La crisi non svuota Cassino: Unicas in controtendenza

I numeri dell'Università di Cassino sono in controtendenza. Aumentano gli studenti, i conti sono sani. Le sinergie con il territorio. E da domani si vota

La crisi svuota gli atenei: non quello di Cassino. Dopo 5 anni di continua salita e dopo due anni di pandemia, il numero delle immatricolazioni nelle università italiane è sceso del 3%. A scattare la fotografia quando mancano ormai pochi giorni al termine delle iscrizioni – fissato in quasi tutti gli atenei al 15 novembre – è stato nei giorni scorsi il quotidiano la Repubblica. Una foto dalla quale Unicas si discosta.

Dal report elaborato dal quotidiano diretto da Maurizio Molinari si evince che “il ritorno delle lezioni in presenza e l’aumento severo del prezzo degli affitti, delle bollette e dei trasporti, ha indotto migliaia di giovani a rinunciare ad iscriversi. E calano più sensibilmente i fuori sede. Dei circa 1,7 milioni di universitari italiani, coloro che si trasferiscono a studiare altrove sono adesso meno di 500.000, circa 100.000 in meno rispetto all’ultima rilevazione ufficiale del 2018. A rinunciare sono soprattutto le matricole, chi si iscrive in un altro ateneo lo cerca il più vicino possibile a casa“. 

Niente problemi, siamo Unicas

Il rettorato di Cassino

A Cassino i prezzi delle stanze per i fuori sede, pur se in aumento, non sono lievitati. Non in maniera esorbitante: per una singola occorrono circa 250 euro al mese. La fotografia dell’Unicas immortala invece un’ateneo sempre più forte, in continua crescita.

Al contrario del trend nazionale, non solo non si registra un calo ma si intravede un aumento di circa il 10%. Dall’ateneo frenano gli entusiasmi: sanno che si potrebbe fare molto di più. Il problema è che ad essere attrattiva è l’università, sono i suoi poli di ricerca, è il prestigio ottenuto nel campo dell’ingegneria, sono i servizi erogati a costi raggiungibili. Manca tutto il resto: Cassino non è una città a misura di studente, non ha servizi bilanciati sulla popolazione studentesca. È molto migliorata negli ultimi anni ma è ancora distante dalle altre città universitarie italiane. Il mondo industriale offre meno opportunità di quelle che i ragazzi trovano in altri territori d’Italia. E d’Europa. Perché lo scenario minimo è quello. (Leggi qui: Non funziona e non potrà funzionare: nemmeno dopo le elezioni).

Proprio per questo sia il rettore Marco Dell’Isola ed il suo predecessore Giovanni Betta (oggi delegato alla didattica), spiegano che si tratta solo di un dato asettico. Relativo allo stesso giorno dello scorso anno. 

I numeri

Tradotto in numeri: al 31 ottobre del 2021 l’Università di Cassino registrava 1.296 immatricolati tra lauree triennali e quelle a ciclo unico; quest’anno, alla stessa data, i nuovi studenti iscritti risultano essere 1.512. Altro che calo del 3%: l’Unicas, ad oggi, vanta un incremento di circa il 10%. In significativa crescita è l’area giuridica e i vari corsi di laurea in Economia dove sono molti anche gli iscritti che provengono dall’Estero. Il bacino principale dell’Unicas rimane quello tradizionale, composto da studenti provenienti dal Lazio Meridionale – Ciociaria e Pontino – e dalle province di Caserta e Isernia. 

Negli altri corsi di laurea: l’unico a numero chiuso, quello di Scienze Motorie, è stato ampliato di 30 unità con una richiesta maggiore rispetto agli scorsi anni. Passano da 77 a 116 gli iscritti ad uno dei corsi di laurea del dipartimento di Ingegneria, sale da 243 a 275 Scienze dell’Educazione. Conferma i numeri dello scorso anno anche il corso di laurea in Lettere.

In ateneo restano prudenti, ma il dato, soprattutto se confermato con il trend nazionale, fa davvero ben sperare.

Conti sani

Marco Dell’Isola

L’ateneo gode di ottima salute non solo per quel che riguarda i numeri delle immatricolazioni, ma anche per i numeri delle finanze: quelli che molto hanno preoccupato negli anni scorsi quando si è scoperto un maxi-buco nelle casse per contributi non pagati. Si rese necessaria la visita dell’allora ministra della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli a Cassino per rassicurare sul fatto che l’ateneo non sarebbe stato chiuso, non ci sarebbero stati ridimensionamenti o accorpamenti.

Durante gli anni della governance Betta è stato messo a punto il piano di rientro ed è stato scongiurato il peggio. E così lo scorso anno l’ateneo per la prima volta è riuscito a spendere meno dell’80% del fondo per il finanziamento ordinario erogato dal Ministero. Un parametro, quello dell’80%, sempre violato negli scorsi anni. Quest’anno, addirittura, la soglia per le spese del personale è inferiore al 70% e con i fondi del Pnrrr in arrivo c’è all’orizzonte la possibilità di ampliare ancora il Campus con nuovi alloggi per gli studenti.

Sinergie Unicas con il territorio

Giovanni betta e Vincenzo Formisano

Forte è anche la sinergia con gli enti del territorio, non solo il Comune. Nei giorni scorsi, ad esempio, la Banca Popolare del Cassinate ha comunicato che “c’è tempo fino al 15 novembre per richiedere la rateizzazione delle tasse universitarie grazie all’accordo di partnership tra la BpC e l’Università degli Studi di Cassino. Una grande opportunità per studenti e famiglie, che possono accedere a finanziamenti a tasso zero finalizzati al pagamento delle tasse di iscrizione. Si tratta di un finanziamento della durata di 12 mesi a tasso zero, senza spese di istruttoria e senza spese di estinzione, destinato agli studenti che devono effettuare il pagamento delle tasse di iscrizione all’università“.

Da domani si vota

L’Università di Cassino

Ed a proposito di student. Da domani e fino a mercoledì 9 novembre gli studenti saranno chiamati alle urne per il rinnovo della rappresentanza negli organi accademici. A confrontarsi saranno ancora una volta Primavera Studentesca e Guardiani University. Per la prima volta nella storia dell’ateneo non ci sarà il classico seggio con la scheda cartacea, ma si voterà per il tramite di un pc con voto elettronico, sempre assicurando la segretezza del suffragio.

Primavera conta di confermare la leadership nel Consiglio degli studenti (dove oggi conta 8 rappresentanti contro i 4 della lista avversa) e nei consigli di dipartimento (dove è maggioranza in 4 su 5). Anche in senato accademico Primavera vanta due rappresentanti su tre mentre nel 2020 si concluse in parità la sfida per il Cda: un seggio a testa per Primavera e Guardiani.

Dicono si tratti di elezioni composte da formazioni civiche, non politicizzate. Ma non tutti i Partiti stanno solamente a guardare come andrà a finire. Tanti ex rappresentanti degli studenti Unicas sono oggi amministratori comunali, a Cassino e non solo.

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