Salera non ci ripensa: nessun appoggio a Sacco

Non ci ripensa. Il sindaco di Cassino rimane fermo sulla posizione assunta martedì al Teatro Manzoni. Vuole una candidatura del Pd. Non sosterrà quella di Giuseppe Sacco

Non ci ripensa. Non cambia la sua visione delle cose. Nemmeno dopo che gli ha voltato le spalle buona parte dei sindaci che avevano risposto al suo appello ed erano intervenuti alla conferenza nel Teatro Manzoni. Il sindaco di Cassino Enzo Salera non sosterrà la candidatura del suo collega di Roccasecca Giuseppe Sacco a Presidente della Provincia. (Leggi qui: Provinciali, Sacco è in campo).

La posizione ufficiale è netta e senza margini per le trattative. “Giuseppe Sacco ha dato la sua disponibilità a candidarsi? Più che legittimo: come prevede la legge, una volta che avrà raccolto 170 firme, pari al 15% degli amministratori aventi diritti al voto, può tranquillamente presentare la sua candidatura in maniera ufficiale. Non sarò io ad impedirglielo. Ma non si può chiedere a me di cambiare opinione nel giro di 48 ore dopo quello che abbiamo deciso nell’assemblea dei sindaci al Manzoni martedì pomeriggio“.

Il voltafaccia dei sindaci

L’assemblea al Manzoni

Enzo Salera è quasi incredulo quando legge il documento con la firma di 12 sindaci del Cassinate, nel quale appoggiano e chiedono di sostenere la candidatura di Giuseppe Sacco. Incredulo non per le loro firme in calce a quel testo ma perché hanno rivolto un appello anche a lui. Al Sindaco di Cassino, “città centrale su questo territorio, affinché faccia propria questa candidatura“.

Questa mattina Giuseppe Sacco ha colto l’assist. Ha spiegato: “Ho sentito usare troppo spesso la parola inciucio accostata al mio nome. Ecco, sono un civico e resto civico. Lo dimostra il fatto che la proposta sul mio nome parta in modo trasversale. L’inciucio lo lascio ad altri, a quelli che in questi giorni hanno fatto il mio nome in modo improprio e senza che nessuno lo avesse richiesto. La mia disponibilità è alla luce del sole, come sempre“.

Giuseppe Sacco però sa bene che senza il sostegno di Cassino, la partita, per lui, si fa molto complicata. Per questo manda segnali di apertura e dialogo.

Salera non arretra

Giuseppe Sacco

Ma il sindaco Enzo Salera non si lascia coinvolgere. Anzi, rincara. E spiega: “Trovo una caduta di stile quel documento con le firme dei sindaci. Ho appositamente convocato una riunione per fare il punto sulle Provinciali: perché non hanno espresso in quella sede le loro considerazioni facendo esplicitamente il nome di Giuseppe Sacco? A larga maggioranza, quella riunione ha deciso di puntare su un candidato identitario del Pd e poi trovare convergenze. Cosa è cambiato in 48 ore? Per me nulla. Stiamo infatti mettendo a punto il documento da sottoporre alla Direzione provinciale del Pd di domenica in base a quanto deciso“.

Enzo Salera è consapevole di sedersi su un barile pieno di esplosivo: se domenica non porta il documento sottoscritto da un nutrito numero di sindaci la sua forza politica si sarà sgonfiata. Se lo porta con un adeguato numero di sottoscrittori, a saltare saranno gli attuali equilibri provinciali del Partito.

Un barile pericoloso e pure un fiammifero acceso in mano. Perché la decisione presa al Teatro Manzoni ha tutta l’apparenza di essere ormai affondata: le firme a sostegno di Giuseppe Sacco sono quasi tutte di sindaci che erano alla riunione.

Niente affatto, per Salera non è così: “Noi abbiamo fatto una discussione di carattere politico, quindi chi tira in mezzo la Consulta che è un organo istituzionale sbaglia. Ho riunito infatti solo i sindaci di Centrosinistra. Chiaramente tanti di quelli che oggi firmano la candidatura di Sacco non sono stati invitati al Manzoni perché sono di Centrodestra”.

Chi sta con chi

Antonio Pompeo al Manzoni

Quasi la metà dei sindaci a sostegno di Sacco non sono Dem e nemmeno di area. È il caso di Gioacchino Ferdinandi (Piedimonte San Germano) ed Anselmo, Rotondo (Pontecorvo) di Forza Italia, Antonio Iannarelli (Villa Santa Lucia), Roberto Angelosanto (Sant’Elia) e Nadia Bucci (San Vittore) sono civici di centrodestra. Gli altri sette sono del Pd o civici di area. Per Salera “È quantomeno singolare che i sindaci di Centrodestra chiedano a me di sostenere un candidato di Centrodestra. Noi vogliamo proporre una nostra soluzione, di Partito, non subire scelte calate dall’alto“.

Salera spiega poi che sono tanti i sindaci che continuano a sostenere la sua posizione, dai Comuni grandi come Ceprano e Ferentino ai centri più piccoli: Coreno Ausonio, Castelnuovo Parano, Arce, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Esperia.

C’è poi il mistero di un fantomatico documento con altri nomi oltre ai 12 ufficializzati nella nota per Sacco. Quei sindaci, contattati, hanno detto di saperne niente e di non avere firmato. Chi ha diffuso quel falso documento? Chi e perché ha attribuito altri sostenitori a Sacco oltre ai 12 che hanno firmato? Enzo Salera commenta: “Questo fatto di mettere in calce alla candidatura firme non veritiere è già successo a Cassino durante la campagna elettorale delle scorse comunali. Sommessamente, faccio notare che non portò molto bene a chi lo fece“.

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