Volata-salvezza rompicapo ma servirà massima regolarità

(Foto: Claudio Giovannini © Ansa)

A tre giornate dalla fine la lotta per non retrocedere è sempre più ingarbugliata. Tuttavia l’ultimo turno è stato segnato da sospetti e polemiche arbitrali: bisogna alzare l’asticella della credibilità. Il Frosinone, dopo il pari di Empoli, resta padrone del suo destino. Il fallo di mano in area di Gyasi fa discutere

È diventata un gioco ad incastri pazzesco. Una sorta di rompicapo con tantissime combinazioni. E chi ci capisce è bravo. La corsa-salvezza è sempre più ingarbugliata e indecifrabile a 3 turni dal suono della sirena. Tutto o quasi in gioco tra vittorie clamorose, pareggi della paura e polemiche arbitrali. Due retrocessioni in ballo, 6 squadre in 5 punti, solo la Salernitana già condannata. Il Frosinone è nel pieno di questa bagarre e non sono bastati 6 risultati utili di fila (record in Serie A per i ciociari) con 4 clean sheet per tirare fuori la testa.

Pensate che nelle ultime 2 stagioni i 32 punti (altro primato) sarebbero stati sufficienti per restare in Serie A. Ed invece c’è ancora da lottare e soffrire. Probabilmente il verdetto sarà emesso all’ultimo atto. Lo scontro diretto di Empoli avrebbe potuto indirizzare la volata. Ma hanno vinto la paura di perdere, il tatticismo e la strategia. Certo il Frosinone ha fatto di più per vincere e soprattutto ha regalato sensazioni positive in vista dei prossimi 270’ decisivi. La fiducia è intatta anche se all’orizzonte ci sarà la sfida con i campioni d’Italia dell’Inter.

Sospetti e veleni: no grazie

Gyasi, autore del presunto fallo di mano in area (Foto: Claudio Giovannini © Ansa)

L’ultimo turno ha lasciato una scia di polemiche. Prima la vittoria a sorpresa del Sassuolo contro un’Inter ritenuta troppo morbida. Poi episodi dubbi ad Empoli (mani di Gyasi) ed a Verona (tocco di braccio di Lazovic in occasione del 2-1 di Noslin). Nessuno mette in dubbio la buonafede dei protagonisti però la cultura del sospetto va stoppata subito alzando l’asticella della regolarità e credibilità del sistema.

Troppo alta la posta in palio, restare o meno in Serie A fa tutta la differenza del mondo, e quindi serve il massimo rigore.  Ogni componente deve fare la sua parte fino in fondo. A partire dagli arbitri (con annessa gestione del Var) che sono in prima linea. Altrimenti si rischia di avvelenare i pozzi di un finale di campionato ad altissima tensione.

Il Sassuolo torna in lizza

Pinamonti e Matheus Henrique (Foto © Federico Proietti © Ansa

La clamorosa vittoria dei neroverdi contro l’Inter ha riaperto i giochi anche per il penultimo posto. Quando il discorso sembrava quasi chiuso. Il Sassuolo è balzato a 29 a -3 dalla salvezza. Ballardini è tornato in ballo (il bisticcio di parole ci sta) e si giocherà tutto con Genoa, Cagliari e Lazio. Pari in extremis dell’Udinese di Cannavaro col Napoli.

I bianconeri salgono a 30 a -2 dalla salvezza e chiuderanno con 3 scontri diretti (Lecce fuori, Empoli in casa e Frosinone in Ciociaria) che decideranno le sorti. Restano appaiate a 32 l’Empoli ed il Frosinone al termine dì uno scontro diretto avaro di emozioni e carico di tensione. Ora il calendario prevede per il Frosinone le partite con Inter, Monza (fuori casa) ed Udinese. L’Empoli invece sfiderà Lazio, Udinese e Roma.

Noslin, attaccante del Verona (Foto: Emanuele Pennacchio © Ansa)

A quota 33 il Cagliari che ha pareggiato lo scontro diretto col Lecce dopo essere rimasto in 10 per il rosso a Gaetano. Milan, Sassuolo e Fiorentina le avversarie fino alla fine. Il Verona ha battuto la Fiorentina ed è salita a 34. Un bel passo in avanti. I gialloblù giocheranno ancora in casa col Toro. Poi trasferta a Salerno e gran finale con l’Inter al “Bentegodi”. Quasi salvo il Lecce a 37 ma non ditelo all’allenatore Luca Gotti. “Dobbiamo continuare a fare punti e fin quando non ci sarà la matematica non staremo tranquilli”, continua a ripetere. Il Lecce potrebbe chiudere i conti lunedì prossimo in casa con l’Udinese. Atalanta e Napoli gli ultimi 2 impegni.

Niente calcoli, servono i punti

Eusebio Di Francesco (Foto: Claudio Giovannini © Ansa)

Troppi incastri e combinazioni. Il Frosinone dovrà guardare al suo percorso tenendo presente che resta padrone del suo destino con +2 sul terz’ultimo posto occupato dall’Udinese. Serviranno comunque punti senza pensare alle rivali. E poi si faranno i conti. Quota salvezza? Difficile dirlo con certezza. A parte lo scontro diretto all’ultima giornata con l’Udinese, restano indecifrabili le sfide contro Inter e Monza che non hanno più nulla da chiedere al campionato. Come è un esercizio complicato se non impossibile il raffronto con i calendari delle altre pericolanti. Al netto dei 4 scontri diretti ancora disputare sono troppe ed imprevedibili le dinamiche da tenere in considerazione.

Cheddira stavolta non è riuscito ad incidere

La partita di Empoli comunque ha regalato un altro mattoncino verso il traguardo e confermato come il Frosinone sia diventato molto pratico. La squadra di Di Francesco ha badato al sodo uscendo imbattuto da uno scontro diretto molto importante. Rimanendo in vantaggio sui toscani in un’eventuale classifica avulsa.

I giallazzurri sono stati meno brillanti in zona gol ma la partita è stata oggettivamente bloccata. Inoltre la compattezza e la solidità sono diventate le caratteristiche principali di questo ultimo scorcio di stagione: l’Empoli è stato di rado pericoloso. Segnali positivi per raggiungere l’obiettivo.

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