Il grande gelo tra De Angelis e Pompeo (di C. Trento)

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Oggi a Bologna inizia l’evento “Tutta un’altra storia” Nicola Zingaretti apre a Base Riformista e pensa al Pd del futuro

A trent’anni dalla Bolognina che preparò e segnò il passaggio dal Pci al Pds, oggi a Bologna il Partito Democratico aprirà una tre giorni molto delicata. Dal titolo emblematico: “Tutta un’altra storia” . L’intento è quello di dettare la linea del prossimo futuro. Considerando che c’è attesa anche per la nomina della nuova segreteria, operativa probabilmente subito dopo l’evento.

Intanto però c’è l’apertura di Zingaretti nei confronti di Base Riformista, la componente che fa riferimento a Luca Lotti e Lorenzo Guerini, della quale fanno parte anche Andrea Marcucci e Alessandro Alfieri, che è il coordinatore nazionale. Si tratta degli ex fedelissimi di Matteo Renzi, che però hanno deciso di restare nei Democrat.

Antonio Pompeo Foto: © Stefano Strani

Di Base Riformista fa parte anche Antonio Pompeo, presidente della Provincia di Frosinone, dell’Upi Lazio e sindaco di Ferentino. Il quale nei giorni scorsi ha partecipato ad un’importante riunione della componente, svoltasi al Senato. Presenti tutti i big, tranne il ministro della Difesa Lorenzo Guerini

In quella sede nessuno ha parlato della possibilità di seguire Matteo Renzi in Italia Viva. Un tema che però a livello provinciale continua a restare sullo sfondo. Anche e soprattutto in considerazione del fatto che in Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis, più di qualcuno comincia a pensare che Pompeo stia in qualche modo cercando la contrapposizione.

Il presidente della Provincia sta valutando la situazione, ma non ha mai parlato di “strappi”. Ha chiesto a più riprese, anche al segretario nazionale Nicola Zingaretti, una maggiore attenzione ai territori e agli amministratori locali, ma la sensazione è che le dinamiche locali non si discosteranno da quelle nazionali.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Nicola Zingaretti è impegnato a definire la linea, alla luce di una situazione politica completamente cambiata per via della partecipazione del Pd al Governo Conte bis, quello dell’alleanza giallorossa. Infatti all’ordine del giorno di “Tutta un’altra storia” non potrà non esserci un’analisi del rapporto, anche futuro, del Pd con il Movimento Cinque Stelle

Il momento politicamente più importante è fissato domenica, quando è previsto l’intervenni finale di Nicola Zingaretti. Al termine del quale si riunirà l’assemblea nazionale del Partito Democratico sulle modifiche allo Statuto, con la discussione e il voto sulla riforma approvata all’unanimità dalla Commissione. 

C’è poi il tema del confronto a distanza proprio con Matteo Renzi. Nicola Zingaretti ha detto: «Ogni picconata al Partito Democratico è un favore fatto a Salvini. Questa è la pura verità, e quindi più si colpisce il Pd, più si rafforza la destra». Una frase in risposta a quella del fondatore e leader di Italia Viva, che ha affermato di voler seguire l’esempio politico di Macron, che ha tolto consensi ai Socialisti per poi allargarsi verso il centro.

Nicola Zingaretti e Luca Fantini © IchnusaPapers

Inutile girarci troppo intorno: tra il Pd e Italia Viva la competizione è iniziata. E non sarà un confronto semplice. Neppure sui territori. Per quanto riguarda la Ciociaria, il congresso provinciale dovrebbe svolgersi a febbraio, ma dopo un’iniziale fiammata nessuno parla più di un appuntamento comunque importante.

In pole position per la segreteria resta il nome di Luca Fantini, segretario regionale dei Giovani Democratici, fedelissimo di Nicola Zingaretti. Francesco De Angelis aveva iniziato una serie di incontri con l’attuale segretario provinciale Domenico Alfieri e con Antonio Pompeo.

Poi però non è successo più nulla e non si sono registrati passi avanti. Adesso il grande gelo tra le componenti di Francesco De Angelis e Antonio Pompeo non aiuta. Infine, bisogna comunque tenere presente che il “d-day” per il Pd, ma anche per il Governo Conte e la maggioranza giallorossa, è fissato per domenica 26 gennaio. Giorno delle elezioni regionali in Emilia Romagna. 

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