La rabbia di Forza Italia: “Ci hanno lasciati soli”

Il coordinamento provinciale di Forza Italia contesta la totale assenza di indicazioni dal centro. Continua la riorganizzazione. Affidati a Peppe Patrizi gli Enti Locali su scala provinciale

Soli e abbandonati, i superstiti di Forza Italia si aggrappano all’ex presidente della Provincia Peppe Patrizi per riorganizzare il Partito sul territorio. È lui il nuovo responsabile provinciale Enti Locali, indicato dal gruppo dirigente nel corso del Coordinamento tenuto ieri sera. Sarà lui a fare da raccordo tra i sindaci ed i consiglieri comunali di Forza Italia con il vice coordinatore regionale Gianluca Quadrini ed i tre sub commissari Adriano Piacentini (area centro), Daniele Natalia (area Nord) e Rossella Chiusaroli (area Sud).

Gianluca Quadrini durante il Coordinamento

Come spiegare il clima di una riunione politica piena di gente, carica di entusiasmo ma anche di confusione assoluta? Nella quale ci si aggrappa al passato scrutando un orizzonte politico del quale nessuno intravede una sagoma? La colonna sonora della serata avrebbe potuto essere tranquillamente Gli Angeli di Vasco Rossi. “Qui è logico cambiare mille volte idea. Ed è facile sentirsi da buttare via. Qui non hai la scusa che ti può tenere su. Qui la notte è buia e ci sei soltanto tu”.

I dolori di Piacentini

Meno poetiche ma identiche nei concetti le parole del presidente del Consiglio Comunale di Frosinone Adriano Piacentini. Qualcuno le ha riprese con il telefonino e le ha lanciate nella chat dei dirigenti nazionali del centrodestra. «Le difficoltà ci sono e sono tante. Purtroppo a livello nazionale non ci sta aiutando nessuno. Noi quattro – e si gira ad indicare Quadrini e gli altri sub commissari – abbiamo fatto un incontro con il nostro referente ma anche lui… – pausa ed alza le spalle – ha mille difficoltà». Il ‘referente’ si chiama Claudio Fazzone ed è il potentissimo coordinatore regionale di Forza Italia. Non è presente al Coordinamento. È un segnale: fino a qualche mese fa aveva asfaltato le strade della provincia al fianco di Quadrini. «Ha avuto un imprevisto di natura familiare» lo giustifica Rossella Chiusaroli.

Adriano Piacentini

Il problema non è solo l’assenza di Fazzone. È che non arrivano ordini, rotte da seguire, strategie da applicare: Mara Carfagna fonda il suo movimento e nessuno fornisce un’indicazione; il responsabile nazionale Enti Locali Marcello Fiori viene esautorato, nessuno sa cosa dire alla base; Micaela Biancofiore abbandona dopo 26 anni il Partito, non c’è un commento; Laura Cartaginese ufficializza l’ingresso nella Lega azzerando quasi il Gruppo in Regione, silenzio assoluto. E tutto qui il disagio dei dirigenti: non sanno cosa dire, cosa fare, come rispondere, dove orientare le vele. (leggi qui Saldi di Natale: Cartaginese alla Lega, Biancofiore va via).

Il Tajani sparito

Adriano Piacentini prosegue. E punta il dito più in alto. Su Antonio Tajani. «Il vice presidente è scomparso dalla scena, si è chiuso su Viterbo e finisce là. Non l’abbiamo più sentito, non ci ha fatto mai una telefonata. C’è stato un colloquio con Quadrini ma poi non lo abbiamo più sentito…».

A difendere Tajani si alza la voce di Martina Sperduti: «A me ha risposto, basta cercarlo», contesta la dirigente sorana.

Piacentini allora ribatte: «Si, però se a livello Italia nessuno ci supporta il problema è esistenziale. Noi si siamo tutti qui all’unisono. Ma sotto quale simbolo dobbiamo andare? In quale direzione, visto che si parla ogni giorno di cose diverse?».

Proseguendo con Vasco Rossi sembra di sentire le note: “Vivi in bilico. E fumi le tue Lucky Strike. E ti rendi conto di quanto le maledirai. E da qui, e da qui… Qui non arrivano gli ordini…

Sempre più marginali

Il coordinamento di Forza Italia

L’assenza di input nazionali si sta ripercuotendo sulle trattative locali. Adriano Piacentini con garbo rimprovera la Lega. «Con buon senso potremmo tentare di recuperare questa situazione. I problemi esistono. Ma anche nei contatti con i partner di coalizione ti rendi conto di quanto sta accadendo».

Cita come esempio «quello che è successo su Pontecorvo. È significativo. In barba al senso di unità della coalizione ci viene detto ‘Vedremo’. Io ho chiesto alla Lega di evitare certe esternazioni. Non siamo cretini nel non riconoscere una certa percentuale che stanno ottenendo nazionale. Non vogliamo fare i padroni ma nemmeno essere messi all’angolo».

Brucia il niet di Francesca Gerardi al bis per il sindaco azzurro di Pontecorvo Anselmo Rotondo. Ma c’è nulla da fare.

La grande muraglia di Quadrini

Gianluca Quadrini cerca di creare entusiasmo. Parla di unità. Se gli ordini non sono arrivati arriveranno. Perché “Abbiamo dimostrato di essere fondamentali a livello provinciale per il centrodestra. Abbiamo davanti a noi una stagione impegnativa. In primavera le comunali, ma intanto dobbiamo pure farci trovare pronti all’eventualità di elezioni politiche anticipate. Ritengo che accelerando sul versante delle proposte possiamo effettuare un’accelerazione importante“.

Rossella Chiusaroli

Intanto però per la seconda volta il Coordinamento si tiene da Peppe ad Arpino. Eppure la volta scorsa si era detto che bisognava spostarsi, in modo da dare visibilità ai tre sub coordinatori. Nessun locale libero a Frosinone, Cassino o Anagni?

Il problema è che organizzare un evento del genere non lo fai così, dalla sera al mattino. Non è roba che si può fare nei ritagli di tempo. Serve una squadra, servono volontari, servono militanti, serve una vetta da raggiungere. Ma se dal centro dell’impero non arrivano segnali, in periferia resta solo la grande muraglia di Quadrini.

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