare e magari affrontare l’Udinese un po’ scarica.

Equilibrio e fattore campo

La Curva Nord spingerà i giallazzurri

La compattezza regala fiducia in vista della sfida contro l’Inter e delle ultime 2. Ma servirà anche incisività sotto porta. “Siamo sempre pericolosi ma non concretizziamo come in altre occasioni – ha spiegato DiFra – Ad Empoli abbiamo avuto diverse opportunità, nel finale la partita è diventata un po’ sporca anche per il loro modo di giocare. Credo che questa squadra, se leggiamo gli indici che voi citate ha mantenuto intatta la sua pericolosità. Pur perdendo qualcosa abbiamo bisogno dell’equilibrio”.

La salvezza passerà per il fattore-campo: 2 gare su 3 il Frosinone le disputerà allo “Stirpe”. Un vantaggio guardando i numeri: il 78% dei propri punti (25 su 32) sono stati conquistati tra le mura amiche, percentuale seconda solo a quella del Granada (86%, 18/21) nei maggiori cinque campionati europei.

Abbiamo costruito il nostro campionato in casa e spero che il trend continui – ha aggiunto Di Francesco – Ma siamo migliorati anche in trasferta per atteggiamento ed attenzione. Ad Empoli poi sembrava di giocare allo “Stirpe” grazie all’incitamento dei nostri tifosi. Comunque credo che alla fine conti il campo e basta”.

Assenze pesanti, dubbi Mazzitelli e Gelli

Capitan Mazzitelli (Foto: Federico Proietti © Ansa)

Contro l’Inter Di Francesco dovrà rinunciare a Barrenechea (squalificato) e Romagnoli che non ha recuperato dopo essere uscito anzitempo nel match di Empoli. Defezioni importanti: l’argentino è l’equilibratore del centrocampo, l’ex Lecce una delle colonne della difesa finalmente solida con 4 clean sheet nelle ultime 6 giornate. In dubbio inoltre Mazzitelli e Gelli (“Li valuteremo prima della gara”, ha svelato Di Francesco). “A centrocampo cambieremo qualcosa sul piano delle geometri ma l’atteggiamento dovrà essere lo stesso come l’aspetto motivazionale”, ha precisato il tecnico.

Bonifazi sostituirà Romagnoli

Riepilogando Cerofolini tra i pali considerando la perdurante assenza di Turati. Nella difesa a 3 Lirola ed Okoli sono sicuri di una maglia. Al posto di Romagnoli è pronto Bonifazi in vantaggio su Monterisi. A centrocampo Zortea e Valeri copriranno le fasce. Interni Mazzitelli se ce la farà e Brescianini che arretrerà il suo raggio d’azione. Soulé e forse Reinier fungeranno da trequartisti alle spalle di Cheddira. Se Mazzitelli e Gelli resteranno ai box, Di Francesco potrebbe rilanciare Harroui.

L’Inter proiettata al futuro

Simone Inzaghi (Foto: LPS / Marco Iorio / DepositPhotos)

Archiviata la pratica-scudetto, i nerazzurri sono già proiettati alla prossima stagione con il rinnovo di Simone Inzaghi (premiato allenatore del mese e scelto dall’Aiac e dalla Panini come miglior tecnico della Serie A) a tenere banco ed il mercato già in fermento. D’altronde non potrebbe essere altrimenti. Che Inter sarà quindi? Difficile dirlo. Se vediamo qualche numero (89 punti, 28 vittorie, 5 pareggi, 2 sconfitte entrambe col Sassuolo, 81 reti fatte e 19 subite), non ci sarebbe storia.

Tra l’altro l’Inter ha sempre battuto il Frosinone nei 5 precedenti. Fuori casa, inoltre, ha collezionato 14 successi (record nei top 5 campionati europei in corso) e 9 clean sheet (solo l’Arsenal con 10 ha fatto meglio). Nella loro storia i nerazzurri hanno vinto al massimo 15 gare esterne (2006/07) e hanno mantenuto la porta inviolata 10 volte (2007/08). Quindi potrebbero eguagliare 2 record. In caso evitasse la sconfitta, l’Inter raggiungerebbe la soglia dei 90 punti per la terza volta dopo i 97 del 200-2007 e i 91 del 2020-2021.

Ma è chiaro che tutto dipenderà dalle energie fisiche e mentali che Lautaro e compagni riusciranno a mettere in campo. Due figuracce di fila scalfirebbero l’immagine dei neo campioni. Tuttavia i giocatori non sono robot e poi ci sarà un Frosinone che sarà carico come non mai. E può mettere in difficoltà qualunque avversario come ha già dimostrato.

Altro giro, altro turnover

Bastoni in marcatura su Soulé

Inzaghi molto probabilmente continuerà a ruotare i suoi nel tradizionale 3-5-2 marchio di fabbrica dell’Inter scudettata. Solo 4 le conferme rispetto al match col Sassuolo: De Vrij, Carlos Augusto, Asslani e Frattesi. In porta dovrebbe rientrare Sommer, ma non è esclusa la conferma di Audero. Out Acerbi, in difesa toccherà di nuovo a De Vrij con Bisseck e Carlos Augusto ai lati. A centrocampo sulle fasce ci saranno Darmian e Dimarco (autore all’andata del clamoroso gol da centrocampo). In mezzo Frattesi, Asslani e Barella con Mkhitaryan e Calhanoglu a riposo. In attacco potrebbe tornare Thuram che affiancherà uno tra Arnautovic ed il capocannoniere della Serie A Lautaro che non segna da 7 giornate. 

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