DiVinum, ovvero brindare con Cicerone!

Arpino ha ospitato l’incontro tra produttori di diverse regioni d’Italia organizzato da Enoteca Barnaba, un momento per degustare vini, aprirsi al confronto e… fare turismo

Tutto è cominciato da Cicerone, dalla piazza a lui dedicata, nel suo paese natale. Arpino, perla della Ciociaria, una cittadina di una bellezza disarmante, famosa in tutta Europa per gli studi classici, patria del Certamen Ciceronianum Arpinas e faro culturale di un intero territorio.

Egli stesso scrisse: «Come non tutti i vini, così non tutti i caratteri inacidiscono invecchiando». Ironia tagliente e diretta che faceva presupporre una buona conoscenza in materia enologica.

Su quella umana alziamo le mani e tiriamo giù il cappello. E proprio all’ombra della sua statua, circa un anno fa il giovane Alessio Ferrari inizia a ragionare sull’idea di coniugare due concezioni di bellezza: la cultura ed il vino.

Foto: AG. IchnusaPapers)

Il progetto parte proprio sotto il liceo classico Tulliano. Lì c’è l’enoteca Barnaba da lui gestita:

«Ho iniziato a lavorare a questa giornata più di un anno fa, ho voluto proporre ed estendere un concetto che porto avanti nel mio locale. Ossia dare spazio prima di tutto al territorio e poi anche a quelle aziende di altre regioni che lavorano a stretto contatto con la vigna, i cosiddetti artigiani del vino».

Dal Lazio al Piemonte: vecchi e nuovi amici

Dunque piccole realtà e vini autentici: «Le aziende che abbiamo selezionato sono tutte medio piccole, producono vini che rispecchiano il loro terruar e sono molto attente al rispetto della natura».

Un concetto questo abbracciato anche da una decina di aziende provenienti da diverse realtà: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Molise, Campania.

Ad ospitare l’evento i giardini del ristorante hotel “Cavalier d’Arpino“, un ampio spazio dove gli espositori hanno avuto modo di raccontare se stessi ed i loro prodotti in tutta tranquillità. E noi, il sottoscritto, Roberto e Franz, amici e compagni dell’ennesima avventura eno-pericolosa, questa tranquillità l’abbiamo abbracciata.

Location e atmosfera: quelle giuste

Il giardino di DiVinum

Una tranquillità fatta nostra sin dal primo pomeriggio: passeggiando sui prati verdi tra un calice e l’altro, tra un crostino con olio ciociaro o con paté vari, sfizioserie nell’angolo food. Insomma, ci siamo acclimatati a dovere!

Il relax ha regnato sovrano e l’atmosfera si è dimostrata giusta per parlare, confrontarsi, fare squadra.

Del resto l’obiettivo di Alessio era proprio questo: «È stato bellissimo vedere i produttori parlare tra di loro e relazionarsi, degustare gli uni i prodotti degli altri, scambiarsi bottiglie e recapiti, il mondo del vino deve vivere di questo, spaziare ed aprirsi a nuovi canali».

Eno-turismo, Cicerone e Pearl Jam

Eventi del genere fanno bene anche al turismo. Durante le degustazioni ho ascoltato persone parlare in inglese e in spagnolo: all’inizio credevo fosse l’effetto dell’ennesimo calice. Perché ho assaggiato tutto eh, la didattica è didattica!

I compagni dell’avventura eno-pericolosa

E invece no, erano proprio turisti: «Una soddisfazione unica aver ospitato persone da altre nazioni, perché hanno avuto la possibilità di conoscere la nostra concezione di vino/azienda, hanno potuto parlare con i produttori. Ma soprattutto hanno visto Arpino e ne sono rimasti stregati. Li capisco bene, io stesso ho deciso di aprire il locale qui perché sono innamorato della città di Cicerone».

E vi capisco anche io: Arpino è ormai un pezzo di cuore e lasciarla al tramonto, dopo una giornata come questa, te lo gonfia ancora di più. Si torna a casa, Ten dei Pearl Jam sparato in macchina con l’approvazione dei compagni di viaggio e pensiero alla prossima edizione. Alessio, ce l’hai promesso: mi raccomando! 

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