La vittoria della Lega e la sconfitta degli altri (di L. D’Arpino)

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani © Stefano Strani

Dicono di avere vinto tutti. E allora tutti ora non hanno più alibi. Come nel caso del sindaco di Frosinone. Protagonista della svolta leghista. Ma ora deve concretizzare le promesse per il capoluogo
di Luciano D’ARPINO per IL MESSAGGERO

Da feudo andreottiano a provincia ondivaga tra Berlusconismo e centrosinistra, fino all’ultima metamorfosi del Salvinismo spinto. Ieri mattina la Ciociaria, terra storicamente papalina e moderata, si è risvegliata leghista come gran parte dell’Italia.

Lo dicono i dati delle Europee che vedono il Partito del vicepremier stravincere con 96.671 voti pari al 40,35 %. Secondo, ma staccato di oltre 21 punti percentuali, il Movimento 5 stelle con 44.494 voti (18,57%). Al terzo posto il Pd con 38.536 voti (16,08), al quarto Fratelli d’Italia che supera addirittura Forza Italia.

Le urne certificano quindi che ha vinto solo la Lega e che gli altri big hanno tutti perso nonostante le dichiarazioni banalmente rassicuranti rilasciate a caldo dai leader. I ciociari hanno votato Lega anche nei comuni in mano al centrosinistra. La replica dei dirigenti locali del Pd è stata che il Partito ha retto e vinto in molti Comuni, eleggendo i sindaci, e questo dimostrerebbe che è stato premiato chi lavora sul territorio.

Perché allora i gruppi dirigenti non hanno puntato i piedi e fatto candidare alle Europee, in posti eleggibili, personalità del territorio? Forse perché sono diventati irrilevanti a livello nazionale?

Cosa dire, infine, della città capoluogo diventata anch’essa leghista sotto la spinta del sindaco Nicola Ottaviani? Lui ha fiutato l’aria, e da democristiano pragmatico qual è sempre stato, è salito sul carro del capitano.

Va detto, quindi, che ora non avrà più scusanti per concretizzare i progetti di rilancio del capoluogo perché dovrebbe avere il vero leader del Governo nazionale al suo fianco. Staremo a vedere.

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