Una sorta di patto d’aula come quello siglato alla Regione Lazio per consentire all’anatra zoppa di volare in Consiglio? È una delle opzioni sul tavolo del presidente della Provincia Antonio Pompeo dopo che la nomina a vicecoordinatore regionale di Forza Italia di Gianluca Quadrini sembra (in politica mai dire mai) aver chiuso gli spazi per un accordo tra il centrosinistra e quest’ultimo. Magari parametrato, come era emerso dalle indiscrezioni, sull’attribuzione a Quadrini della delega a coordinare i lavori dell’assemblea. Un avvicinamento di tipo politico poteva avvenire nei mesi scorsi, ma alla fine non c’è stato.
Gianluca Quadrini è stato il primo degli eletti come consigliere provinciale, con 8.434 voti ponderati. I rapporti di forza in aula sono chiari. Il centrosinistra può contare su 6 consiglieri su 13: il presidente Antonio Pompeo, Germano Caperna, Alessandra Sardellitti, Massimiliano Quadrini,Vincenzo Savo (Pd), Luigi Vacana (Provincia in Comune).
A questo punto il centrodestra è a quota 7: Daniele Maura, Stefania Furtivo, Gianluigi Ferretti (Fratelli d’Italia), Andrea Campioni, Igino Guglielmi (Lega), Gianluca Quadrini, Gioacchino Ferdinandi (Forza Italia).
Certamente il contesto politico della Provincia è diverso rispetto a quello della Regione ma anche di un Comune. Parliamo di un ente di secondo livello, nel quale non è prevista l’ipotesi di sfiduciare il presidente. Però l’agibilità politica delle sedute consiliari esiste. Ed è proprio su questo tema che si sta ragionando.
Il presidente Pompeo potrebbe decidere di attribuire le deleghe a tutti i consiglieri, sia di centrosinistra che di centrodestra. Proprio per allargare in partenza la base del dibattito e del confronto. Anche se nelle scorse ore c’è stato un confronto tra Gianluca Quadrini (Forza Italia) e Daniele Maura (Fratelli d’Italia): dalle indiscrezioni che filtrano sarebbe emersa la volontà di tenere, in ogni caso, le posizioni distinte tra centrodestra e centrosinistra.
Comunque soltanto dopo le Europee Pompeo procederà ad affidare le deleghe. Perché soltanto dopo si capiranno bene le dinamiche all’interno dei singoli partiti. A cominciare da Forza Italia naturalmente. La nomina di Gianluca Quadrini (firmata direttamente dal senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone) ha sorpreso gli “azzurri”. Per usare un eufemismo. E il fatto che Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli e Tommaso Ciccone abbiano voluto ridimensionare l’impatto rientra nella strategia politica alla vigilia di un doppio appuntamento elettorale, europee e comunali, decisivo.
Ma lo stesso Gianluca Quadrini, a distanza di dodici ore, ha aggiustato il tiro. Nella sua prima presa di posizione ufficiale aveva scritto tra l’altro: «Da questo momento, in provincia di Frosinone inizierà una nuova era per il nostro Partito che subirà trasformazioni importanti. Trasformazioni che partiranno dal basso. Questa è già una di quelle, un primo esempio, un cambiamento che tanti militanti stanchi hanno iniziato a chiedere da tempo».
Poi, nel secondo comunicato stampa, Quadrini ha spiegato: «Proprio per questo ritengo opportuno sottolineare che nulla cambia nella linea del partito con la mia nomina a vicecoordinatore regionale. Il mio ruolo sarà quello di supportare il coordinatore regionale nel pieno rispetto degli organi rappresentativi che sono stati legittimamentee democraticamente eletti attraverso i congressi. Non intendo intervenire a gamba tesa nelle dinamiche democratiche interne, non è mio compito interferire sui processi decisionali stabiliti dallo statuto».
In realtà bisognerà vedere il risultato di Forza Italia alle elezioni. Allora la situazione sarà più chiara.
Per la vicepresidenza, invece, a questo punto Luigi Vacana è il grande favorito.