Marino al Frosinone: “A Latina? Conta la testa” (di G.Lanzi)

  di GIOVANNI LANZI Giornalista temporaneamente senza carta     Il tecnico e il derdy: “Quel Catania-Palermo tragico di 10 anni fa mi ha segnato. Per cui spero non accada nulla” Marino al Frosinone: “A Latina? Conta la testa” In campo con il 3-4-1-2, unica concessione del trainer. “La formazione? Non l’ho mai data, qualcuno…

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

Il tecnico e il derdy: “Quel Catania-Palermo tragico di 10 anni fa mi ha segnato. Per cui spero non accada nulla”
Marino al Frosinone: “A Latina? Conta la testa”
In campo con il 3-4-1-2, unica concessione del trainer. “La formazione? Non l’ho mai data, qualcuno vince un premio se la indovina?”

 

FROSINONE – La tensione prima del derby? Niente affatto. O almeno cosi pare. Pasquale Marino allieta infatti con pillole di ironia la platea prima della conferenza stampa. L’obiettivo della mattinata è un telefonino di un cronista: “E’ da uomo questo telefono – dice il tecnico – Visto il colore bianco mi sembra un pochino delicato…”. Si sorride. Serve anche questo a stemperare quella tensione che, però, sotto sottodeve esserci sennò ci troveremmo di fronte a macchine automatizzate.

E se il tecnico dissimula bene la tensione, la pressione del derby sulla squadra si sente? “Debbo dire – spiega Marino – che in settimana la squadra si è allenata bene. Abbiamo cercato di prepararla normalmente, sotto il punto di vista tattico e tecnico. Anche perché certe partite si caricano da sole, i giocatori sanno dove trovare le motivazioni. Hanno pensato solo alle cose del campo, per fare una buona gara”.

Per i tifosi del Frosinone è da sempre la partita speciale. Vale tanto, tantissimo. Ma i giocatori davvero in questa settimana hanno pensato solo ad allenarsi? “Il Frosinone deve essere pronto, siamo una squadra matura. E sa perfettamente quando usare il fioretto e la sciabola. Non abbiamo tanti ragazzini, tutti hanno vissuto dei derby nella loro carriera. Sarà una partita sicuramente agonisticamente intensa e sappiamo cosa ci aspetta. Il derby d’altronde da sempre è una partita che sfugge a tutti i pronostici. Ma siamo sicuri che conosciamo come approcciarsi a questo tipo di partita”.

La scorsa settimana il suo collega Vivarini espresse dei giudizi su presunti favori per il Frosinone, avvantaggiato dal fatto di aver giocato tre giorni prima dei neroazzurri. A parte il fatto che giocare dopo probabilmente avvantaggia sotto il profilo mentale e permette al fisico maggiore reattività, Marino vola alto:  “Io rispetto le opinioni e le parole di tutti. E per questo non mi va di rispondere. Dico invece che noi addetti ai lavori dovremmo pensare solo al campo. Già questa sfida esprime tensioni particolari, non aggiungiamone altre. Mi auguro sia una bella partita e che sugli spalti non accada nulla. Nel nostro paese qualche tragedia è successa e di parole ne sono state spese tante, troppo. E allora quando possiamo evitare di alimentare polemiche con le parole è una cosa buona”.

Ma cosa conta in partite di questo tipo? “Conta l’aspetto nervoso in un campionato come quello attuale che esprime grande equilibrio, quello che mi piace è che la squadra entri in campo con la giusta serenità. E che traduca sul campo tutto quello che ha messo in pratica durante il lavoro settimanale”.

Il tema della formazione è off-limits da 24 giornate. Ma c’è qualche irriducibile: “Formazione? Novità? Sapete che non la dico, debbo fare la rifinitura (sono le 12, l’allenamento ci sarà nel pomeriggio). Ho l’impressione – ironizza Marino – che qualcuno di voi avrà qualche premio se la indovina. Il problema ci sarebbe se non la indovinassi io”.

Squalificato Bardi, è la partita di Zappino, il derby. E Marino dà il meglio di sé: “Lui e il ragazzino (Cojocaru, ndr) si sono allenati bene, come sempre. E poi Zappino ha l’età mia, siamo coetanei. Non è che sta nascendo adesso ed è la prima volta che affronta partite del genere”.

Mercato finito. Il Frosinone con 7 acquisti mirati è la regina della serie B. Marino è soddisfatto: “Il mercato? Sarà il campo a dare il suo giudizio. Quello che posso dire è che la società si è mossa per tempo e bene. Abbiamo sostituito gli infortunati Brighenti e Paganini (l’esterno però ha il posto nella lista over, ndr) con Terranova e Fiamozzi, abbiamo sostituito Gucher e Cocco che avevano trovato poco spazio anche per il grande campionato di Sammarco nel primo caso e di Ciofani e Dionisi nel secondo con Maiello e Mokulu. Besea non lo conosco, la società ha avuto delle referenze. Ieri (giovedi, ndr) si è allenato un po’ a parte. C’è anche l’altro ragazzino Mamic, che ancora non so se sia stato tesserato. E il portiere. Tre elementi di prospettiva”.

Marino e il derby non è una storia infinita. Tutt’altro: “Putroppo ne ho vissuto uno drammatico in A, quel Catania-Palermo tragico di dieci anni fa (nel pre-partita venne ucciso l’ispettore Raciti durante scontri con pseudo-tifosi del Catania). E sono cose che ti segnano per tutta la vita. Per cui spero che vada tutto per il verso giusto”.

Un giudizio anche sul Latina: “Buona squadra che ha fatto tanti pareggi, molti dei quali sono più mancate vittorie che mancate sconfitte. Gioca bene al calcio, bene organizzata”.

Marino si sbilancia sul modulo: “Ci può stare il 3-4-1-2 anche in funzione dello schieramento degli avversari. Ma la cosa più importante è che alla luce del mercato questa squadra può schierarsi in tutti i modi. Ho giocatori duttili che possono coprire ogni zona del campo. Il modulo sono numeri, quello che conta, soprattutto domani, è la testa”.

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