I Protagonisti di mercoledì 23 ottobre 2019 * Top & Flop

Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

LUCIANO D’EMMANUELE

Il procuratore capo di Cassino non si ferma. Luciano D’Emmanuele, insieme al sostituto Alfredo Mattei, ha coordinato l’inchiesta “Welcome to Italy”. Scoperchiando il pentolone del sistema di accoglienza degli immigrati. (leggi qui Feste, ville e Bmw con i soldi per sfamare e vestire i migranti: 25 indagati)

Il procuratore Luciano D’Emmanuele con il sostituto Mattei

Venticinque gli indagati, con nomi illustri della politica locale. Diciotto le misure cautelari e 3 milioni di euro sequestrati. I reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato e enti pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false.

Il garantismo impone di ricordare che al momento si tratta solo di indizi e fonti di prova. Che solo un Tribunale, nel corso di un dibattimento, potrà dire se i sospetti sono fondati. È giusto che sia così e sottolineiamolo. Non di meno va evidenziato un risultato, ottenuto a prescindere dagli esiti dell’eventuale processo. E cioè: fino a qualche tempo fa Cassino sembrava la terra dell’impunità, nella quale regnasse l’arroganza del potere, dove chiunque potesse sentirsi al di sopra della legge. E che ora quell’impressione non c’è più.

Giudicherà un dibattimento. A prescindere dalla sentenza, a prescindere dal caso specifico, a prescindere da questa storia, la Procura della Repubblica di Cassino ha ricordato che uno Stato ancora c’è. La legge è uguale per tutti.

VINCENZO SPADAFORA

Criticare Virginia Raggi nel tempio dei Cinque Stelle equivale a sostenere una tesi di eresia. Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport ed esponente di spicco del Movimento, ha detto: «Roma è un problema. È un’esperienza (ndr: quella della Raggi sindaca) dalla quale potevamo e dovevamo aspettarci molto di più».

Il ministro Vincenzo Spadafora

Ha proseguito con fredda e spietata lucidità. «Non è un problema personale della Raggi. E’ un progetto politico guidato dalla Raggi ma in qualche modo siamo tutti corresponsabili come Movimento 5 Stelle. E’ stata un’esperienza difficile e faticosa che non ha dato tutto quello che si aspettavano i cittadini».

Una stroncatura senza appello. Apriti cielo. Fuoco di sbarramento da parte dei Cinque Stelle, perfino dall’ex ministro Lezzi. Anche Luigi Di Maio ha preso formalmente le distanze. Lui che certamente non stravede per Virginia Raggi. Ma si sa, la priorità è non fare incazzare Beppe Grillo.

Vincenzo Spadafora ha avuto il coraggio di dire ad alta voce quello che in molti all’interno del Movimento pensano. Schiena dritta.

FLOP

ANTONELLO AURIGEMMA

A nome di quale partito o gruppo politico parla adesso Antonello Aurigemma? (leggi qui Sanità, vertice al Ministero: «Nei prossimi giorni una sorpresa»). Non di Forza Italia (non c’è più). Non di Cambiamo (non ha mai aderito).

Del gruppo Misto, va bene: però non sarebbe male scegliere ed indicare una collocazione più chiara e netta. Ma non è neppure questo. Il fatto è che Antonello Aurigemma continua a insistere su un solo tema. Quello dei comunicati stampa, sulla Sanità e contro Nicola Zingaretti. Il che è il minimo sindacale per chi fa parte dell’opposizione.

Antonello Aurigemma

Zingaretti resta in sella e sarà complicato buttarlo giù senza un’azione politica coordinata, in grado di coinvolgere pure i Cinque Stelle. Cercando cioè di spezzare l’asse nazionale, che tiene in vita anche il Governo Conte bis. Oggi poi Aurigemma ha introdotto una novità linguistica non indifferente. Parlando di sanità percepita.

Una materia, la sanità dove forse conta più la sostanza che non il “sentiment”. Non percepito.

ANDREA MARCUCCI

Nel Pd sono in tanti a considerare Andrea Marcucci l’agente a L’Havana di Matteo Renzi. Lui non fa nulla per smentire questo convincimento.

Ha detto: «Sono tra coloro che pensano che sia ancora molto difficile parlare di alleanza strategica con i Cinque Stelle. Bisogna prima vedere come funziona il rapporto al governo, quali sono i punti di intesa programmatici e solo dopo fare il punto sulle alleanze. Cosa diversa sono le Regionali, dove saranno i territori ad esprimere le loro preferenze: in Umbria come è noto insieme a Di Maio, in Toscana, in Campania e probabilmente anche in Emilia senza il M5S».

Andrea Marcucci

Poi ha rincarato la dose sulla possibilità che Giuseppe Conte sia il candidato ideale premier del Pd in caso di voto anticipato. Notando: «Per fortuna abbiamo delle regole, siamo gli unici nel panorama politico nazionale. Conte si candiderà alle nostre primarie, convincerà i nostri elettori? Ad ora, direi proprio di no».

A pochi giorni dalle elezioni regionali in Umbria. Decisive. Incerto.

Esci dalla versione mobile del sito