“Ma tu chi sei?” è lite tra Fratelli (e sorelle). La vendetta di Langiano

Angela Abbatecola

Tensioni interne marcano la riunione del coordinamento di Fratelli d'Italia a Cassino. Accuse reciproche tra Abbatecola e Bevilacqua. La proposta di Peppe Di Mascio di ridurre il numero dei candidati a sindaco non passa. Gianrico Langiano opziona le primarie: è il possibile punto di convergenza.

Che la politica sia cambiata negli ultimi anni è un concetto scontato, come un goal di Lautaro Martinez. Ma che si passasse repentinamente dal “Lei non sa chi sono io” al “Ma chi sei, tu?”, non era pevedibile. Ed è proprio l’irriverente quesito ad avere scosso il coordinamento di Fratelli d’Italia della città martire, convocato all’Hotel Rocca, nella serata di ieri, dal commissario Fabio Tagliaferri.

Ma tu chi sei?

Michelina Bevilacqua

A scatenare la bagarre sono stati i rapporti già abbastanza tesi tra l’ex portavoce di FdI Angela Abbatecola e la consigliera comunale Michelina Bevilacqua. La prima accusa da sempre l’altra di fare la stampella al centrosinistra guidato dal sindaco Dem Enzo Salera. E la seconda invece non ha mai riconosciuto l’autorità di quella che fino a poco tempo fa è stata la referente cittadina del Partito.

Fatto sta che la Bevilacqua è stata interrotta dalla Abbatecola con l’appunto “Ma chi sei, tu?. È accaduto mentre parlava di una mozione votata in Consiglio sul Santa Scolastica. la Consigliera non ha gradito ed è partita con un soliloquio d’altri tempi: ”Io questa non la tollero più, mi offende ovunque va, parla male di me dentro i bar. Io me ne…..”.

“Michelì, se esci da quella porta….”, non ha bisogno di finire la frase il commissario Fabio Tagliaferri, che la furiosa Michelina riposa il cappotto sulla sedia e torna a parlare come se non fosse niente.

Voglio fare il Sindaco ma….

Giuseppe Di Mascio

Poco prima i sei aspiranti candidati a sindaco per il centrodestra erano intervenuti. Lo avevano fatto per disquisire sulla proposta del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino Peppe Di Mascio, anch’egli potenziale candidato. Abeba proposto di effettuare una scrematura e ridurre da sei ad un numero inferiore l’elenco da portare sul tavolo di centrodestra. Proposta bocciata a fine assemblea da tutti e sei gli aspiranti a sindaco.

Ma ad un certo punto, prima Silvestro Petrarcone e poi Alberto Borrea formulano una teoria. Che in sintesi potrebbe essere spiegata così: siamo a disposizione anche per fare un passo indietro per favorire l’unità. Avanziamo la nostra candidatura ma a condizione che si vada tutti insieme: Partiti di centrodestra e civici che non stanno a quel tavolo perché vogliono individuare con le primarie il cadidato sindaco.

Tagliaferri capisce l’antifona e ci va giù duro: “Facciamo finta che io non abbia capito. Le vostre candidature saranno spese nella situazione attuale. Dunque, senza la Lega che non è più al tavolo del centrodestra, senza i civici che, al momento, sono impegnati in altre faccende”. Insomma a buon intenditor…

Gianrico opziona le Primarie

Gianrico Langiano

Una possibile marcia indietro dei civici e della Lega è sempre meno probabile dopo la decisione dell’assicuratore Gianrico Langiano di porre la sua candidatura alle Primarie. Perché è un nome di convergenza: sul quale è pronta a concentrarsi l’area dell’ex vicesindaco Benedetto Leone, nonché l’area che ha militato a lungo in Forza Italia di cui Langiano è stato esponente.

È stato il più convinto pompiere durante gli incendi che hanno distrutto alle fondamenta il centrodestra guidato da Carlo Maria D’Alessandro. Langiano era Consigliere Comunale e fino all’ultimo ha tentato di pacificare le tensioni interne con la speranza di evitare la rottura. Molti dei suoi sostenitori hanno lasciato Forza Italia ed oggi sono iscritti alla Lega. Anche questo rende più complessa un’eventuale operazione di recupero del Carroccio: l’eventuale vittoria di Langiano alle Primarie vincolerebbe molti degli attuali leghisti.

La candidatura di Gianrico Langiano sarebbe quasi un risarcimento per l’autoaffondamento dell’amministrazione di Carlo Maria D’Alessandro. All’epoca il vice Coordinatore provinciale della Lega e vicesindaco di Cassino Carmelo Palombo disse con chiarezza che i mandanti di quell’operazione stavano nel suo Partito. Puntò il dito sull’allora coordinatore regionale Francesco Zicchieri e sulla deputata Francesca Gerardi.

Palombo lo disse dimettendosi. (Leggi qui: Il J’Accuse di Palombo: si dimette e punta il dito su Zicchieri e Gerardi). Lo ribadì a distanza di un anno. (Leggi qui: I sassolini di Palombo: “Ecco le colpe di Fagiolo e Zicchieri. Lega al capolinea”).

Il ritorno di Langiano per molti è una specie di rivincita. Perché i protagonisti di quel golpe ora non sono più nella Lega e non sono più in Parlamento. Il Carroccio adesso lo guidano quelli che intendevano affondare. E con Langiano puntano a riprendersi il Comune.

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