Fino a quando Nicola Ottaviani e Mario Abbruzzese potranno convivere pacificamente all’interno di Forza Italia?
A Fiuggi, in occasione della “tre giorni” del presidente dell’europarlamento Antonio Tajani, saranno sicuramente l’uno accanto all’altro. Ma si tratterà di facciata e nulla più.
In realtà sono ormai lontani anni luce e Abbruzzese non ha dimenticato il commissariamento del coordinamento provinciale a pochi giorni dal voto del 4 marzo. Quando il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone indicò Adriano Piacentini al posto di Pasquale Ciacciarelli (fedelissimo di Abbruzzese), che di lì a pochi giorni sarebbe stato eletto consigliere regionale. L’operazione fu condotta direttamente da Nicola Ottaviani.
Adesso la questione non è tanto la presidenza del Cosilam (il sindaco di Frosinone è completamente disinteressato). E neppure la vicenda della Saf: tra favorevoli, contrari, astenuti e “usciti dall’aula”, Forza Italia ha i numeri per poter salvare “capra e cavoli”.
La questione vera sarà rappresentata dalle candidature che contano davvero.
Nicola Ottaviani non accetterà quella alla presidenza della Provincia. Per vari motivi: Antonio Pompeo rimane comunque leggermente favorito, la Lega vuole procedere per conto proprio per andarsi a “contare” (leggi qui Provincia: la Lega lancia un suo Presidente, Forza Italia silura Chiusaroli), Fratelli d’Italia dovrà decidere cosa fare. (leggi qui Tolerus, la chiave con cui Caligiore spera d’illuminarsi a Cinque Stelle) Insomma, il centrodestra non è blindato.
Inoltre, se davvero per la presidenza del Cosilam scatterà ancora l’asse Abbruzzese-De Angelis (leggi qui Saf, Cosilam, Provincia: una triangolazione a prova di… asse), allora Nicola Ottaviani non vorrà correre il minimo rischio di essere “impallinato” dal fuoco amico. Seppure ponderato.
Alle elezioni europee, se i sondaggi non cambieranno (Forza Italia è stabilmente sotto il 10%), quanti eletti potrà piazzare al Parlamento di Strasburgo nella circoscrizione che comprende anche il Lazio? Uno. Antonio Tajani, presidente dell’europarlamento e vicepresidente di Forza Italia. Difficile che Abbruzzese possa candidarsi in posizione eleggibile.
Si torna al punto di partenza: Camera e Senato. Gli spazi per entrambi difficilmente ci saranno. Quindi, o Mario Abbruzzese o Nicola Ottaviani in posizione eleggibile. Ammesso che tutti gli altri decidano ancora una volta di accontentarsi di stare a guardare.
Dipenderà da come Antonio Tajani rilancerà il partito. Se alla fine saranno sempre gli stessi a contare, non è escluso che Nicola Ottaviani stavolta possa sbattere la porta. Non da solo naturalmente.