Frosinone, le sconfitte bruciano sempre

Foto © Mario Salati / Alessioporcu.it

Il ko col Parma ha lasciato tanto rammarico in casa della capolista per gli errori commessi soprattutto in difesa. Le inseguitrici hanno accorciato ma restano lontane. La gara va archiviata in fretta: mercoledì si tornerà in campo a Ferrara e i giallazzurri dovranno ritrovare la concentrazione feroce che li ha sempre contraddistinti

Non esistono sconfitte meno dolorose ed onorevoli. Le sconfitte bruciano sempre e non aiutano a vincere. E non centra nulla che Genoa, Bari, Reggina e Sudtirol abbiano accorciato le distanze. Il ko col Parma, arrivato dopo 7 risultati utili di fila e primo allo “Stirpe” in 13 turni, ha lasciato l’amaro in bocca e tanto rammarico come ha ammesso Fabio Grosso a fine partita.

Una questione di filosofia. Quella mentalità vincente che il tecnico ha saputo trasmettere in questo campionato ed ha fatto la differenza. Il Frosinone gioca sempre per i 3 punti come è stato contro il Parma ma gli errori stavolta sono stati fatali. E’ mancata principalmente la concentrazione feroce, una delle armi più importanti della capolista.  (Leggi qui: Il Parma rende più umano il Frosinone).

Tuttavia si deve ripartire: mercoledì sera nel turno infrasettimanale c’è la trasferta di Ferrara. “C’è rammarico, ci tiriamo sopra le maniche – ha sottolineato GrossoDovremo essere bravi a recuperare le energie per rifare la partita in maniera migliore evitando di commettere leggerezze. A Ferrara sarà una  sfida importantissima, dobbiamo presentarci per fare risultato che non è mai facile”.

Le inseguitrici accorciano

Alberto Gilardino, trainer del Genoa

Genoa, Bari, Reggina e Sudtirol hanno rosicchiato punti alle spalle del Frosinone. Ma restano comunque a distanza di sicurezza. Ancora lontane per mettere paura ai giallazzurri. Una classifica insomma ancora nel segno della squadra ciociara. Il Genoa, secondo, ha battuto la Spal ed è salito a -9. Al terzo posto in solitudine c’è il Bari (vittorioso a Brescia) a -12. Poi la Reggina (2-1 al Modena) a -13 ed il Sudtirol (1-1 col Parlermo) a -14.

E’ chiaro che il Frosinone dovrà sempre guardarsi le spalle ma può archiviare la sconfitta e concentrarsi sui prossimi 2 impegni (Spal in trasferta e Venezia in casa) che potrebbero dire tanto in una fase cruciale della stagione. Il Frosinone ha tutte le carte in regola per rialzarsi e tornare a correre. Inoltre in un campionato praticamente dominato un incidente di percorso è fisiologico. Se non fosse così Lucioni e soci sarebbero dei marziani.

La stecca della difesa

Vasquez ha fatto ammattire la difesa del Frosinone

La sconfitta è stata figlia soprattutto di una serata storta della retroguardia, punto di forza del Frosinone di Grosso sin dall’avvio della stagione. Ancora la migliore della Serie B malgrado i 4 gol incassati. I numeri parlano chiaro. Prima di venerdì in casa aveva subito soltanto 3 reti (di cui 2 nella stessa gara) in 12 turni. Quattordici invece il computo totale. In pratica in una partita ha subito quasi un terzo dei gol incamerati in 25 giornate, allo “Stirpe” 1 in più di quelli presi dall’inizio del campionato.

E se a sbagliare tanto è stato un giocatore forte e d’esperienza come capitan Lucioni (protagonista finora di un torneo strepitoso), allora si può parlare di una partita proprio disgraziata. A completare il quadro poi l’infortunio di Szyminski nel riscaldamento che ha complicato i piani e l’assenza di Ravanelli, una delle colonne della difesa.     

Troppo leggero per essere vero

L’ottavo gol di Mulattieri non è bastato ad evitare il ko al Frosinone

Al di là degli errori difensivi, il Frosinone non ha avuto la concentrazione feroce che lo ha sempre contraddistinto. O meglio durante la partita ha accusato dei cali di tensione che gli sono stati fatali. La rimonta dall’1-3 al 3-3 ha dimostrato che la squadra ha dato tutto ma stavolta non è bastato. Per farla breve: ogni volta che si è rialzata, poi è inciampata di nuovo. E’ mancata la lucidità soprattutto sul 3-3 e probabilmente è affiorata un po’ di stanchezza fisica e mentale.

Inoltre bisogna ammettere che il Parma è una formazione di qualità con un potenziale tra i migliori del campionato. Il tecnico Pecchia ha indovinato tutto a partire da Vasquez impiegato come “falso nove”.

Le sconfitte bruciano sempre.        

Esci dalla versione mobile del sito