Camilli: “Abbiamo di fronte anni di grande sviluppo”

Per il presidente di Unindustria l'annuncio della gigafactory a Cassino è il raggio di sole più concreto dopo mesi di difficoltà dovute al Covid. Il ruolo svolto dall'associazione. P4F "comporterà una ricaduta economica ed occupazionale molto significativa e renderà il territorio ancora più attrattivo”. "Abbiamo di fronte degli anni di grande sviluppo che potrebbero portare la Regione Lazio a superare i suoi gap”

Dallo scorso autunno guida gli industriali del Lazio. Ha ereditato un tessuto imprenditoriale logorato dalla pandemia, con lui ha affrontato il lungo cammino verso l’uscita dal lockdown e la ripresa. Il presidente di Unindustria Angelo Camilli ora inizia a vedere qualche raggio di sole: l’annuncio della gigafactory Fincantieri nell’area industriale Cosilam di Cassino è quello più caldo e più atteso. (leggi qui Fincantieri approda a Cassino: riparte lo sviluppo industriale).

Lui e la sua associazione sono tra quelli che hanno lavorato al buio per centrare il risultato. E superare la concorrenza. Sorpassando a fari spenti avversari come la Motor Valley in Emilia Romagna dove hanno scommesso da tempo sul polo dell’Automotive del nuovo millennio.

Angelo Camilli (Paola Onofri / Imagoeconomica)

Angelo Camilli ed il suo presidente territoriale di Cassino Francesco Borgomeo si sono affidati alla potenza dei numeri: sono riusciti a fare in modo che Anfia (l’associazione di Confindustria che riunisce la filiera dell’Automotive) per la prima volta considerasse anche Cassino nel suo studio annuale sull’automotive in Italia. Le hanno fatto comprendere che esisteva un valore della filiera Cassino. Che così è diventata oggetto di studio al livello nazionale e portata al tavolo Automotive del Mise. Fino a quel momento, lì il Lazio non c’era mai arrivato.

Presidente Camilli, possiamo dire ‘E luce fu su Cassino e l’automotive’

«È un grandissimo risultato grazie al lavoro di squadra tra Regione, università di Cassino, Cosilam ed Unindustria. Siamo veramente molto contenti e soddisfatti di questo risultato che comporterà una ricaduta economica ed occupazionale molto significativa e renderà il territorio ancora più attrattivo. Siamo anche come Unindustria molto soddisfatti perché abbiamo vinto la sfida con altri territori. Il che significa che, sulla nostra Regione, in modo particolare nella zona del Cassinate, ci sono realtà imprenditoriali ed un contesto di grande livello e prestigio. Penso all’its meccatronico ed al lavoro che come associazione stiamo portando avanti con il tavolo automotive». (Leggi qui Perché P4F è l’operazione più importante dai tempi di Fiat).

L’Automotive sta attraversando una fase di profonda trasformazione: poco o nulla resterà come prima.

«Con la creazione delle batterie a litio, grazie al sito produttivo di Fincantieri, l’automotive del Cassinate entra a pieno titolo nel futuro della transizione ecologica dell’automotive. Non ci dobbiamo nascondere tutti i rischi che trasformazioni epocali di questo genere comportano. Perciò sia le Istituzioni nazionali e locali ed il sistema imprenditoriale devono guardare a questa trasformazione con molto buon senso, sapendo che dietro alle grandi trasformazioni si nascondono anche grandi rischi. Per questo stiamo lavorando da mesi a un progetto integrato che interessi tutta la filiera. Ed i primi risultati si cominciano a vedere».

Foto: Enre Ezer / Pexels
I numeri del Lazio sono positivi per il sistema produttivo: rimbalzo fisiologico o ripresa vera?

«Come Unindustria guardiamo al futuro della nostra Regione e del nostro sistema produttivo con ottimismo e fiducia. Abbiamo di fronte degli anni di grande sviluppo che potrebbero portare la Regione Lazio a superare quel gap di produttività che purtroppo è il problema dei problemi della nostra economia visto che, negli ultimi 10 anni, la nostra produttività è stata di gran lunga inferiore rispetto ai nostri partner europei». 

«Ora grazie alle ricadute positive del Pnrr e alla qualità del sistema produttivo, basti pensare al farmaceutico, all’aereospazio, automotive, ict, solo per citare le punte di diamante della nostra economia possiamo, come  Lazio, dare un contributo molto importante. Vorrei ricordare che per questi motivi abbiamo proposto, riscuotendo un grandissimo interesse, la creazione di un Politecnico che, proprio su quei settori, vuole dare importanti risposte».

«Inoltre, voglio sottolineare come la Capitale darà il suo importante contributo sulla crescita del Pil regionale, grazie sempre alle ricadute del Pnrr, del Giubileo 2025, e ci auguriamo fortemente, realizzando la nostra proposta di ospitare l’Expo».

Buona parte della nuova industria nascerà intorno ai valori dell’Economia Circolare.
Foto: Silvia Camporesi

«Rispetto all’economia circolare la nostra Regione ha opportunità enormi, la missione 2 del Pnrr  è la più importante come risorse allocate. Abbiamo eccellenze industriali  nella nostra Regione. Permangono purtroppo ancora grosse difficoltà ad accettare impianti che farebbero fare alla nostra città ed alla nostra Regione quel salto di qualità che la metterebbe allo stesso livello di territori più virtuosi».

«Problema fondamentale è superare una volta per tutte il nodo centrale delle autorizzazioni, che bloccano lo sviluppo dei territori, a tutto vantaggio di altri. Su questo proposito voglio dire con molta chiarezza che il rispetto ambientale e la sostenibilità  sono nel dna del nostro sistema imprenditoriale». (Leggi qui «Sviluppo frenato dagli oppositori a tutti i costi: basta»).

Gli imprenditori hanno a cuore più di ogni altra cosa la salute del territorio in cui operano e dei propri dipendenti. Inoltre voglio anche dire che un’ imprenditoria sana che rispetta le regole che investe con attenzione profonda all’ambiente è anche il primo argine contro coloro che sono contro l’economia circolare in quanto interessati solo a speculare e fare affari a scapito della collettività».

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