I protagonisti del giorno. Top e Flop del 7 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

LUCA ZAIA

È lui l’uomo nuovo della politica italiana. Il presidente della Regione Veneto è risultato primo nel gradimento dei Governatori “misurato” dal sondaggio Governance Poll per Il Sole 24 Ore. Con il 70%: se si votasse oggi sarebbe un plebiscito. A settembre cambierà poco. Per fortuna di Matteo Salvini, Luca Zaia è interessato soltanto al Veneto. Almeno finora. Ma nel Carroccio ha una forza e una popolarità enormi. (leggi qui Gradimento: è primo Zaia, Raggi ultima. Zingaretti paga l’out per il Covid).

LUCA ZAIA. FOTO © CANIO ROMANIELLO / IMAGOECONOMICA

Potrebbe diventare l’uomo di punta se il centrodestra sarà chiamato a governare il Paese.

Luca Zaia ha contrastato meglio di chiunque altro la pandemia da Covid-19. È un amministratore locale con un “fiuto politico” eccezionale. A lui guardano soprattutto pezzi fondamentali dell’imprenditoria veneta e italiana. È sicuramente il politico di copertina in questo momento. Se ne sono accorti anche all’estero. Se n’è accorto anche Salvini. Al quale Zaia evita con cura qualunque crisi di gelosia. Anche perché averci un Otello in casa, in Veneto, storicamente non porta bene.

Doge d’Italia.

MAURO BUSCHINI

Presiedendo la seduta dei “50 anni” è entrato di diritto nella storia del consiglio regionale del Lazio. Sviluppando un ragionamento istituzionale di primo livello, dopo aver dimostrato all’inizio della consiliatura capacità di mediazione eccezionali. E’ lui il papà del patto d’aula che ha consentito all’anatra zoppa di Nicola Zingaretti di spiccare il volo. Oggi Buschini ha un peso politico inimmaginabile per uno della sua età.

MAURO BUSCHINI

Oggi ha colto al balzo il nuovo segnale di confronto politico offerto da Roberta Lombardi durante il suo intervento per il M5S. Ha lui in mano, ancora una volta, ago e filo con cui cucire la trama del dialogo. Il Lazio potrebbe proporre una legge d’iniziativa Regionale per la riforma del Titolo V, quello delle autonomie Regionali. E sarebbe un enorme segnale di centralità politica nazionale per la Regione. (leggi qui Pd e M5S rilanciano il dialogo durante i Cinquant’anni di Regione).

Il presidente del Consiglio regionale dimostra di poter reggere qualunque tipo di scenario. Perfino quello parlamentare, se Nicola Zingaretti dovesse chiedergli di seguirlo alle prossime elezioni. Non perde mai la concentrazione e neppure l’umiltà. Senza mai apparire, perché quando arriva ha già chiuso la partita.

L’uomo nell’ombra.

FLOP

VIRGINIA RAGGI

Penultima nella classifica di gradimento dei sindaci, con il 38,2%. Peggio di lei ha fatto soltanto il primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, con il 38,1%. Ma nessuno ha fatto peggio di lei per i punti persi nel sondaggio sul gradimento: ben 29. Un macigno che dimostra, perfino plasticamente, il fallimento amministrativo del Movimento Cinque Stelle. (leggi qui Gradimento: è primo Zaia, Raggi ultima. Zingaretti paga l’out per il Covid).

Virginia Raggi © Imagoeconomica / Sara Minelli

Il dato di oggi è la testimonianza di una debacle pentastellata che parte proprio dalla vittoria di Virginia Raggi nella Capitale.

Aveva fatto tante di quelle promesse che bastava mantenerne almeno un terzo. Invece è complicato citare una sola opera che porti la firma politica della sindaca.

Infine, Roma non ha ancora una discarica. La Città eterna non conserva quasi nulla della Grande Bellezza immortalata al cinema.

Non pervenuta.

GIUSEPPE CONTE

È in Spagna quando la partita vera si gioca in Europa, a Bruxelles. Il presidente del consiglio continua ad annunciare interventi poderosi e mirabolanti, che però non si concretizzano mai. Al Governo ha lasciato carta bianca al Movimento Cinque Stelle, specialmente per il no al Mes.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Tira a campare in perfetto stile democristiano, forte delle debolezze politiche degli avversari e degli alleati.

Ma se la maggioranza giallorossa dovesse uscire sconfitta dall’election day e dalla situazione economica, sarà davvero senza paracadute.

Intanto però si gode l’attimo. Perfino a sua insaputa.

Forrest Gump.

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