La destra a Latina si candida alla irrilevanza nella politica di “posizione”

Chiusa in una lotta di retrovia e di posizione, la destra a Latina rischia di candidarsi a diventare irrilevante. Eppure per trent'anni è stata 'il tutto della politica'

Dicono di voler rivotare ma sperano che non si rivoti. Inveiscono contro il sindaco Damiano Coletta ma sperano che duri più del culto di Maria Goretti. La destra a Latina diventa di risulta dopo che per 30 anni era il “tutto della politica.

Alle elezioni di autunno ha consumato sull’altare di impossibili riscatti non uno a caso ma il suo leader storico, Vincenzo Zaccheo. Se gli indiani davanti ai lunghi coltelli perdono Geronimo la causa dei nativi è persa. Da guerrieri passano a gestori di casinò. (Qui i risultati dello scorso autunno: Ballottaggi: chi ha vinto e chi ha perso. E perchè).

Le tribù attestate nella lotta di posizione

Claudio Fazzone, Nicola Calandrini e Claudio Durigon

In Consiglio comunale oggi governa un’alleanza che vede insieme, nei fatti, i civici del sindaco Coletta, i Dem sopravvissuti al terremoto che ha scosso il loro Partito nelle settimane precedenti il voto, i forzisti azzurri del coordinatore regionale Claudio Fazzone. Pragmatico come sempre, il senatore di Fondi ha fiutato l’aria prima degli altri: il dominus di Forza Italia nel Lazio lo scorso autunno ha stretto l’accordo per le Provinciali a Viterbo e Latina, vincendo e puntellando la situazione anche al Comune nel capoluogo pontino.

Ora davanti ai Coletto – Pd – Fazzoniani ci sono tribù divise, memorie vaghe, tanti “speriamo io me la cavo“. Il tutto davanti ad un neo avversario che non ha avuto modo e tempo di pensare il da farsi ma ha costruito la sua scialuppa di salvataggio.

La città si sospende e la politica, tutta, si marginalizza. Non c’è la destra ma la Lega versione Claudio Durigon; quella Giovanna MieleMassimiliano Carnevale, accanto al neoZaccheismo un poco dolorante con un poco di cuore ridotto a frattaglie; più i Fratelli d’Italia di Nicola Procaccini – Nicola Calandrini che contano gli spazi prossimi per riparlamentarsi, a Roma o a Bruxelles fa poca differenza.

Senza Destra

Il tavolo del centrodestra

Insomma la destra non c’è più. È memoria, con lo stesso interesse che desta il museo Cambellotti ai flussi turistici internazionali.

La comunità dello storico sindaco del Movimento Sociale Italiano Ajmone Finestra del ’93 oggi è un’idra ambizionale. Forza Italia? È tornata da tempo a fare il suo lavoro: la parte moderata di un neodemocristianesimo pontino che ha a sinistra Damiano Coletta e il PD come alleato. Un nuovo modello già visto: basta sfogliare l’album in bianco e nero e ritrovare le foto del sindaco democristiano Antonio Corona (sindaco di Latina dal 1972 al 1980 e poi dal 1983 al 1985). Quelle foto, nell’album vengono esattamente dopo il fascino del neo Redismo, la stagione del sindaco e parlamentare Delio Redi (sindaco di Latina dal 1980 al 1983 e dal 1985 al 1992). Che guardava a destra.

Esci dalla versione mobile del sito