La bozza è pronta. Non hanno dovuto lavorarci molto: l’hanno copiata. Dopotutto non c’è molto da ragionare quando si tratta di numeri.
Hanno scomposto e ricomposto le province di Frosinone e Latina, cambiando i confini per tenere conto del taglio di 350 parlamentari deciso con il referendum di qualche mese fa.
Insomma, hanno ridisegnato l’insieme dei Comuni dai quali, messi insieme esce un deputato o un senatore. (Leggi qui La rivoluzione dei collegi elettorali nel Sud Lazio).
Frosinone non ha problemi: sta con Sora ed un parlamentare può eleggerlo.
Cassino è stata accorpata con Terracina ed un bel po’ di altri Comuni della provincia di Latina: può scordarsi, a futura memoria, di eleggere un deputato o un senatore.
Insomma: non avrà più un Pier Carlo Restagno che porterà a Cassino la Skf e la Fiat. O Anna Teresa Formisano che fa la pazza per impedire che chiudano il tribunale e riesce a salvarlo chiudendo quello di Gaeta.
Non avrà più un Angelo Picano che va a Torino a parlare con Fiat e mobilita De Mita, impedendo la chiusura dello stabilimento di Cassino.
È una bozza. Ma è molto difficile che cambi. Perché Cassino non ha un parlamentare che la difenda come fecero Formisano e Picano. O meglio. Uno lo ha eletto: ma appartiene alla forza politica che ha spinto per il taglio.